Il Liotru Adventure è chiuso dal primo lockdown dovuto al Covid-19 e adesso i responsabili erano al lavoro per riaprire. «Già prima di Pasqua c'erano stati altri danneggiamenti», spiega a MeridioNews Emilio Lucifora. Guarda le foto
Boschetto Playa, furti e vandali in azione al parco avventura «Servono controlli. Portate via corde e danni alle strutture»
Alcune corde tagliate, giochi per i bambini distrutti, materiale rubato e atti vandalici all’interno di una struttura utilizzata come deposito. Si presenta così il Liotru Adventure, il parco realizzato all’interno del boschetto della Playa, lungo viale Kennedy. Una serie di percorsi, con cinque diversi livelli di difficoltà, basati su passaggi sospesi tra gli alberi del polmone verde cittadino. Trascorsi due anni dall’inizio della pandemia il Liotru Adventure era pronto a riaprire i battenti al pubblico, nonostante un susseguirsi di atti vandalici. Gli ultimi episodi però impongo un rinvio a data da destinarsi. «Abbiamo presentato una denuncia ma già prima di Pasqua si erano registrati dei danneggiamenti», racconta a MeridioNews il responsabile Emilio Lucifora.
L’impresa si era aggiudicata la gara ad aprile 2014, nell’ambito di un progetto di riqualificazione del boschetto pensato dall’allora sindaco di Catania Raffaele Stancanelli. Il parco avventura si estende per quattro ettari sui 28 in totale . «Siamo rimasti aperti fino a quando è scattato il primo lockdown – spiega Lucifora – poi, rientrando nella categoria dei parchi divertimento, non abbiamo avuto il via libera a livello centrale». Nonostante due anni di stop, come segnalato da diversi lettori al nostro giornale, qualcuno ha comunque utilizzato le strutture collocate sugli alberi, mettendo a rischio la propria incolumità. «Il vero problema è l’assenza totale di un servizio di guardiania – aggiunge il responsabile – Adesso il ripristino delle strutture comporterà un esborso non indifferente di denaro anche perché il parco è stato fatto rispettando determinati criteri come l’utilizzo di legname particolare e di corde marine in tessile con un basso impatto visivo e ambientale».
Tra le strutture visitate da ladri e vandali c’è anche un piccolo chiosco-bar di 30 metri quadrati, utilizzato come deposito durante il periodo di chiusura. «Hanno portato via l’attrezzatura per la manutenzione oltre ad avere sparso della tintura di iodio ovunque. Dentro abbiamo trovato anche mozziconi di sigarette e bottiglie di birra vuote», aggiunge Lucifora. L’assenza di controlli – con il boschetto che rimane liberamente fruibile agli utenti – non è per l’unico problema del polmone verde. «Anche quando i cancelli vengono chiusi possono esserci intrusioni a causa di alcune reti divelte e non sostituite dopo quattro anni. Abbiamo anche il problema dei bagni, che sono chiusi ormai dal 2018. In questo posto serve la presenza delle istituzioni».
Il boschetto, in cui spesso si aggirano cani randagi, dovrebbe essere parzialmente interessato da un progetto che prevede la realizzazione di un parco giochi inclusivo finanziato con 90mila euro provenienti dai fondi provenienti dal Patto per lo sviluppo della città di Catania.