Cari ‘giuristi di Palazzo d’Orleans: ma così si scrivono le leggi finanziarie?

IN UN DOCUMENTO DI DUE CARTELLE I TECNICI DEL PARLAMENTO SICILIANO SPIEGANO AL PRESIDENTE E AI SUOI COLLABORATORI CHE CERTE ‘BIRICCHINATE’ NON SI POSSONO FARE. DUE ‘LEZIONI’: UNA DI DIRITTO PARLAMENTARE E L’ALTRA DI CONTABILITA’ PUBBLICA…

Ieri una pessima giornata: l’Italia eliminata dall’Uruguay, centinaia e centinaia di boschi inghiottiti dal fuoco in Sicilia e i ‘giuristi’ di Palazzo d’Orleans che incassano ‘scoppole’ su ‘scoppole’… 

Non sappiamo come si sveglierà questa mattina la nostra Isola massacrata dal vento di Scirocco. Ma intuiamo che il presidente della Regione, Rosario Crocetta, e i suoi consulenti giuridici abbiano passato la notte nella ‘Stanza dello Scirocco’. Per il caldo, certo, ma anche per la ‘botta’ in testa che hanno preso ieri dagli uffici dell’Ars: ‘botta’ che deve essere stata più calda dello stesso Scirocco…

A nostra memoria non ricordiamo una ‘lezione’ di Diritto parlamentare così pesante per un Governo. Sapevamo che, dalle parti di Palazzo d’Orleans, di questi tempi, ci sono problemi con il Diritto amministrativo. Invece, dopo quello che abbiamo letto ieri sera, abbiamo scoperto un’altra ‘falla’…

Alla fine il documento elaborato dagli uffici dell’Ars – documento che porta la firma del vice segretario generale, dottore Salvatore Di Gregorio, e la firma del capo ufficio, dottor Fabrizio Scimè – è pesante come un macigno.

Dopo un breve preambolo si va subito al dunque: “Ai sensi del predetto articolo 74 (del Regolamento interno dell’Ars ndr) il disegno di legge è inviato alla I, III, IV, V e VI Commissione”.

Insomma, il disegno di legge – noi questo l’avevamo anticipato due giorni fa, leggendo il testo – contiene elementi che non sono stati esaminati dalle Commissioni legislative competenti. Ci sono argomenti, in questo testo, che debbono ancora essere studiati, approfonditi ed approvati da tutte le Commissioni di merito dell’Ars!

Il Governo ha provato a fare una ‘furbata’, saltando le Commissioni. Ma gli alti burocrati di Sala d’Ercole, con la ‘matita blu’, hanno segnalato gli errori commessi da Crocetta, dall’assessore all’Economia, Maurizio Agnello (che ancora è nuovo e deve imparare) e dai consulenti ‘giuridici’ di Palazzo d’Orleans. 

“Si fa presente che, a seguito della decisione assunta dalla presidenza dell’Assemblea, ai sensi dell’articolo 7 del regolamento interno, sono stati stralciati gli articoli 36, 42, da 44 a 51, che sono stati inviati alle Commissioni competenti per materia per essere esaminati, con la medesima priorità, in autonomi disegni di legge…”.

In pratica, l’aumento di capitale di Irfis Fin Sicilia, per esempio, diventerà un disegno di legge autonomo. L’argomento non potrà essere affrontato in questa manovra finanziaria. Idem per la composizione del Consiglio regionale per i beni culturali. Stesso discorso per altri articoli di legge che riguardano le altri argomenti che non hanno attinenza con la manovra finanziaria atto III.

Tutti articoli del disegno di legge inviati alle Commissioni legislative, dalla prima Commissione alla sesta Commissione (Sanità). Provvedimenti che vivranno di vita propria sotto forma di autonomi disegni di legge.

“E’ stato altresì disposto lo stralcio dell’articolo 7, con i connessi effetti finanziari…”. E’ l’articolo ‘abusivo’ con il quale il Governo regionale avrebbe voluto infilare il ‘naso’ nelle indennità del personale di Sala d’Ercole: argomento del quale si sta occupando il Consiglio di presidenza dell’Ars.

In questo caso, se proprio la dobbiamo dire tutta, la lezione di Diritto, ai nostri amici ‘giuristi’ di Palazzo d’Orleans, è stata impartita qualche giorno fa dal professore di Diritto amministrativo, Salvatore Raimondi.

Va detto che, tra tecnici dell’Ars e interventi del professore Reimondi, i nostri ‘Carnelutti’ del Governo regionale avranno fatto il pieno di nozioni. Dopo questa full immersion, ne siamo certi, diventeranno veramente bravi…

Ah, dimenticavamo: c’è anche un passaggio sulla contabilità pubblica, altro argomento che è al centro del ‘corso accelerato’ di Diritto che in queste ore viene impartito a Palazzo d’Orleans:

“In riferimento all’articolo 3 “Ripianamento del disavanzo” si fa presente che, stante la sua formulazione che prevede la “determinazione del disavanzo finanziario di gestione 2013″, le relative modalità di copertura finanziaria e l’applicazione, nell’ambito della manovra, del minore onere rispetto alle previsioni di bilancio, tale disposizione non può essere approvata prima che il rendiconto generale della Regione per l’esercizio finanziario 2013 sia stato parificato dalla Corte dei Conti ed il relativo disegno di legge sia stato approvato, da parte dell’Assemblea regionale siciliana, come previsto dall’articolo 19 dello Statuto della Regione”.

Traduzione: prima di affrontare certi argomenti bisogna aspettare il giudizio di parifica del Bilancio della Corte dei Conti. Non si può anticipare il giudizio della magistratura contabile!

Già i giudici della Corte dei Conti sono molto dubbiosi sulla ‘parifica’ 2013. In questi casi, come si dice dalle nostre parti, meglio non toccare il ‘culo alla cicala’. L’anticipazione un po’ ‘piratesca’ tentata dal Governo, infatti, potrebbe avere infastidito oltremodo i giudici contabili. Ve l’immaginate se gli ‘inchiummano’ il Bilancio 2013? Mi bordello…

Detto questo, ragazzi, qui, tra Diritto parlamentare, Diritto amministrativo e contabilità dello Stato, ci viene un bel corso di aggiornamento sano sano!

Ci chiediamo: dopo queste lezioni qualcuno avrà diritto ai ‘crediti formativi’?


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