Si diradano i dubbi sul contenuto della nota inviata l'8 agosto dalla procura al Consiglio direttivo dell'ordine dei medici, che l'endocrinologo presiede. La querela dei due dirigenti Asp risale al 2016 e fece seguito a un esposto del professionista contro di loro
Buscema, richiesta di rinvio a giudizio per calunnia Lite con dirigenti Asp Grossi e Luca su osteoporosi
Per il presidente dell’ordine dei medici Massimo Buscema c’è la richiesta di rinvio a giudizio, per calunnia, della pm Magda Guarnaccia. È questo il contenuto coperto della nota che la procura della Repubblica ha trasmesso al Consiglio direttivo dei professionisti catanesi l’8 giugno, appena due giorni dopo la rissa in largo Sarajevo in cui lo stesso Buscema è rimasto coinvolto. Nel 2016 il massimo dirigente dell’ordine etneo viene querelato da Ida Grossi, direttrice generale dell’Asp, e dal direttore sanitario Franco Luca in un primo momento per diffamazione, indagine archiviata dal magistrato Fabio Regolo, e poi per calunnia. E, in quest’ultimo caso, la procura decide di procedere. Ma quale sarebbe il contenuto di questa calunnia? In quel periodo le colonne dei giornali sono occupate dal caso osteoporosi, generato da una indagine della procura della Corte dei Conti sul numero spropositato di prescrizioni di farmaci, e più di 900 medici di base etnei finiscono sulla graticola. Siamo nel 2015. Secondo la guardia di finanza, alcune ricette sono state redatte «in assenza dei requisiti dettati dall’Aifa», Agenzia italiana del farmaco.
Una situazione dinnanzi alla quale finanzieri e procura chiedono all’Asp di effettuare delle verifiche sulle prescrizioni di 937 medici di medicina generale. E proprio su questi controlli si innesca la controversia tra Grossi e Luca da una parte e Buscema e l’ordine dei medici dall’altra. Mentre gli uffici dell’azienda sanitaria procedono con le verifiche, l’8 settembre 2015 Buscema, in qualità di presidente dell’ordine e su mandato del Consiglio, presenta alla procura di via Crispi un esposto contro i due dirigenti Asp, colpevoli a suo dire di aver richiesto ingiustamente ai medici di base i documenti sulle prescrizioni oltre i sei mesi previsti, e di aver raccolto inoltre documentazione che conteneva i dati sensibili dei pazienti. Esposto poi archiviato un anno dopo, il 10 settembre 2016. Grossi e Luca però non ci stanno, e querelano Buscema. Come detto, Luca denuncia in un primo momento per diffamazione, andando incontro all’archiviazione, e poi i due, insieme, querelano il presidente dell’ordine per calunnia. Capo di imputazione per il quale c’è la richiesta della magistrata Magda Guarnaccia di mandare a processo Buscema. L’udienza preliminare non è ancora stata fissata. «Indagine strana – spiega il legale di Buscema Mario Brancato – perché di fronte a quell’esposto, l’Asp finì per adeguarsi a quanto denunciato dall’ordine dei medici»
Si risolve dunque l’enigma della nota della procura. Ricevuta l’8 agosto dal Consiglio direttivo dell’ordine, la velina informa gli altri 16 componenti dell’assemblea della posizione del presidente, per il quale è incardinata l’azione penale della magistratura. Tutto questo accade mentre Buscema, sposato con l’ex consigliera comunale del Pd Ersilia Saverino, è già nella bufera a causa della denuncia per aggressione ricevuta da un professionista che il leader dei medici catanesi avrebbe picchiato per futili motivi. Lui invece si difende rovesciando l’accusa con una contro denuncia. Un caso, raccontato da MeridioNews, che ha messo in bilico la posizione dell’endocrinologo all’interno dell’ordine professionale. C’è, infatti, la richiesta di una seduta del Consiglio per oggi pomeriggio da parte di cinque componenti, per verificare alcuni atti amministrativi, discutere di quanto comunicato dai magistrati e richiedere un’ispezione del ministero della Salute.
Richiesta a cui il vice presidente del Consiglio Antonio Biondi ha risposto fissando una seduta non per oggi, ma per il 3 di luglio. A quel punto Buscema sarà rientrato dai 25 giorni di malattia dovuti alla scazzottata di via Asiago. «Io capisco le necessità di tutti – dice Biondi a MeridioNews – ma io sono chiamato a fare l’arbitro super partes e secondo me la norma che dispone l’autoconvocazione prevede che sia comunque chi presiede a fissare il giorno della riunione». Impostazione che viene respinta dai cinque membri critici, che oggi pomeriggio si riuniranno comunque nella sede di viale Ruggero di Lauria. In questo quadro a tinte fosche, domani pomeriggio si chiuderà la gara per rinnovare l’assicurazione che l’ordine dei medici stipula ogni anno per i suoi oltre 10mila iscritti. E anche su questo punto sembra ci siano contestazioni. Secondo alcune fonti, il nuovo bando rischierebbe di far diminuire le coperture assicurative rispetto agli anni precedenti.