Ast, in Antimafia il segretario di Marco Falcone «Chiamate a Fiduccia? Per interventi legittimi»

«Di questi fatti non ritenevo di informarlo». Pippo Li Volti, il segretario particolare di Marco Falcone, ci tiene a chiarire che delle vicende che lo hanno visto coinvolto e che sono finite – seppure senza alcun rilievo penale – nelle carte dell’inchiesta giudiziaria Gomme lisce sulla corruzione in Ast, l’assessore regionale ai Trasporti non sapeva nulla. «Quando ha letto il mio nome nel provvedimento, mi ha chiesto cosa è successo», ha detto questo pomeriggio Li Volti. L’uomo di fiducia di Falcone ha risposto da remoto – per via di un contrattempo legato al green pass – alle domande poste dalla commissione regionale Antimafia, che sull’Azienda siciliana trasporti ha aperto un’indagine, all’indomani dello scandalo che ha travolto l’ex direttore generale Ugo Fiduccia, il presidente della società Gaetano Tafuri e altri funzionari.

Il nome di Li Volti, che non è tra gli indagati, compare in due circostanze diverse. In entrambe riferisce a Fiduccia alcune lamentele da parte di Bernardette Grasso (non indagata), l’allora assessora regionale agli Enti locali. «Il 24 gennaio 2020, lei contatta Fiduccia per problemi legati al numero di assunzioni ritenuto non sufficiente presso la sede Ast di Messina, poi, l’11 marzo 2020, lo chiama per risolvere un problema di un lavoratore a cui non veniva concesso lo smart working», ha ricordato Fava. Parole che rimandano all’atmosfera clientelare che, stando alle parole intercettate dagli inquirenti e pronunciate dai principali indagati, avrebbe contraddistinto i rapporti lavorativi all’interno della società. Fenomeno che sarebbe stato alimentato anche con il continuo ricorso ai contratti in somministrazione tramite le agenzie interinali.

«Ritenevo fossero conversazioni rispetto a interventi legittimi», ha replicato Li Volti in merito alle telefonate con Fiduccia. In merito alla decisione di non renderne partecipe l’assessore Falcone, il segretario particolare di quest’ultimo ha aggiunto: «Se dovessi informarlo di tutte le persone che incontro o di tutte le cose che mi vengono chieste, dovrei passare cinque ore al giorno a spiegargliele. Io avviso Falcone quando si parla di questioni legate alla pianificazione o per vicende di estrema urgenza, non per cose come queste». 

Li Volti – il cui nome è finito anche nelle carte dell’inchiesta sul Genio civile di Catania, anche in quel caso senza essere indagato – è poi entrato nel merito delle chiamate fatte al direttore generale di Ast. «L’assessora Grasso lamentava la carenza di personale a fronte di un piano assunzionale che riportava previsioni diverse e tutto ciò a discapito della qualità del servizio», ha commentato. Sulla richiesta d’intervento a favore del singolo lavoratore, anche in questo caso sollecitata da Grasso, il segretario di Falcone ha chiosato: «Si trattava di un amministrativo e aveva tutti i requisiti, richieste dalle norme in quel momento, per potere lavorare da casa. Ho chiesto, se possibile, di intervenire anche per evitare di essere chiamato a ripetizione».


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