Se si dovesse riassumere in una parola l'aspirazione della gente di palermo ora che ci si avvicina il momento della verità, mi riferisco al voto amministrativo della primavera prossima, si dovrebbe far ricorso al termine normalità, cioè vivere in una città normale come lo sono tante città del mondo. Una città nella quale non sia necessario per definirla il ricorso alla banalità di certi slogan quali, ad esempio, di capitale della mafia o dell'antimafia. Una normalità che da molto tempo è stata negata, sì dalla cattiva politica, che ha prodotto mostri amministrativi ma, anche, e per correttezza è giusto evidenziarlo, dalla cultura provinciale che segna ancor oggi profondamente la vita cittadina.