Non era mai stato denunciato, eppure da marzo tempestava di messaggi, chiamate e minacce la ragazza con la quale aveva avuto una relazione fino a marzo. Era stata la decisione della giovane di lasciarlo a far esplodere la violenza del 29enne. Che pure durante i due anni della loro storia sarebbe stato aggressivo
Benedettini, studentessa aggredita dall’ex Minacce alle amiche: «Deve stare con me»
Si è rifugiata dentro alla portineria dell’ex Monastero dei Benedettini di piazza Dante, mentre il suo ex fidanzato tentava di aggredirla. A chiamare il commissariato di polizia, però, sarebbero state altre persone. E non le guardie giurate, come era stato riportato in un primo momento. Arrivati sul posto, intorno alle 13 di ieri, gli agenti hanno identificato e fermato il 29enne O. A., con precedenti per resistenza e oltraggio ai vigili urbani. L’uomo aveva avuto una relazione con la studentessa fino a marzo. Poi lei aveva deciso di chiudere il loro rapporto e lui aveva cominciato a perseguitarla. Ieri, dopo la violenza fisica ai Benedettini, è stato arrestato e sottoposto agli arresti domiciliari con l’accusa di stalking.
Secondo quanto riporta la polizia, la relazione tra il 29enne e la ragazza era durata due anni. Nel corso dei quali lui sarebbe sempre stato verbalmente aggressivo. Ma quando le minacce si erano intensificate lei lo aveva lasciato. Sarebbero cominciate a quel punto le chiamate – «Fino a un centinaio al giorno», dice la polizia – e i messaggi molesti. Ma anche gli appostamenti sotto casa e nei luoghi che lei era solita frequentare. L’uomo avrebbe anche parlato con le amiche della ex, dicendo loro: «Lei deve stare con me».
Ma non è tutto. Le violenze psicologiche sono diventate fisiche, ieri. «Abbiamo sentito le urla mentre stavamo lavorando. Lui la inseguiva, lei gli gridava “Te ne devi andare“», racconta lo staff di Officine culturali, l’associazione che gestisce le visite guidate all’interno del Monastero, sede del dipartimento di Scienze umanistiche dell’università di Catania. Sarebbero passati pochi minuti prima dell’intervento delle forze dell’ordine. La ragazza, in lacrime, è stata assistita da una poliziotta, intervenuta sul posto con un collega. «Abbiamo fatto tutte le indagini del caso – spiegano dal commissariato centrale delle forze dell’ordine – Il nostro primo pensiero è stato evitare che potesse succedere qualcosa di più grave. Non ci vuole niente affinché queste situazioni degenerino».
Alla giovane, che è stata portata all’ospedale Vittorio Emanuele di via Plebiscito, sono state diagnosticate contusioni craniche e distorsioni alla colonna cervicale. Giudicata guaribile in 15 giorni, secondo i medici ha anche riportato un «importante stato d’ansia», dovuto alla persistenza delle violenze, anche verbali, subite in questi mesi. Il 29enne, però, secondo quanto riferito da fonti investigative, non sarebbe mai stato denunciato prima d’ora. In questo momento è sottoposto agli arresti domiciliari, in attesa dell’udienza al tribunale di Catania.