In questa seconda puntata di 'Nostoi' dedicata alle possibilità offerte a chi vuole studiare e perfezionarsi in Gran Bretagna, la nostra esperta ci parla dei criteri di ingresso per accedere a un corso universitario o post-universitario, dei fondi a disposizione e della presentazione del proprio progetto di ricerca
Borsa, tutor e personal statement: UK arrivo!
Per poter seguire un corso post-laurea in Gran Bretagna occorrono in genere due pre-requisiti: un voto di laurea molto alto e la certificazione di ottima conoscenza della lingua inglese. Qui cominciano i primi problemi per noi italiani che, si sa, siamo fra le nazioni meno linguisticamente abili d’Europa. La conoscenza dell’inglese è accertata attraverso il certificato IELTS (International English Language Testing System) o alternativamente attraverso la combinazione del certificato TOEFL (Test of English as a Foreign Language) e del certificato TWE (Test of Written English). Questi certificati si possono ottenere attraverso una delle sedi British Council o TOEFL in Italia o all’estero.
Ci si può preparare ai certificati individualmente, usando i libri e il materiale audio che si acquista nelle librerie, oppure frequentando dei corsi che preparano all’esame. Rispetto ad altri esami di lingua inglese (ad esempio il First Certificate) IELTS e TOEFL/TWE hanno una parte incentrata sullo scritto di tipo accademico, che molti stranieri trovano difficile: è importante dunque presentarsi all’esame avendo studiato adeguatamente.
Sebbene tutte le università britanniche chiedano questo tipo di certificazione, il voto richiesto varia. Nell’IELTS ad esempio Cambridge richiede una media di 7.0 (su 10) con non meno di 7.0 in speaking, listening and writing e 6.5 in reading; ad Oxford invece la media può salire a 7.5 per alcuni corsi, ma University College London ritiene accettabile la media del 6.5 (con non meno di 6.0 nei singoli esami), mentre a Nottingham è sufficiente 6.0 (con non meno di 5.0 nei singoli esami).
I fondi
In Italia l’accettazione a un corso di dottorato e l’ottenimento di una borsa di studio sono di norma il risultato di una stessa domanda e del medesimo esame. In Gran Bretagna non è così. La domanda che viene inviata all’università o (secondo i casi) alla facoltà di scelta può venire accettata in via preliminare anche se la stessa istituzione non prevede l’erogazione di una borsa di studio per sostenere il vostro corso. Qui si apre un altro difficile capitolo della domanda per un corso post-laurea, perché le possibilità di finanziamento variano moltissimo a seconda dell’università di scelta, del dipartimento (quelli di scienze hanno accesso a molti fondi di tipo privato) e, nel caso di Oxford e Cambridge, anche del college di scelta.
Il governo inglese ha alcune speciali agenzie deputate al finanziamento della ricerca universitaria, fra le quali l’AHRC (‘Arts and Humanities Research Board’), l’ESRC (‘Economics and Social Research Council’) e l’EPSRC (‘Engineering and Techonology Research Council’). Informazioni sulle borse disponibili per studenti stranieri si possono ottenere dai relativi siti internet (link sotto). Attenzione alle scadenze: non necessariamente sono identiche a quelle poste dalle singole università. Per AHRC e ESRC la scadenza è di solito all’inizio di maggio, ma varia per altre istituzioni.
A parte queste grandi agenzie, il miglior modo per scoprire quali fondi sono disponibili in una particolare università è cercare sul loro sito internet, di solito nella sezione “graduates”. Se avete già un contatto con dei docenti, chiedete a loro: sapranno dirvi se i loro dipartimenti hanno a disposizione fondi speciali per stranieri o se ci sono nuovi gruppi di ricerca che cercano studenti da finanziare.
I fondi in Italia
Alcuni atenei italiani erogano delle borse di studio ‘di perfezionamento all’estero’ a studenti particolarmente meritevoli. L’importo di solito non è sufficiente per pagarsi un intero anno di studi, però è sostanzioso. Segreterie e centri di orientamento dovrebbero avere le informazioni giuste. Il ministero degli affari esteri (www.esteri.it) ha una sezione dedicata ai fondi messi a disposizione da istituzioni straniere per studenti italiani.
Il college a Cambridge e Oxford
Le università di Oxford e Cambridge (‘Oxbridge’) sono costituite da una moltitudine di college. I college sono il posto dove gli studenti vivono, mangiano e fanno molte attività di studio e sociali. Sono parte dell’università (tutti gli studenti sono membri delle stesse facoltà), ma al tempo stesso conservano un’autonomia che risale alla loro fondazione alla fine del Medioevo. Quando si fa domanda a Oxbridge è obbligatorio scegliere un college. La scelta del college può essere dettata da motivazioni del tutto personali (la bellezza del luogo, la qualità dei servizi) o da ragioni accademiche (la presenza di un professore col quale si vuole lavorare), anche se non è obbligatorio risiedere nel college di cui è membro il proprio tutor. Scegliere un college può diventare un passo importante alla voce fondi, in quanto alcuni college hanno delle borse di studio speciali (che talvolta raggiungono incredibili livelli di specializzazione, con titoli non troppo lontani da ‘borsa per donne venezuelane che vogliono studiare scienze politiche’ o per ‘borsa per cittadini indiani che vogliono studiare la capra selvatica’). Di solito è l’agenzia per i graduate studies dell’università che può fornire informazioni dettagliate anche su questo aspetto.
