Nell'indagine sono coinvolti anche otto vigili urbani: sei sono accusati di rifiuto di atti d'ufficio, gli altri due per minacce aggravate nei confronti delle attiviste locali della Lega anti vivisezione. I fatti risalgono al 2 ottobre del 2016
Biancavilla, rissa al mercato abusivo degli animali Accusa di rapina aggravata per tre degli indagati
Si è svolta dinanzi al gup del tribunale di Catania, Carlo Cannella, la nuova udienza per esaminare le richieste del sostituto procurato Raffaella Vinciguerra di rinvio a giudizio per gli indagati per la rissa al mercato degli animali a Biancavilla avvenuta nell’ottobre del 2016. La pubblica accusa ha aggravato i capi di imputazione per tre dei dieci indagati: a questi adesso viene contestata la rapina aggravata.
Inizialmente l’ipotesi di reato era di furto aggravato per uno e di lesioni personali per gli altri due. Gli altri sette devono rispondere a vario titolo di resistenza a pubblico ufficiale, rapina e maltrattamenti di animali. Nell’indagine sono coinvolti anche otto vigili urbani: per sei di loro l’accusa è di rifiuto di atti d’ufficio, per gli altri due si tratta di minacce aggravate nei confronti delle attiviste locali della Lega anti vivisezione (Lav), associazione che tutela gli animali a livello nazionale.
Il 2 ottobre di due anni fa in piazza Don Bosco a Biancavilla c’è la tradizionale manifestazione della fiera del bestiame organizzata, a quanto pare, senza autorizzazioni né controlli preventivi. La rissa nasce fra gli espositori e alcuni esponenti locali dell’associazione animalista, in particolare la responsabile provinciale Angelica Petrina e l’avvocata Pilar Castiglia giunte sul posto per documentari le presunte violazioni. La presenza delle due donne avrebbe provocato la reazione degli allevatori che le avrebbero insultate, picchiate e rapinate di borse e cellulari. Allertati gli agenti della polizia municipale di turno, non sarebbero intervenuti.
Giunta sul posto una pattuglia dei carabinieri, per uno degli allevatori scattano le manette ai polsi con le accuse di oltraggio, resistenza a pubblico ufficiale e lesioni. Alla richiesta di mostrare i documenti, l’anziano uomo di sarebbe rifiutato. Nell’intento di riportare la calma, il vice comandante dei carabinieri della stazione locale rimane ferito alla testa.