Chi voleva a tutti i costi la privatizzazione degli scali aerei dell'isola e' stato servito: palermo, con la presidenza di fabio giambrone, dimostra che il servizio dei soggetti pubblici puo' risultare soddisfacente per i cittadini e in attivo
Azzerato il deficit della Gesap: la dimostrazione che la gestione pubblica degli aeroporti siciliani funziona
CHI VOLEVA A TUTTI I COSTI LA PRIVATIZZAZIONE DEGLI SCALI AEREI DELL’ISOLA E’ STATO SERVITO: PALERMO, CON LA PRESIDENZA DI FABIO GIAMBRONE, DIMOSTRA CHE IL SERVIZIO DEI SOGGETTI PUBBLICI PUO’ RISULTARE SODDISFACENTE PER I CITTADINI E IN ATTIVO
di Carmelo Raffa
Non solo e sempre e solo lagne. Da tempo descriviamo situazioni di gestioni fallimentari di Enti pubblici quali la Regione siciliana e la maggior parte dei Comuni dell’Isola ed insistiamo affinché chi di dovere corra ai ripari e si ridia la parola agli elettori per farli decidere sul futuro della Sicilia e dei siciliani.
Oggi ci preme sottolineare che in questIsola e, in particolare, a Palermo non tutto va a catafascio, perché qualcosa di buono viene fatta e di ciò dobbiamo dare merito a coloro che si sono intestati responsabilità e dopo poco tempo sono riusciti ad imprimere segnali visibili di buona gestione.
In particolare, oggi, ci soffermiamo sulla Gesap, la società che gestisce i servizi a terra all’aeroporto ‘Falcone-Borsellino’ di Palermo, già Punta Raisi, il cui Presidente è lex Senatore Fabio Giambrone.
La Gesap negli ultimi sette anni ha chiuso i propri bilanci in ‘profondo rosso’. Nel 2011 la perdita netta realizzata dalla società ammontava ad euro 3 milioni e 328.062 euro. Nel 2012 le perdite sono state pari a 7 milioni e 680.089 euro.
Nel 2013 – con Fabio Giambrone presidente – la situazione si è capovolta, se è vero che il consiglio di amministrazione ha approvato qualche mese fa il consuntivo relativo al 2013 con un utile netto di euro 181 mila e 454 euro.
Certo, non è un grande attivo: ma rispetto a una società che, fino a prima dell’arrivo di Giambrone, era sempre in perdita, tra consulenze e spese ‘pazze’, la differenza sostanziale c’è. E’ evidente che il nuovo presidente ha ridotto, se non annullato, i margini di manovra di chi sguazzava nel deficit…
La ‘cura’ Giambrone è un messaggio importante per gli altri aeroporti siciliani: soprattutto per Catania-Fontanarossa, ma anche per Trapani e per Comiso. C’è stata – ed è ancora in corso – un’operazione per ‘dimostrare’ che la gestione pubblica di tutti gli aeroporti siciliani è sempre in deficit e che bisogna privatizzare ad ogni costo.
I maligni sussurrano che certe perdite – nelle società che gestiscono gli aeroporti siciliani – sarebbero state provocate ad arte (ed anche con la ‘felicità’ di chi le ha provocato…) per svenderle ai privati.
Noi non crediamo a questa tesi: ma in ogni caso i successi della Gesap di Palermo sono la dimostrazione che, se ben gestite, le società pubbliche che operano negli aeroporti siciliani possono produrre utili e fornire ottimi servizi ai cittadini. Dunque non c’è bisogno di privatizzarle!
Nei giorni scorsi, infatti, abbiamo constatato un altro segnale di efficienza costituito da un nuovo look dell’aeroporto di Palermo. Nel settore arrivi è stata inaugurata una pensilina in vetro e pietra. Si nota che finalmente il traffico è diventato scorrevole. Ciò è stato possibile perché lamministrazione dellaeroporto è riuscita a far velocizzare i lavori. In questo modo i passeggeri non incontreranno quelle difficoltà di traffico che li ha costretti a soffrire per tanto tempo.
Insomma, non solo è stato azzerato il deficit, ma – come già accennato – i servizi sono migliorati. Così oggi Palermo può contare su un aeroporto allavanguardia, provvisto di telecamere. E presto sarà realizzata una nuova palazzina da adibire esclusivamente agli uffici.
Meriti a chi ha meriti, quindi. Fabio Giambrone e la sua amministrazione, certamente di meriti ne hanno!
Una cosa comunque chiediamo alla Gesap: risanate il vostro bilancio, ma pensate anche che la maggior parte dei passeggeri, per risparmiare, viaggia cercando le tariffe più agevolate possibili, il cui vocabolo inglese si chiama low cost e quindi create anche tariffe low cost per i parcheggi.