Personal statement e progetti di ricerca
Invariabilmente, quando farete domanda per un corso in Inghilterra dovrete scontrarvi con una bestia nera che si avvista raramente durante la laurea italiana: il ‘personal statement’ (dichiarazione sui propri interessi e motivazioni per studiare in un determinato posto) e il progetto di ricerca. Le facoltà, i potenziali tutori e i potenziali finanziatori vogliono sapere chi siete, cosa vi interessa, cosa sapete fare e – cruciale! – se sapete scrivere in inglese accademico. Scrivere un progetto di ricerca è di solito un’impresa difficile, che risveglia la sindrome del brutto anatroccolo e fa sentire stupidi e inadeguati. Ci sono persone che ci mettono settimane a produrre mezza pagina di cui si sentono appena soddisfatti. Non mollate! Anche chi ne ha scritte decine continua a sentirsi così: fa parte dell’iniziazione (prima o poi, mi dicono, ci si abitua: io non mi sono ancora abituata).
Non ci sono consigli pratici che valgano per tutti i progetti di ricerca, se non forse questi: (1) scrivete chiaramente e semplicemente: le involuzioni dello stile dannunziano non vanno di moda in Inghilterra; (2) scrivete di qualcosa che vi piace davvero: non c’è niente di peggio che fare una ricerca su qualcosa che odiate; (3) fate leggere il progetto ad amici di cui vi fidate e, soprattutto, ai madrelingua; (4) tenete a mente una regola d’oro enunciata da un filosofo: “se non sai spiegarlo, non capisci neppure tu di cosa si tratta”. Sembra scontato, ma aiuta a scrivere meglio e capire dove non si hanno le idee chiare.
I siti delle università potrebbero avere dei consigli su come preparare le domande; altre istruzioni si trovano su una pletora di siti internet. Non tutti i consigli sono validi e soprattutto non tutti i progetti altrui andrebbero bene per un’altra persona: un tutor odora un progetto scopiazzato da internet lontano un miglio.
Check-list
Studiare all’estero, in particolare in Inghilterra, richiede grande organizzazione preventiva. Se avete questa intenzione, cominciate a esplorare le possibilità per tempo (almeno un anno prima), prendendo nota delle scadenze e dei vantaggi di ogni istituzione. Quando avete ben chiare le vostre priorità e le vostre domande, contattate professori e istituzioni. Soprattutto, pensate per tempo a rispolverare quel famoso accento BBC-English che avete imparato alla scuola media; e se vi accorgete che adesso assomiglia piuttosto a un belato incomprensibile, frequentate un buon corso d’inglese.
Una nota positiva per finire: Italians do it better!
Con tutti i difetti che l’università ha in Italia, una cosa molto positiva è che abitua gli studenti a sostenere esami orali. Questa è una qualità che si rivela decisiva se dovete sostenere dei colloqui per borse di studio. I laureandi inglesi sono poco abituati a parlare in pubblico; gli italiani, anche quando sanno poco o niente, riescono a imbastire un discorso convincente. Partite da questo e ricordatevene!
Links
www.universitiesuk.ac.uk : portale delle università inglesi
www.thecompleteuniversityguide.co.uk: sito pieno di informazioni sull’università in Inghilterra (utile per chi vuole fare la laurea piuttosto che il post-laurea)
www.prospects.ac.uk: portale per gli studenti post-laurea con alcune informazioni utili
www.ielts.org/: sito del certificato IELTS
http://www.britishcouncil.org/it/italy: British Council in Italia
http://www.admin.cam.ac.uk/offices/gradstud: Cambridge Board of Graduate Studies
www.times.co.uk: sito internet del quotidiano The Times: ha una sezione su Education molto buona
www.guardian.co.uk: sito internet del quotidiano The Guardian: ha un’importante sezione su Education
www.ahrc.ac.uk: sito dell’AHRC
www.esrcsocietytoday.ac.uk : sito dell’ERSC
*Olga Tribulato ha studiato lettere classiche nelle università di Catania e Roma, per poi trasferirsi in Inghilterra, dove ha conseguito master e dottorato all’università di Cambridge. È stata ricercatrice all’università di Oxford e al momento insegna greco antico e linguistica all’università di Cambridge. Ha un sogno: tornare e insegnare in Sicilia.