Audio M5s, Forello si difende ma non querela Cottone «Tutto orchestrato dall’esterno, trattato come un mostro»

Prima di rispondere al fuoco amico Ugo Forello si è preso 48 ore. In mezzo anche un summit a Roma con i vertici del Movimento Cinque Stelle. Poi, stamattina, il candidato sindaco di Palermo ha convocato i giornalisti alla sede del comitato elettorale di via Saverio Scrofani per difendersi dal polverone sollevato dopo l’audio, diffuso nei giorni scorsi sul web e «captato in maniera probabilmente illecita», dice, in cui, durante una riunione con i nutiani, un responsabile della comunicazione del M5S alla Camera, Andrea Cottone, getta ombre sull’operato di Forello all’interno di Addiopizzo, di cui è stato co-fondatore.

Il giornalista non sarà querelato, annuncia Forello, «ma ho già dato mandato ai miei legali di querelare chiunque abbia diffuso e reso pubblico quell’audio». Parla di strumentalizzazioni il candidato pentastellato: «Per attaccare la mia persona si usano strumentalmente, a fini politici, associazioni come Addiopizzo e la Federazione Antiracket (la Fai, ndr) che fa capo a Tano Grasso, che in questo territorio hanno combattuto la mafia e cambiato il contesto cittadino contribuendo a determinare l’arresto di centinaia di mafiosi condannati con sentenze definitive e che hanno interessato centinaia di imprenditori che hanno messo a rischio la loro vita».

Forello, affiancato dal deputato regionale Giampiero Trizzino e dal consulente legale Valerio D’Antoni, trova conforto nell’abbraccio dei candidati consiglieri, stipati come sardine nella sede di via Scrofani. C’è anche Claudia La Rocca: quando è scoppiato il bubbone ‘firme false’ i nutiani hanno presentato un esposto accusando Forello di averne istigato il ‘pentimento’. Anche allora il M5S finì nel tritacarne mediatico ma il candidato grillino non teme che questi due casi possano danneggiarlo nella corsa a Palazzo delle Aquile: «L’11 giugno ci saranno delle sorprese».

Poi Forello ricostruisce i suoi rapporti con Addiopizzo: «Altro che scalata: ai miei tempi c’era forse un solo iscritto nel M5S. Da quasi due anni non faccio parte di Addiopizzo, perché ad un certo punto ho considerato conclusa la mia esperienza nell’associazione, che è apartitica ed è cosa diversa da quello che è il mio impegno politico. Non ne sono uscito per entrare nel Movimento Cinque Stelle: le due cose sono slegate. Alla festa di Addiopizzo, se ci andrò, lo farò come candidato alle amministrative e non certo in altre vesti».

Poi arrivano le bordate sui compagni di un tempo. Per Forello quello messo in atto col famigerato audio «è un tentativo di delegittimazione esterno al M5S» perché «chi ha orchestrato tutto è fuori dal gruppo parlamentare e mi spingo a dire che non tornerà a farne parte». Il riferimento, neanche troppo velato, è allo stesso Riccardo Nuti, che si è autosospeso dal gruppo parlamentare a Montecitorio ed è passato al misto insieme a Claudia Mannino e Giulia Di Vita. Il grande accusatore, che a suo tempo tra l’altro aveva disconosciuto la candidatura di Forello, sarebbe lui? «Visto il tono leggero e la tranquillità con cui Cottone si è lasciato andare mi sembra quantomeno inverosimile, se si ascolta la conversazione, che sapesse di essere registrato. Scopriremo da un’indagine giudiziaria se a registrare sia stato Nuti ma ascoltando l’audio qualche dubbio, o certezza, potrebbe venire. Ad utilizzare il file mi risulta sia stato solo  Nuti», ribadisce Forello, che poi se la prende anche con le nutiane Chiara Di Benedetto e Loredana Lupo, ancora dentro il gruppo parlamentare: «Se qualcuno degli altri deputati non sospesi faranno dichiarazioni contro la mia candidatura si assumeranno la responsabilità di aver violato il nostro regolamento».

«Oltre che illecito, quello che è stato fatto è sgradevole dal punto di vista umano perché nelle conversazioni private tutti ci lasciamo andare a dichiarazioni un po’ avventate». E per questo se la prende con la stampa: «Ieri avete sbattuto un mostro in prima pagina. Oggi, nonostante Cottone abbia specificato che quelle affermazioni erano prive di fondamento (ieri il giornalista ha scritto un lungo post su Facebook, ndr) non è stato ripreso da alcun giornale nazionale. La stessa cosa è accaduta quando c’è stata la notizia della definitiva archiviazione dell’indagine a mio carico. Ringrazio Tano Grasso per le parole che ha speso nei miei confronti, io comunque ho chiamato i rappresentanti di Addiopizzo e Fai per chiarire la mia posizione». 

«C’è stato un presunto accusatore che esprimeva valutazioni poi smentite da accertamenti successivi, per cui per me questa storia è chiusa – conclude -. Forse sono gli altri candidati ad avere qualcosa da nascondere. Registro un’assoluta unità di intenti – assicura -, ho ricevuto l’appoggio incondizionato e convinto di tutto il movimento, e di questo gli attivisti di Palermo sono grati e rincuorati». Della trasferta romana Forello racconta di essere stato costantemente in contatto con il leader Beppe Grillo «che ci ha espresso vicinanza e supporto, noi non abbiamo richiesto un suo intervento diretto, sarebbe stato eccessivo».


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