In scena grandi firme di autori e registi per la manifestazione intitolata a Rosso di San Secondo. E mercoledì, fuori abbonamento, cè Carmen Consoli in teatro
Caltanissetta, un festival del Sud europeo
Nato nel 2003, come festival regionale del teatro di ricerca diretto da Emma Dante e sostenuto e patrocinato dallAssessore Identità e Futuro Fiorella Falci e dal Sindaco Salvatore Messana, il Rossofestival si amplia e diviene nel 2008 festival nazionale del teatro di ricerca accogliendo artisti non più soltanto siciliani, ricalcaldo quellidea internazionale del sud che fu di Rosso di San Secondo.
Tra gli spettacoli finora andati in scena MPalermu e il Festino, questultimo in prima regionale, di Emma Dante, e Studio su Medea di Antonio Latella.
Mercoledì al teatro Bauffremount con Carmen Consoli in teatro (fuori abbonamento); seguiranno Alberto Nicolino con Stirru, la discesa il 26 gennaio, Rainer Werner Fassbinder con Un anno con 13 lune l11 febbraio, ed infine il 27 febbraio Davide Enia con I capitoli dellinfanzia.
Rosso di San Secondo, drammaturgo del Novecento, dissacrante verso una società borghese benpensante, artista scomodo nella messa in scena innovativa, riporta nella cittadina lo sperimentalismo dun teatro non teso allintrattenimento, ma alla possibilità duno spunto di giudizio, riflessione sulla condizione umana e sociale, riproponendo temi che generarono la sua inquietudine creativa, esposta alla contraddizione fra passione e coerenza.
Quella di Rosso di San Secondo è una piccola provincia siciliana arroccata su di un colle, al centro di una terra abbondante eppure malata, sopravvissuta ad uno sforzo maggiore per via della sua posizione per nulla strategica, per nulla esposta allavvento. I suoi confini per essere oltrepassati devono essere scalati; per la provincia aver partorito Rosso di San Secondo, ed in seguito il suo festival, non può che essere una necessaria conseguenza, forse mossa dalla nostalgia duna vita più ampia, più ardente (Rosso di San Secondo, Marionette, che passione!).
La possibilità è che l homo (ormai) videns ritorni, per la durata della scena e qualche ora in più, a possedere le facoltà di ragionamento astratto, linguaggio e introspezione caratteristiche proprie che furono del nostro antenato homo sapiens.