Caro Nicki Vendola, che errore!

Lo sappiamo: adesso, dopo aver letto queste considerazioni, gli amici di Sel di Palermo andranno su tutte le furie. Già saranno incazzati a causa del gramo risultato elettorale raggiunto dalla loro lista. Ci manca pure che qualcuno gli va a gettare un pugno di sale nelle ferite elettorali ancora aperte. Ma noi vogliamo correre questo rischio. Perché le cose che abbiamo scritto circa un mese fa si sono verificate tutte con puntualità. A noi, credeteci, ci sarebbe piaciuto avere torto. Avremmo tanto voluto essere smentiti dai numeri. Invece i numeri – purtroppo – ci danno ragione. Oggi, davanti all’inconfutabile verità dei numeri elettorali di Palermo, non possiamo tacere.

Dunque. Un mese fa o giù di lì, quando, inspiegabilmente, i vertici di Sel di Palermo hanno deciso di appoggiare Fabrizio Ferrandelli, facendo finta che alle primarie del 4 marzo non fosse successo nulla di ‘strano’, siamo rimasti di stucco. Questo perché, appena qualche giorno prima, gli stessi dirigenti di questo partito avevano espresso più di una perplessità sull’esito delle primarie del centrosinistra del 4 marzo vinte, in modo a nostro avviso tutt’altro che cristallino, non da Fabrizio Ferrandellli, ma da Antonello Cracolici e da Giuseppe Lumia.

Poi, improvvisamente, così almeno si dice, il leader nazionale di questo partito, Nicki Vendola, è piombato in Sicilia, come i carri armati sovietici a Praga, per imporre l’ordine di mandare a ‘mare’ Rita Borsellino e di votare per Fabrizio Ferrandelli. E dire che, appena qualche giorno prima, lo stesso Vendola era stato a Palermo, al teatro ‘Dante’, e aveva definito “Gattopardi” i vari esponenti del Pd che appoggiavano Ferrandelli alle primarie. Poi ha cambiato opinione. Un mistero.

In quei giorni – e cioè quando Vendola ha ‘spostato’ il suo partito su Cracolici e Lumia – questo giornale ha dato contezza di una tumultuosa assemblea di iscritti e militanti di Sel. Dove sono stati in tanti a contestare una scelta di vertice che, politicammente parlando, non aveva né capo, né coda.

Noi – che alla fine ci dilettiamo a fare anche analisi politica, visto che ancora la finanza globale e le banche che governano il nostro Paese ci concedono, bontà loro, la libertà di parola – abbiamo scritto che l’alleanza tra Sel di Vendola e il Pd di Cracolici e Lumia era il suidicio politico di Sel.

Abbiamo anche aggiunto che tale opzione folle avrebbe spaccato la vera sinistra di Palermo, regalando un incedibile vantaggio al Pd, un partito che noi vedevamo in forte calo: cosa, questa, che si è puntualmente verificata, visto che il Pd di Palermo è sceso al 7 per cento e qualche linea.

Non solo. Abbiamo anche scritto che queste formazioni politiche – quella che poi sarebbe stata la lista ‘La Sinistra e gli ecologisti per Palermo’ e Sel di Vendola (formazione in quei giorni in forte ascesa, soprattutto tra le giovani generazioni della città) – avrebbero superato il Pd di Palermo. Questo perché, a nostro avviso, Rifondazione comunista, Sel, i Verdi e gli altri ‘cartelli’ della sinistra, oggi, fra la gente di Palermo, hanno molto più seguito del Pd, un partito con un’immagine ormai troppo appannata.

Da qui, a nostro avviso, la mossa sbagliata di Vendola – mossa che un giorno lo stesso Vendola farebbe bene a spiegare, magari illustrando tutti i retroscena che lui conosce e che altri (noi compresi) non conoscono – che, di fatto, ha spaccato la sinistra di Palermo, impedendo alle due formazioni politiche di avere propri rappresentati nel nuovo Consiglio comunale di Palermo.

Spiace scrivere queste cose, ma è la verità. La lista ‘La Sinista e gli ecologisti per Palermo’ si è fermata al 4,76 per cento. In pratica, a questa lista, per superare lo sbarramento del 5 per cento e avere diritto a due rappresentanti in consiglio comunale sono mancati, sì e no, 500 voti.

La lista che Sel di Vendola ha pressentato con alcuni candidati forniti da Fabrizio Ferrandelli si è fermata al 2,22 per cento.

Sarebbe errato sommare le due percentuali e arrivare al 7 per cento. Perché la scelta di Vendola, sottoscritta dai dirigenti un po’ ‘sovietici’ di Sel di Palermo, ha prodotto danni politici ed elettorali di gran lunga maggiori.

Nei giorni precedenti la scelta scellerata di allearsi con il Pd di Cracolici e Lumia tanti, tantissimi militanti e simpatizzanti di Sel erano supermotivati: pronti a schierarsi con Leoluca Orlando, contro il Pd alleato alla Regione con Raffaele Lombardo.

