«È successo all’interno del carcere Pietro Cerulli di Trapani che un giovane tunisino questa notte ha deciso di togliersi la vita». Lo rende noto Pino Apprendi, garante dei detenuti di Palermo, spiegando che «il giovane aveva già dato segni di fragilità con altri tentativi e atti di autolesionismo». «Nei giorni scorsi – aggiungono – i parlamentari Marco Grimaldi […]
Carceri: detenuto si toglie la vita a Trapani
«È successo all’interno del carcere Pietro Cerulli di Trapani che un giovane tunisino questa notte ha deciso di togliersi la vita». Lo rende noto Pino Apprendi, garante dei detenuti di Palermo, spiegando che «il giovane aveva già dato segni di fragilità con altri tentativi e atti di autolesionismo». «Nei giorni scorsi – aggiungono – i parlamentari Marco Grimaldi e Pierpaolo Montalto avevano descritto il grave disagio che si vive in quel carcere, da una parte i detenuti e dall’altra il personale della Polizia Penitenziaria».
«La situazione è diventata esplosiva, oggi il garante di Siracusa Giovanni Villari ha constatato che al carcere di Brucoli manca acqua e luce da 5 giorni – aggiungono -. Da 3 mesi si è dimesso il garante regionale Consolo e non è stato sostituito, forse perché è un incarico non retribuito, altrimenti avrebbero fatto a gara per essere nominati. Chi deve intervenire? Di chi la responsabilità? Il Ministro Nordio fa provvedimenti spot ininfluenti. Mercoledì 30 luglio aderiamo alla iniziativa nazionale dei Garanti Territoriali con un presidio alle 10,30 davanti il tribunale di Palermo».
«Sale così a 44 (più uno ammesso al lavoro all’esterno e un altro in una REMS) la tragica conta dei detenuti che si sono tolti la vita dall’inizio dell’anno, cui bisogna aggiungere 3 operatori. Una mattanza senza fine, mentre il Ministro della Giustizia, Carlo Nordio, e il Governo Meloni continuano a pestare l’acqua nel mortaio annunciando provvedimenti, per lo più triti e ritriti, di sicura inefficacia, al pari di quello adottato un anno fa (decreto-legge 92/2024). Siamo ormai agli annunci balneari che non guardano evidentemente all’emergenza in atto, ma solo a esigenze utilitaristiche» ha dichiarato Gennarino De Fazio, segretario generale della UILPA Polizia Penitenziaria.
«A Trapani – aggiunge – 524 reclusi sono stipati in 497 posti disponibili, mentre gli operatori di Polizia penitenziaria assegnati sono 260, quando ne servirebbero almeno 417, con un deficit di oltre il 35%, tanto che capita che un solo agente debba occuparsi, per esempio, di sorvegliare a vista ben 4 detenuti contemporaneamente. Anche per tali ragioni la UILPA Polizia Penitenziaria Territoriale, congiuntamente ad altre organizzazioni sindacali, ha dichiarato lo stato di agitazione e mercoledì prossimo sarà ricevuta dal Prefetto. Ma è di ogni evidenza che risposte concrete potrebbero e dovrebbero arrivare dalla politica. Noi continuiamo a ripeterlo anche a futura memoria, le carceri sono sull’orlo del collasso. Continuando così nelle prossime settimane potrebbe accadere di tutto», conclude De Fazio.