Casini a Catania: Crocetta? “Non si governa con le boutade”

E’ passato il feeling tra Pierferdinando Casini e Rosario Crocetta? Quel feeling che li ha visti alleati, alle ultime regionali, e che ora li vede governare insieme in Sicilia?

Sembrerebbe così. Almeno a giudicare dalla ‘freccia avvelenata’che oggi il  leader nazionale dell’Udc, a Catania per il suo tour elettorale nell’Isola, ha lanciato al Presidente della Regione: “Ci proponiamo di essere nel Paese ed in Parlamento i garanti di una Sicilia che vuole cambiare’.Abbiamo sostenuto Crocetta, ma non basta procedere per boutade, esclamazioni e affermazione generiche. Bisogna costruire un progetto di attenzione nazionale per la Sicilia a partire dall’occupazione e dai giovani”.

Che una batosta del genere arrivi dall’opposizione, ci può stare. Ma da Casini… Che succede, insomma? Magari il leader dell’Udc è soltanto nervoso (e ha tutta la nostra ‘comprensione’) per le brutte notizie che arrivano dai sondaggi: a livello nazionale  danno il suo partito al 3%. O, magari, Casini, appena sceso dall’aereo a Catania, ha sentito che anche il terreno siciliano gli sta franando sotto i piedi? 

Negli ultimi tempi, infatti, il suo partito, nell’Isola, ha  perso ‘pezzi’ importanti. Una mezza diaspora. Soprattutto all’ombra dell’Etna, dove metà del suo partito è transitato in altri lidi. E, vedi caso, molti sono andati in direzione del  Magafono di Crocetta.  Sarà per questo che ce l’ha con lui? Diciamo che, il quadro generale, per Casini, non è confortante. 

Per il resto, oggi a Catania, ha detto le solite cose che dicono i leader nazionali dei partiti in campagna elettorale, e ciòè che l’Italia può crescere solo se cresce il Sud, e che serve una seria politica nazionale di rilancio.  

Peccato che, come puntualmente denuncia la Svimez, negli ultimi decenni, i Governi che si sono succeduti a Roma, se ne sono infischiati altamente. 

Nella polemica sollevata dall’Udc di Casini contro il Governo Crocetta si inserisce il vice capogruppo del Pdl all’Ars, Marco Falcone, che dà, della vicenda, una chiave di lettura diversa dalla nostra.

“E’ pesante per quanto condiviso il giudizio di Casini e D’Alia (Giampiero D’Alia, coordinatore dell’Udc siciliana) sull’operato del Governatore Crocetta – dice Falcone -. L’alleanza scricchiola e si preannuncia un rimpasto dopo le politiche?”.

Poi: “Forse i due big dell’Udc non hanno digerito l’esclusione o l’allontanamento di loro pupilli da posti chiave dell’Amministrazione regionale e cominciano a prendere le distanze da un Governatore che riesce solo, con grandi proclami, ad annunciare rivoluzioni e nuova stagione di riforme, alle quali non ha messo, neppure mano. Prendiamo atto che Casini e D’Alia, adesso, condividono il nostro stesso giudizio”.

 


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