La scelta di Vendola e dei dirigenti di Palermo di Sel non li ha colti impreparati: li ha storditi e demotivati. Certo, alcuni di loro avranno votato Orlando, qualcuno di loro (pochi, secondo noi) si sarà ‘genuflesso’ ai ‘carri armati sovietici’ spostati da ‘Praga a Palermo’, e avrà magari votato per Ferrandelli. Ma la maggior parte dei protagonisti di questo possibile e ampio elettorato si è allontanata.

Noi torniamo a ribadirlo: se questi due schieramenti si fossero presentati uniti in sostegno di Leoluca Orlando avrebbero superato il Pd e sarebbero,oggi, il primo partito della sinistra di Palermo. Sia chiaro: lo sono ancora. E la speranza è che tornino insieme dopo un errore così marchiano da parte di Vendola e dei suoi dirigenti ‘sovietici’ di Palermo.

Dovremmo chiudere il nostro ragionamento invitando Vendola e i suoi amici a pentirsi per l’errore che hanno commesso e per la grande occasione che hanno fatto perdere alla sinistra della città. Ma non lo facciamo. Il passato, anche se recente, ormai è passato. C’è ancora un ballottaggio da celebrare. E c’è, soprattutto, una città – Palermo – da amministrare in un momento storico difficilissimo. C’è un Pd cittadino che ormai fa ridere e che, di certo, non rappresenta la sinistra ma, al limite qualche corso di formazione professionale dell’Avviso 20 e altre clientele varie.

C’è, insomma, una sinistra della città da rappresentare. Ci sono migliaia e migliaia di palermitani che votano a sinistra e che non vogliono essere delusi. La strada da percorrere è tanta. Ed è auspicabile che questi partiti la percorrano insieme.

 

Vendola attacca il Pd con cui si è alleato

 


Dalla stessa categoria

Ricevi le notizie di MeridioNews su Whatsapp: iscriviti al canale

I più letti

Lo sappiamo: adesso, dopo aver letto queste considerazioni, gli amici di sel di palermo andranno su tutte le furie. Già saranno incazzati a causa del gramo risultato elettorale raggiunto dalla loro lista. Ci manca pure che qualcuno gli va a gettare un pugno di sale nelle ferite elettorali ancora aperte. Ma noi vogliamo correre questo rischio. Perché le cose che abbiamo scritto circa un mese fa si sono verificate tutte con puntualità. A noi, credeteci, ci sarebbe piaciuto avere torto. Avremmo tanto voluto essere smentiti dai numeri. Invece i numeri - purtroppo - ci danno ragione. Oggi, davanti all’inconfutabile verità dei numeri elettorali di palermo, non possiamo tacere.

Lo sappiamo: adesso, dopo aver letto queste considerazioni, gli amici di sel di palermo andranno su tutte le furie. Già saranno incazzati a causa del gramo risultato elettorale raggiunto dalla loro lista. Ci manca pure che qualcuno gli va a gettare un pugno di sale nelle ferite elettorali ancora aperte. Ma noi vogliamo correre questo rischio. Perché le cose che abbiamo scritto circa un mese fa si sono verificate tutte con puntualità. A noi, credeteci, ci sarebbe piaciuto avere torto. Avremmo tanto voluto essere smentiti dai numeri. Invece i numeri - purtroppo - ci danno ragione. Oggi, davanti all’inconfutabile verità dei numeri elettorali di palermo, non possiamo tacere.

Lo sappiamo: adesso, dopo aver letto queste considerazioni, gli amici di sel di palermo andranno su tutte le furie. Già saranno incazzati a causa del gramo risultato elettorale raggiunto dalla loro lista. Ci manca pure che qualcuno gli va a gettare un pugno di sale nelle ferite elettorali ancora aperte. Ma noi vogliamo correre questo rischio. Perché le cose che abbiamo scritto circa un mese fa si sono verificate tutte con puntualità. A noi, credeteci, ci sarebbe piaciuto avere torto. Avremmo tanto voluto essere smentiti dai numeri. Invece i numeri - purtroppo - ci danno ragione. Oggi, davanti all’inconfutabile verità dei numeri elettorali di palermo, non possiamo tacere.

Lo sappiamo: adesso, dopo aver letto queste considerazioni, gli amici di sel di palermo andranno su tutte le furie. Già saranno incazzati a causa del gramo risultato elettorale raggiunto dalla loro lista. Ci manca pure che qualcuno gli va a gettare un pugno di sale nelle ferite elettorali ancora aperte. Ma noi vogliamo correre questo rischio. Perché le cose che abbiamo scritto circa un mese fa si sono verificate tutte con puntualità. A noi, credeteci, ci sarebbe piaciuto avere torto. Avremmo tanto voluto essere smentiti dai numeri. Invece i numeri - purtroppo - ci danno ragione. Oggi, davanti all’inconfutabile verità dei numeri elettorali di palermo, non possiamo tacere.

