Auto rubate a Catania e non solo, un gruppo Facebook per le segnalazioni. In tre mesi ritrovati quasi 250 mezzi

«Se qualcuno la dovesse trovare o vedere, vi prego di contattarmi». Un appello che si ripete in centinaia di post, con foto e targa a corredo, all’interno del gruppo Facebook Auto rubate Catania e provincia. Un ritrovo social per le segnalazioni di numerosissimi cittadini che si ritrovano, di punto in bianco, a fare i conti con la scomparsa della propria macchina. Fiat Panda, 500, Alfa Mito o Giulietta. Sono soltanto alcuni dei modelli più ricercati dai malviventi in una città che, ormai da diversi anni, è ai vertici delle classifiche per questa tipologia di reato. Secondo gli ultimi dati del dipartimento della Pubblica sicurezza del ministero dell’Interno, Catania è al nono posto tra le città italiane per furti di auto in sosta. In una graduatoria che, tra l’altro, viene elaborata tenendo in considerazione le denunce fatte alle forze dell’ordine. Il capoluogo etneo ha una media di 275 denunce ogni 100mila abitanti con una media nazionale che si attesta a 119 segnalazioni – ogni 100mila abitanti – alle autorità competenti.

Tra i luoghi più battuti dai ladri ci sono i centri commerciali, nonostante la presenza di telecamere e dei relativi servizi di vigilanza privati. Una delle ultime segnalazioni nel gruppo Facebook, per esempio, riguarda una Fiat Punto bianca, portata via dagli stalli sotterranei del centro commerciale Porte di Catania. «Grazie a quelli che mi daranno informazioni», scrive il proprietario del mezzo nel suo post in cui lancia il proprio appello nella speranza di un ritrovamento. Un annuncio spesso seguito dai commenti di altri utenti che hanno subìto un furto nello stesso luogo o in altri simili. «La mia Fiat Punto è stata rubata a febbraio al Centro Sicilia, con tanto di telecamere – scrive un utente – Ovviamente non hanno fatto niente». Qualcuno, addirittura, denuncia che la propria auto è stata portata via con un carroattrezzi. In città sono diverse le vie battute dai ladri. Tanti utenti segnalano nel gruppo Facebook di non avere ritrovato la proprio auto dopo averla parcheggiata in via Scuto, nella zona del Castello Ursino. Altra arteria particolarmente a rischio sarebbe via Michele Lessona, traversa del più noto viale Mario Rapisardi. In questa porzione di città, i malviventi sarebbero soliti utilizzare dei dispositivi elettronici per disattivare gli allarmi. Stesso scenario in via Alcide De Gasperi, sul lungomare di Catania.

In mezzo a tanti furti, c’è anche qualche storia a lieto fine. Alcuni utenti, anche a settimane di distanza dalla pubblicazione dei post in cui annunciavano il furto, scrivono di avere ritrovato l’auto dopo essere stati contattati dalle forze dell’ordine. Quello di denunciare è un passaggio fondamentale per chi subisce il furto del proprio mezzo, tuttavia è ancora in voga l’accettazione del cavallo di ritorno. Ossia il piegarsi alla richiesta di un pagamento, come una sorta di riscatto, per riottenere l’auto rubata. Ma dove vengono ritrovate le automobili? In molti casi parcheggiate proprio non distante dalla strada in cui è avvenuto il furto. In altre circostanze, accade che le macchine vengano lasciate abbandonate a chilometri di distanza, come avvenuto al proprietario di una Jaguar rubata in via Alcide De Gasperi, a Catania, e poi recuperata ad Acireale, in provincia di Catania. «Con grande stupore, vorrei comunicare al gruppo che la Jaguar è stata ritrovata, c’è qualcosa da sistemare ma, ripeto è stata ritrovata», si legge in uno dei commenti al post lasciato dallo stesso proprietario che sembra ancora incredulo. «Ritrovata al boschetto della Playa, vicino il reparto della polizia a cavallo, in questo stato e nessuno ha visto niente. Aperta, vetro rotto, danni all’impianto elettrico e antifurto. Erano pronti per entrare nel capannone abbandonato come da foto», scrive in un altro post il proprietario di una Range Rover, spiegando di avere avvertito i carabinieri dopo il ritrovamento.

A una cittadina è andata decisamente peggio: «La mia è stata rubata a Catania e usata per fare un furto – scrive in un commento – dopo tre giorni, è stata ritrovata tutta carbonizzata e si è salvata solo la targa». Scorrendo i vari post, emerge chiaramente come i ladri prediligono i mezzi non dotati di antifurti meccanici che, grazie a delle chiavi interne, rendono impossibile l’utilizzo dello sterzo. Investimenti di alcune centinaia di euro che spesso risultano decisivi per evitare spiacevoli sorprese e salvare il proprio mezzo dai malviventi. Stando agli ultimi dati diffusi dalla questura di Catania, la polizia negli ultimi tre mesi ha restituito ai legittimi proprietari 254 veicoli provento di furto, per la maggior parte auto.


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