Capodanno tra polemiche, accuse e minacce di ricorsi Musica e Suoni: «Nessuna irregolarità, attacchi pretestuosi»

In bilico fino all’ultimo. Accompagnato da vibranti polemiche. E adesso con un possibile strascico giudiziario. Il Capodanno palermitano rischia di animare le aule di tribunale prima ancora che il palco del teatro Politeama. Le imprese locali escluse dai festeggiamenti minacciano azioni legali, puntando il dito contro l’amministrazione comunale da cui si sentono «tradite». A breve potrebbero impugnare il bando e presentare ricorso per mancato guadagno perché l’avviso pubblico «non è stato gestito come tale dal Comune ma come una trattativa privata con La Ferlita» dicono. Tra i più agguerriti c’è Francesco Panasci. Era lui con la Panastudio a essersi classificato primo in graduatoria. Dopo l’addio del cantante Khaled a causa del ritardo con il quale è stata aggiudicata la gara, però, è stato costretto a tirarsi indietro e lasciare spazio al secondo classificato. In questo caso, la Musica e Suoni del promoter rock catanese Nuccio La Ferlita.

«Quando ormai era chiaro che Khaled non avrebbe più partecipato – dice Panasci – non è mi è stata data la possibilità di trovare un nuovo artista. Trattamento che invece è stato riservato a La Ferlita che aveva ha avuto la possibilità di rimodulare l’offerta tecnica dopo l’addio di Ferreri». Un trattamento «speciale» che a Panasci e a imprenditori locali proprio non è andato giù.

A stretto giro di posta arriva la replica della catanese Musica e Suoni. «La mia proposta era più articolata – spiega a MeridioNews Nuccio La Ferlita -. Nel progetto originario presentato al Comune venivano presentate diverse opzioni, tra le quali l’amministrazione avrebbe potuto scegliere». Insomma l’addio di Giusy Ferreri, in caso di aggiudicazione avvenuta all’ultimo minuto, era stato preventivato e a Palazzo delle Aquile era stata offerta una exit strategy, un’ipotesi alternativa di «pari o superiore valore di mercato». Insomma nessuna irregolarità per La Ferlita, che rilancia: «Se gli esclusi ritengono che si sia agito contro la legge possono tranquillamente adire le vie legali, sarà poi il giudice a stabilire chi ha ragione. Io sono assolutamente sereno e sto lavorando perché quello del 31 dicembre sia un grande spettacolo, in grado di far divertire tutti: palermitani e non solo».

Ma il malcontento che serpeggia è legato anche al fatto che le aziende che si occuperanno del palco, così come i tecnici audio e video saranno tutti catanesi. «Un’organizzazione interamente made in Catania – dichiarano i lavoratori e gli artisti esclusi – che non lascia spazio ai palermitani. Le operazioni di allestimento del palco e delle annesse strutture che ospiteranno nella notte di Capodanno, Tony Colombo e company, lasciano l’amaro in bocca a chi sperava di poter lavorare in occasione della festa in città». Un’amarezza amplificata dalla mancata risposta a una proposta che nei giorni scorsi gli esclusi avevano avanzato a Palazzo delle Aquile: l’organizzazione congiunta della serata di Capodanno, con il coinvolgimento di artisti e maestranze locali. «Il nostro diritto al lavoro e la nostra presenza non contano – dicono adesso – dobbiamo veder lavorare nella nostra città altre persone e per noi non c’è spazio. La sopravvivenza delle nostre attività è sempre più in bilico e un evento come questo poteva essere una boccata di ossigeno per molti di noi».

Accuse immediatamente respinte al mittente da La Ferlita. «La security, l’allestimento del parco e persino il direttore dei lavori sono tutti palermitani, per non parlare dei giovani artisti che per la prima volta si esibiranno la sera del 31 dicembre e di Rgs, che è partner del progetto – dice -. L’unica azienda catanese coinvolta è quella che si occuperà dell’amplificazione, un’impresa di Belpasso». Non solo. Musica e Suoni investe a Palermo «quasi il 50 percento del proprio fatturato – spiega La Ferlita – Abbiamo portato in città, al Teatro di Verdura e al Castello a Mare, artisti del calibro di Fedez, J-Ax, Il Volo, Renzo Arbore, Renga. In prevendita adesso abbiamo Britti, Silvestri e Travaglio. Non siamo un fornitore di servizi, non ci occupiamo di montare palchi né di produrre trasmissioni tv. Il nostro lavoro è fare musica dal vivo. E lo facciamo ormai da anni». Tutto il resto? «Polemiche sterili e pretesti per attaccare il Comune».  


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