Lo scorso lunedì il sindaco Nicolò Bonanno, ha annunciato all'assemblea cittadina che l'amministrazione domani, 16 ottobre, si costituirà parte civile contro gli estortori dell'azienda vinicola Judeka srl. «Siamo soddisfatti», ha commentato Paolo Crispino, segretario del Pd che aveva avanzato la richiesta
Caltagirone, il sindaco accetta la proposta Pd «Saremo parte civile al fianco di Judeka»
«La questione della costituzione di parte civile al fianco di Judeka srl è stata posta in consiglio. E lunedì il sindaco Nicolò Bonanno ha annunciato che avrebbe acconsentito. Siamo soddisfatti». Commenta così Paolo Crispino, segretario e consigliere comunale del Partito democratico di Caltagirone il risultato raggiunto. La proposta, depositata lo scorso 6 ottobre, si riferiva a un caso di estorsione ai danni dellazienda vitivinicola che opera nel territorio, la Judeka, che a dicembre del 2013 era riuscita a fare arrestare due uomini, David Alexandro Faranda, 25enne di SantAgata di Militello e di Gaetano Faranda, 46enne di Caltagirone. E domani, 16 ottobre, si terrà l’udienza per la richiesta di rinvio a giudizio, nella quale l’amministrazione comunale dovrà presentare la richiesta di partecipazione come parte civile.
«In consiglio, per motivi procedurali, il presidente non ha ritenuto di porre la questione al voto del consiglio – critica Crispino – Ma siamo comunque soddisfatti del risultato. Perché è necessario, oggi più che mai, dare sostegno agli imprenditori che hanno il coraggio di denunciare. Le istituzioni devono stare accanto a coloro i quali operano nel nostro territorio afferma il segretario e consigliere del Partito democratico Paolo Crispino compiendo atti forti e non esprimendo la solidarietà solo con le parole».
Una vittoria, per Crispino, ma non senza amarezze legate a questioni politiche. «L’atteggiamento incomprensibile del presidente del consiglio comunale perché, per cavilli regolamentari, ha impedito che il civico consesso si esprimesse su una questione di tale importanza. Ancora una volta, continua Crispino il presidente, ha dimostrato la sua inadeguatezza al ruolo che ricopre e alla prestigiosa carica di massimo rappresentante del consiglio comunale. Sarebbe stato opportuno derogare al regolamento per dare la possibilità ai Consiglieri, che certamente si sarebbero espressi favorevolmente, di prendere posizione su una problematica fondamentale che riguarda la nostra Città», conclude Paolo Crispino.