Avviata all’Azienda ospedaliera Cannizzaro di Catania la procedura di stabilizzazione di 13 medici nell’ambito dell’applicazione della norma sulla valorizzazione delle professionalità impegnate durante l’emergenza Covid. Il primo gruppo è formato da 13 medici. Le specializzazioni interessate sono Anatomia Patologica, Chirurgia Generale, Pneumologia, Chirurgia Plastica, Neuroradiologia, Oculistica, Oncologia, Ortopedia, Traumatologia, Pediatria. L’iter ha registrato ieri la […]
Cannizzaro, avviata la procedura per la stabilizzazione dei medici. «Valorizzati quanti sono stati impegnati durante il Covid»
Avviata all’Azienda ospedaliera Cannizzaro di Catania la procedura di stabilizzazione di 13 medici nell’ambito dell’applicazione della norma sulla valorizzazione delle professionalità impegnate durante l’emergenza Covid. Il primo gruppo è formato da 13 medici. Le specializzazioni interessate sono Anatomia Patologica, Chirurgia Generale, Pneumologia, Chirurgia Plastica, Neuroradiologia, Oculistica, Oncologia, Ortopedia, Traumatologia, Pediatria. L’iter ha registrato ieri la firma della delibera da parte del direttore generale dell’azienda Salvatore Giuffrida.
Stando alle direttive dell’assessorato regionale alla Salute, la stabilizzazione può essere applicata a chi è stato assunto a tempo determinato con procedure concorsuali e abbia maturato, al 30 giugno scorso, almeno 18 mesi di servizio in un ente del Servizio sanitario nazionale, di cui almeno sei a partire da gennaio 2020. «Con le prime stabilizzazioni – ha affermato Giuffrida – si valorizza la professionalità di dirigenti medici il cui apporto alle attività dell’ospedale Cannizzaro è prezioso ed è stato fondamentale anche nel periodo più recente caratterizzato dall’emergenza pandemica. Gli uffici stanno proseguendo il lavoro già avviato per esaminare le istanze delle altre figure del ruolo sanitario e dagli operatori socio-sanitari, pervenute a seguito dell’avviso di ricognizione. A breve, pertanto, altri dipendenti – ha concluso il direttore generale – potranno finalmente mettere fine al periodo di precariato».