I giudici catanesi hanno respinto la richiesta di scarcerazione presentata dalla difesa di Veronica Panarello, la 29enne accusata di aver ucciso il figlio Loris lo scorso 29 novembre a Santa Croce Camerina. La decisione è giunta dopo due udienze-fiume svoltesi tra lo scorso 31 dicembre e ieri
Caso Loris, rimane in carcere la madre Il Riesame respinge l’annullamento dell’arresto
Rimane in carcere Veronica Panarello, la donna accusata di aver ucciso il figlio di otto anni Loris Stival lo scorso 29 novembre a Santa Croce Camerina, in provincia di Ragusa. A deciderlo sono stati i giudice del tribunale del Riesame di Catania, che hanno rigettato la richiesta di scarcerazione. La 26enne è indagata per omicidio e occultamento di cadavere. Nel presentare la richiesta di scarcerazione, il suo difensore Francesco Villardita aveva parlato di alcuni punti controversi, tra i quali «protocollo per stabilire l’orario della morte di Loris e la relazione preliminare dell’autopsia» e alcune testimonianze che mostrerebbero «incongruità rispetto alla tesi dell’accusa». Una tesi che non è stata però accolta dal tribunale.
«Abbiamo appreso della decisione dei giudici – ha commentato Villardita – è un primo passo, ma soltanto in sede cautelare. Aspettiamo di leggere le motivazioni per ricorrere eventualmente in Cassazione. Resto convinto dell’innocenza della mia cliente e lo dimostreremo nelle sedi competenti». «Le indagini continuano, sia sull’indagata sia sugli scenari in cui il delitto è maturato. Per il resto le ordinanze non si commentano», ha affermato il procuratore di Ragusa, Carmelo Petralia. L’avvocato che rappresenta il padre di Loris, Daniele Scrofani, parla invece della «conferma per il mio assistito di un’ipotesi dolorosa».
La decisione è giunta dopo due udienze-fiume iniziate lo scorso 31 dicembre e proseguite anche nella giornata di ieri. Veronica Panarello, presente in aula, è parsa provata, piangendo in aula quando sono state mostrate le immagini del figlio. Alla donna è stato permesso di incontrare i parenti presenti. «Ho solo voglia di piangere per le condizioni in cui ho trovato mia figlia e per come la stanno trattando», ha dichiarato il padre Francesco Panarello. «Nemmeno quelli al 41 bis…».