Assegnare una medaglia doro alla sicilia per il tributo di sangue versato da tantissimi onesti servitori dello stato. È la proposta della fondazione famiglia piccolo di calanovella, che per bocca del drammaturgo aurelio pes chiederà al capo dello stato che la sicilia venga riconosciuta vittima della mafia e le sia assegnata una medaglia al valore civile.
Assegnare alla Sicilia la meaglia d’oro al valore civile in quanto vittima della mafia
Assegnare una medaglia doro alla Sicilia per il tributo di sangue versato da tantissimi onesti servitori dello Stato. È la proposta della Fondazione Famiglia Piccolo di Calanovella, che per bocca del drammaturgo Aurelio Pes chiederà al Capo dello Stato che la Sicilia venga riconosciuta vittima della mafia e le sia assegnata una medaglia al valore civile.
La proposta sarà ufficializzata martedì mattina, alle 10,00 nella Sala Gialla di Palazzo dei Normanni, a Palermo, dove la Fondazione Famiglia Piccolo illustrerà liniziativa Cultura è legalità: una luce per la Sicilia. Interverranno, fra gli altri, Geraldina Piazza, giornalista e nipote del giudice Cesare Terranova, Aurelio Pes, drammaturgo, e il giornalista e scrittore Alberto Samonà.
Simbolico e, al contempo, dal forte significato anche il titolo delliniziativa: infatti, giovedì 23 maggio, alle 17.58 nella casa-museo di Villa Piccolo a Capo dOrlando, verrà accesa al pubblico la prima lampadina elettrica (ancora perfettamente funzionante), inventata nel 1879 dallamericano Thomas Edison. Una piccola cerimonia, che nellanniversario della strage di Capaci, vuole simbolicamente ricordare il sacrificio di Giovanni Falcone, di Francesca Morvillo, degli agenti Rocco Dicillo, Antonio Montinaro e Vito Schifani e, in generale, di tutti quelli che hanno perso la vita per combattere la criminalità mafiosa.
Nel corso dellincontro alla Sala Gialla sarà mostrata la lampada elettrica di Thomas Edison e Geraldina Piazza leggerà loriginale della lettera autografa che il giudice Giovanni Falcone le scrisse l11 febbraio del 1983, in merito alluccisione del prefetto Carlo Alberto Dalla Chiesa. Una lettera, che oggi apre ulteriori interrogativi su connivenze e responsabilità non ancora del tutto chiarite.
Cultura e legalità sottolineano dalla Fondazione Famiglia Piccolo di Calanovella non possono essere scisse. Chi oggi offende la cultura, siano essi politici, amministratori, burocrati o la stessa indifferenza, favorisce lignoranza che è il terreno su cui si fonda la criminalità. Per questo, crediamo che la cultura sia una possibilità concreta per combattere la mafia e onorare una terra che ha pagato un enorme tributo di sangue.