Lo sappiamo: adesso, dopo aver letto queste considerazioni, gli amici di sel di palermo andranno su tutte le furie. Già saranno incazzati a causa del gramo risultato elettorale raggiunto dalla loro lista. Ci manca pure che qualcuno gli va a gettare un pugno di sale nelle ferite elettorali ancora aperte. Ma noi vogliamo correre questo rischio. Perché le cose che abbiamo scritto circa un mese fa si sono verificate tutte con puntualità. A noi, credeteci, ci sarebbe piaciuto avere torto. Avremmo tanto voluto essere smentiti dai numeri. Invece i numeri - purtroppo - ci danno ragione. Oggi, davanti all’inconfutabile verità dei numeri elettorali di palermo, non possiamo tacere.

Dal controllo della velocità alla segnalazione di un imminente pericolo. Sono gli Adas, i sistemi avanzati di assistenza alla guida che aumentano non solo la sicurezza, ma anche il comfort durante i viaggi in auto. Più o meno sofisticati, i principali strumenti Adas sono ormai di serie nelle auto più nuove, come quelle a noleggio. […]

Un aiuto concreto ai lavoratori per affrontare il carovita. Ma anche un modo per rendere più leggero il contributo fiscale delle aziende. Sono le novità introdotte dalla conversione in legge del cosiddetto decreto lavoro, tra cui figura una nuova soglia dell’esenzione fiscale dei fringe benefit per il 2023, portata fino a un massimo di 3mila euro. […]

Sono passati tre anni da quando un incendio ha distrutto l’impianto di selezione della frazione secca di rifiuti a Grammichele (in provincia di Catania) di proprietà di Kalat Ambiente Srr e gestito in house da Kalat Impianti. «Finalmente il governo regionale ci ha comunicato di avere individuato una soluzione operativa per la ricostruzione e il […]

«Era come avere la zip del giubbotto chiusa sopra e aperta sotto: ecco, noi abbiamo voluto chiudere la zip di questo giubbotto». Indispensabile se si parla di Etna, dove fa sempre fresco. È nato così CraterExpress, la nuova proposta che permette di raggiungere la vetta del vulcano a partire dal centro di Catania, con quattro […]

Sul nuovo social network X, tale Esmeralda (@_smaragdos), commenta un articolo del Domani a proposito dei finanziamenti alla Cultura elargiti dai Fratelli d’Italia siciliani: «Amici, soldi (pubblici) e politica. In Sicilia tutto fa brodo. Su questo penso non leggerò un commento croccante di Ottavio Cappellani. Perché gli amici so’ amici, gli ex amici so’ nemici». […]

Dodici mesi, 52 settimane e 365 giorni (attenzione, il 2024 è bisestile e quindi avremo un giorno in più di cui lamentarci). Un tempo legato da un unico filo: l’inadeguatezza. Culturale, innanzitutto, ma anche materiale, davanti ai temi complessi, vecchi e nuovi. Difficoltà resa evidente dagli argomenti che hanno dominato il 2023 siciliano; su tutti, […]

Il seme del cambiamento. Timido, fragile e parecchio sporco di terra, ma è quello che pare stia attecchendo in questi ultimi mesi, dopo i più recenti episodi di violenza sulle donne. In principio, quest’estate, fu lo stupro di gruppo a Palermo. In questi giorni, il femminicidio di Giulia Cecchettin in Veneto. Due storie diverse – […]

Mai come in campagna elettorale si parla di turismo. Tornando da Palermo con gli occhi pieni dei metri di coda – moltiplicata per varie file di serpentina – per visitare la cappella Palatina e qualunque mostra appena un piano sotto, lo stato di musei e beni archeologici di Catania non può che suscitare una domanda: […]

Riforme che potrebbero essere epocali, in termini di ricaduta sulla gestione dei territori e nella vita dei cittadini, ma che sembrano frenate dalla passività della politica. Sembra serena ma pratica- e soprattutto, attendista – la posizione di Ignazio Abbate, parlamentare della Democrazia Cristiana Nuova chiamato a presiedere la commissione Affari istituzionali dell’Assemblea regionale siciliana. Quella […]

Dai rifiuti alla mobilità interna della Sicilia, che avrà una spinta grazie al ponte sullo Stretto. Ne è convinto Giuseppe Carta, deputato regionale in quota autonomisti, presidente della commissione Ambiente, territorio e mobilità all’Assemblea regionale siciliana. Tavolo di lavoro che ha in mano anche due leggi su temi particolarmente delicati: urbanistica e appalti. Con in […]

Dall’agricoltura alle soluzioni per il caro energia; dalle rinnovabili di difficile gestione pubblica allo sviluppo delle imprese bandiera del governo di Renato Schifani. Sono tanti, vari e non semplici i temi affidati alla commissione Attività produttive presieduta da Gaspare Vitrano. Deputato passato dal Pd a Forza Italia, tornato in questa legislatura dopo un lungo processo […]