È passato un mese dalla promessa di una riapertura del grande parco urbano, ma i cancelli dell'area sono ancora sbarrati. «Una palma crollata su una delle inferriate, due depositi in pessime condizioni, due alberi finiti dentro il lago», descrive Danilo Pulvirenti, presidente di Rifiuti zero Sicilia. Guarda le foto
Boschetto della Playa, chiuso e abbandonato Multiservizi: «C’è incuria, ma è colpa della gente»
«L’ingresso principale chiuso, una palma crollata su una delle inferriate, i due depositi della Multiservizi in pessime condizioni, due alberi finiti dentro il lago». È lo stato in cui versa il boschetto della Playa, così come descritto da Danilo Pulvirenti, presidente di Rifiuti zero Sicilia. «Sono stato lì domenica, c’è la desolazione. Tutto è devastato e lasciato all’abbandono». Alcuni scatti pubblicati su Facebook dall’attivista descrivono ulteriormente lo stato dei luoghi: le due casette invase dall’acqua ed estremamente danneggiate. All’interno, alcune divise degli operatori lasciate a macerare sul pavimento.
«Abbiamo tre parchi, tutti e tre lasciati a se stessi», commenta con amarezza Pulvirenti, riferendosi anche alla villa Bellini e al parco Gioeni. «C’è un assoluto menefreghismo rispetto al verde». Da oltre un mese, dopo le piogge torrenziali di fine ottobre, il grande polmone verde cittadino è rimasto chiuso e lo scorso mese l’assessore all’Ecologia Rosario D’Agata aveva promesso una pronta riapertura.
«Stiamo lavorando per rendere il parco fruibile al più presto. I due alberi abbattuti non sono un pericolo per l’incolumità», assicura D’Agata a MeridioNews. E aggiunge: «Forse da domani potremo riaprirlo». Ma secondo i responsabili di Multiservizi, la partecipata del Comune che gestisce l’area verde, è necessaria un’operazione più incisiva. «Il boschetto ha bisogno di un intervento radicale», dice uno dei dirigenti della società, Carmine Pallante. «C’è sicuramente una certa dose di incuria, ma anche l’utenza non lo custodisce al meglio».
Un operatore dell’organico di Multiservizi dovrebbe prestare servizio permanente proprio nel parco. «Si occupa principalmente di scerbamento – precisa Pallante – Ma stiamo cercando di potenziare il servizio». Il dirigente spera nella riorganizzazione successiva al nuovo contratto di servizio. «Siamo in ritardo, quello che abbiamo fatto è poco – ammette Pallante – stiamo cercando di garantire un servizio migliore. Speriamo nelle prossime settimane di poter intervenire in maniera più incisiva, perché ci vuole una presenza costante».