I gestori di sette strutture culturali etnee hanno deciso di creare un marchio unico per contrastare il degrado del centro storico e per dare nuovo impulso alla fruizione delle arti performative. E' stato dunque creato il Comitato arti performative Catania centro «di cui potranno usufruire associazioni culturali e artisti», spiega il presidente Renato Lombardo. La volontà è anche quella di «invertire la tendenza tipicamente siciliana in cui ciascun gestore pensa a curare il proprio orticello», aggiunge Francesca Vitale
CAP 95131, consorzio per l’arte e la cultura «Sballatevi d’arte, alternativa per i giovani»
Dalla volontà di creare una rete di strutture che si identificano in un unico marchio nasce il Comitato arti performative Catania centro. Il CAP 95131 – questa è la sigla di riconoscimento del giovane progetto – promette di «dare un incentivo alla musica, alla danza, al teatro leggero e anche a quello impegnato fornendo ai giovani che si recano presso il centro storico cittadino un’alternativa all’alcol». Con queste parole Renato Lombardo, art director del Brass jazz club e presidente del CAP 95131, presenta le intenzioni dell’organizzazione.
Sala Hernandez, Gatto Blù – Harpago, Scenario Pubblico, Teatro del Canovaccio, Sala Chaplin, teatro Tezzano e Brass Jazz club – La Cartiera «hanno deciso di creare una rete di strutture di cui potranno usufruire associazioni culturali e artisti, con il vantaggio di aumentare la fruizione culturale e – spiega Lombardo – collaborare in sinergia per aumentare il pubblico di ciascun locale».
Il CAP 95131 presenta un’offerta completa per «invertire la tendenza tipicamente siciliana in cui ciascun gestore pensa a curare il proprio orticello», spiega Francesca Vitale, direttore artistico della rassegna Palco off ospitata presso La Cartiera di via Casa del Mutilato.
I consorziati offrono un «pacchetto fondato sullo slogan Sballatevi d’arte», racconta Lombardo. Programmazione cartellonistica unica – sia in formato cartaceo che web – galleria espositiva e card annuale dal costo iniziale di quindici euro per ricevere sconti su tutta l’offerta culturale. E Vitale azzarda: «cercheremo di organizzare anche quei festival di arti performative che a Catania mancano da troppo tempo».Gli aderenti al progetto si promettono vicendevole «collaborazione, concorrenza leale e sinergia negli intenti», ma non manca qualche richiesta logistica avanzata al Comune di Catania. «Controllo e sicurezza, pulizia e info point in qualche luogo nevralgico della città».