Dal quotiando la repubblica di oggi, 10 ottobre 2012:
Assalto alle Regioni per blindare tagli e risorse
Dal quotiando la Repubblica di oggi, 10 Ottobre 2012:
Energia, porti e aeroporti la clausola di supremaziaridà tutti i poteri allo Stato
“Per blindare i tagli agli enti locali. Quelli già fatti, e quelli che arriveranno con la legge di stabilità. Per riportare sotto un maggiore controllo dello Stato le Regioni a statuto speciale. Per poter davvero sfoltire le Province, avere lultima parola sulle grandi reti di trasporto, decidere in autonomia sugli impianti energetici, armonizzare il turismo. Per alleggerire la Corte Costituzionale da una conflittualità arrivata oltre il livello di guardia. Sono le ragioni per cui il governo ha deciso di cambiare il Titolo V della Costituzione con un disegno di legge che è andato ieri in Consiglio dei ministri, e che subito prima il premier Monti ha
illustrato al capo dello Stato.
Non sarà facile, portarlo a termine entro la legislatura. Servono due letture da parte di Camera e Senato, e unaccelerazione che è difficile immaginare in questa fase, con i governatori già imbizzarriti e il Parlamento in serie difficoltà su altre vicende, dalla legge elettorale allanticorruzione fino alla prossima finanziaria. Nellesecutivo, qualcuno lascia trapelare che potrebbe esserci un patto con i partiti della maggioranza per approvare il tutto nella prossima legislatura. Perché della necessità di mettere mano al Titolo V così comera stato disegnato dalla riforma del 2001, si sono resi conto in molti negli ultimi undici anni. A destra come a sinistra.
LA CORTE DEI CONTI
Larticolo 1 del ddl estende le prerogative della Corte dei Conti. Nella rimodulazione pensata dal governo, che interviene sullarticolo 100 del Titolo V, i giudici contabili esercitano «il controllo preventivo di legittimità sugli atti del governo e delle Regioni, e anche quello successivo sulla gestione del bilancio dello Stato e di quello regionale». In tempi di spese impazzite e scandali come quello del
Lazio, con il capogruppo del Pdl accusato di aver usato i soldi del partito per scopi personali, è una norma che sarà difficile contestare.
LE AUTONOMIE
Si introduce una formula che esplicita la partecipazione delle Regioni a statuto speciale al «principio dellequilibrio di bilancio e del patto di stabilità». Una norma necessaria anche per garantire la riforma già approvata ad aprile sullinserimento del pareggio di bilancio in Costituzione. Le cose cambiano per Friuli Venezia Giulia, Sardegna, Sicilia, Trentino Alto Adige e Valle dAosta. E questo, inevitabilmente, riguarderà anche i tagli agli enti locali, da cui difficilmente potranno chiamarsi fuori in nome dellautonomia.
CLAUSOLA DI SUPREMAZIA
Larticolo 3 cambia il 117 del Titolo quinto, da tempo nel mirino di giuristi e costituzionalisti per la confusione determinata dalle materie a legislazione concorrente. Talmente tante, e soprattutto talmente strategiche, da ingenerare un aumento di conflittualità quasi ingestibile per la Corte Costituzionale. Per prima cosa, la legge introduce una formula di preminenza, o salvaguardia, che affida allo Stato «il compito di garantire la tutela dellunità giuridica ed economica della Repubblica ». Davanti a una lesione dellinteresse o dellunità nazionale, quindi, a prescindere dalla facoltà legislativa esclusiva o concorrente, lo Stato viene prima. Come succede in tutti gli ordinamenti costituzionali federali. In particolare, la formula inserita nel ddl riecheggia quella della Grundgesetz (la Costituzione tedesca).
LE ESCLUSIVE DELLO STATO
Alla competenza esclusiva dello Stato passano i rapporti internazionali e comunitari, larmonizzazione dei bilanci pubblici, il coordinamento della finanza pubblica e del settore tributario. Ma anche, la disciplina generale di Comuni, Province e Città metropolitane. Il che vuol dire che lo Stato potrà decidere il dimensionamento degli enti territoriali (come quello delle Province) senza incappare nei ricorsi alla Consulta. Stesso discorso per «porti marittimi e aeroporti civili, grandi reti di trasporto e di navigazione, ordinamento della comunicazione, produzione, trasporto e distribuzione dellenergia». Unaffare delicato, e a dir poco strategico. Sono decine i progetti energetici fermi per lopposizione degli enti locali, dai rigassificatori al carbone, dalle biomasse del Pollino alle trivelle in Basilicata. Ci sono dentro soprattutto Eni ed Enel. E ci sono in ballo centinaia di milioni di euro. Infine, il turismo, passa da materia regionale a materia concorrente.
LA CONFERENZA DELLE REGIONI
Avrà rango costituzionale, e quando in sede di conferenza unificata si arriverà a unintesa o a un parere favorevole su un atto non si potrà ricorrere alla Consulta.