L'ex governatore è atteso per l'assemblea dell'area autonomista domenica a Enna. Ma a MeridioNews precisa: «Vado perché invitato, il resto non mi riguarda». Intanto i suoi successori si interrogano su quale strada percorrere. Nessuna decisione definitiva, ma l'appoggio al progetto di Micciché e Cuffaro sembra escluso
Autonomisti, prove tecniche in vista delle Regionali Lombardo: «Gli aspetti politici non mi competono»
«Sarò presente perché sono stato invitato. Ma sul resto c’è molto poco da aggiungere, perché gli aspetti organizzativi e politici non mi competono». Secco, quasi glaciale, Raffaele Lombardo taglia corto sull’assemblea dell’area autonomista siciliana che si riunirà domenica ad Enna per iniziare il percorso verso la costituzione di un nuovo soggetto politico.
La presenza dell’ex presidente della Regione a un appuntamento politico – annunciata dal Giornale di Sicilia e Repubblica – dopo anni di silenzio, suscita clamore. Specie ricordando la sua promessa di appena due anni fa: «A seguito di una questione di salute di una persona cara – confessava a MeridioNews nell’aprile del 2015 – ho fatto il voto che non avrei più partecipato a competizioni elettorali per la conquista di cariche elettive. Non mi posso quindi candidare né per consigliere di quartiere né per presidente della Repubblica. Per darvi un’idea, fossi al posto di Sergio Mattarella dovrei dimettermi. È un vincolo che ho contratto con un’entità con cui non si gioca e non si scherza e quindi è insuperabile». Una linea che però, stando a sentire il diretto interessato all’indomani dell’annuncio della sua partecipazione alla convention di Enna, non sembra cambiata.
Nel capoluogo del centro Sicilia ci saranno invece rappresentanti istituzionali, militanti, simpatizzanti dell’ex Mpa, del partito dei siciliani e del movimento Sicilia nazione, chiamati a raccolta ad Enna «per confrontarci – racconta il capogruppo del partito dei siciliani e organizzatore dell’assemblea, Roberto Di Mauro – sul percorso comune da intraprendere in vista delle prossime elezioni regionali». In quale direzione guarderà il nuovo movimento non sembra un dato affatto scontato. «Le alternative – ammette Di Mauro – possono essere in questo momento sia in direzione del centrodestra, sia in direzione del centrosinistra, vedremo quale proposta politica appoggiare».
Anche se in realtà alcuni paletti sembrano già esserci. A cominciare dagli antichi rancori tra Raffaele Lombardo e Totò Cuffaro: in questo senso la presenza del predecessore di Crocetta all’assise della prossima domenica sembra essere una chiara presa di distanza dal progetto politico guidato da Cuffaro, Saverio Romano e Gianfranco Micciché in vista delle regionali. Ma a lasciare immaginare un allontanamento dalla svolta civista del centrodestra è anche la scelta del candidato su cui puntare, con molta probabilità l’ex rettore dell’Ateneo palermitano, Roberto Lagalla, non particolarmente vicino alle posizioni dell’ex assessore regionale all’Economia e collega universitario, Gaetano Armao (Movimento Sicilia Nazione).
L’ipotesi più probabile sembra essere quella di una prosecuzione del percorso iniziato all’indomani dello stop alle primarie del centrodestra da Nello Musumeci (Diventerà Bellissima), Angelo Attaguile (Noi con Salvini) e lo stesso Armao. E proprio sull’ex presidente della commissione Antimafia potrebbe puntare il nuovo soggetto politico nella corsa verso palazzo d’Orleans. «Dopo il referendum – sottolinea Armao – i cittadini siciliani e i cittadini sardi hanno detto con estrema chiarezza di non volere l’accentramento, per cui non può che essere questa la direzione da seguire. Evidentemente non è la direzione in cui sta andando questo governo, a cominciare dal fatto che ormai da anni a gestire le finanze siciliane è Alessandro Baccei, un assessore toscano inviato da Roma».