27maggio2012Stamattina, a Palermo, va in scena la tanto attesa Assemblea regionale del Pd siciliano. Un appuntamento che parte con il piede sbagliato, ammesso e non concesso che, in questo partito, negli ultimi quattro anni, ci sia stata qualche cosa giusta. Non abbiamo ancora capito se i giornalisti potranno avere accesso ai lavoro o se dovranno restare fuori.
‘Insigni’ dirigenti di questo partito dicono che tenere l’assise del Partito a porte chiuse è una “stupidaggine”. Però, stamattina le porte potrebbero restare chiuse. A noi risulta che stamattina due esponenti del Pd siciliano – Mila Spicola e Giovanni Bruno – presenteranno una mozione per aprire le porte dell’Assemblea regionale del Partito al pubblico, e, quindi, anche ai giornalisti. A rigor di logica, la mozione dovrebbe essere approvata.
Smentendo, di fatto, il dirigente di questo partito – Enzo Napoli – che considera il Pd siciliano una propaggine del Partito comunista sovietico di Leonìd Il’ì? Brènev. Per questo signore il Muro di Berlino non è mai crollato, il comunismo nemmeno e lui – che alla fine è solo non il presidente, ma il facente funzioni di presidente dell’Assemblea regionale siciliana del Pd – impone opzioni da comunismo brezneviano.
Nessuno vuole fare del ‘male’ al Pd siciliano. I giornalisti vorrebbero solo assistere ai lavori dell’Assemblea. E’ un fatto di ‘trasparenza’ e di democrazia. Anche perché non sono ormai in tanti a credere che questo, ad onta del nome che porta, sia un Partito ‘democratico’. Basti pensare che, per consentire a Lumia, Cracolici e ad altri signori di gestirsi le loro clientele con il Governo Lombardo non è stato celebrato il referendum sullo stesso Governo Lombardo accampando le scuse più assurde.
Sembrerà strano, ma noi notiamo un inquietante parallellismo tra le ‘porte chiuse’ dell’Assemblea regionale del Pd siciliano e la gestione ‘riservata’ dell’Avviso 20, ovvero quasi 900 milioni di euro di fondi europei da spendere da qui al 2014.
Come l’Assemblea regionale del Pd, anche la gestione dell’Avviso 20 sembra ‘pilotata’ con la logica delle ‘porte chiuse’. Tant’è vero che l’elenco definitivo dei ‘vincitori’ del bando non è stato ancora reso noto.
Vorremmo far notare che questo modo di gestire la cosa pubblica da parte del Pd ‘governativo’ (l’assessorato regionale alla Formazione professionale è gestito dal Pd nelle persone dell’assessore Mario Centorrino e del dirigente generale Ludovico Albert) e questo modo di gestire l’Assemblea regionale del Pd a ‘porte chiuse’ magari consente una gestione ‘controllata’ delle clientele e del Partito. Ma non porta consenso. Anzi
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