Allo sportello dei presidi medici metà personale è assente per ricovero. Ticket limitati, 89 al mattino e 25 al pomeriggio, «per evitare inutili attese», spiega un vigilante. Cittadini in fila dalle 6, tanti costretti a tornare un altro giorno. «È un'assurdità», protestano. L'azienda: «Attendiamo il ritorno di due impiegati»
Asp Acireale, code a numero chiuso dall’alba «Un solo addetto serve massimo cento utenti»
I primi della fila sono appostati davanti ai cancelli dell’Asl di Acireale da quando non sono ancora le 6 del mattino. La struttura di via Martinez apre alle 7.30 ma le persone che arrivano dopo le 7 sono già in ritardo. Se devono richiedere pannoloni, test per il diabete o altri presidi medici, rischiano di trovare esauriti i ticket per mettersi in coda e sono costretti a tornare un altro giorno, ma con più largo anticipo. «C’è un solo addetto e i posti in fila sono limitati sia al mattino che al pomeriggio», spiega un vigilante. «Un’assurdità – commenta una donna – ho perso, invano, un giorno di lavoro».
Sono le 8.30 nella sala d’attesa dell’Asl di Acireale. La macchinetta che assegna ai richiedenti il numero del turno – in base al servizio richiesto – lampeggia di rosso sul tasto fornitura presidi. «I biglietti sono esauriti un’ora fa, signora», risponde un vigilante a una donna che – in assenza di personale col camice bianco, almeno nelle vicinanze – cerca spiegazioni. «C’è un solo addetto a questo servizio – aggiunge l’uomo in divisa – e pare che non sia in grado di servire più di un centinaio di utenti nel suo turno». Ottantanove per la precisione. Al termine dell’orario di ricevimento il ticket scade. Il numero di persone in coda sarebbe stato limitato «proprio per evitare inutili attese».
Lo stesso accade durante l’orario pomeridiano, a partire dalle 14.30, quando i biglietti disponibili sono anche di meno: 25. «E io pago le tasse per avere un servizio del genere? – lamenta la donna – Per essere qui ho rinunciato a un giorno di lavoro, e dovrò rinunciare a un altro per tornare». L’inconveniente «dura da almeno un mese», assicura un’anziana che seduta attende il suo turno: «È il quarto viaggio che faccio. Finalmente ce l’ho fatta a prendere il biglietto». Accanto a lei tante sedie vuote, nonostante i tagliandi siano esauriti. «Chi riesce a prendere il ticket, ma non è tra i primi, va a fare colazione e poi ritorna», spiega.
La situazione peggiora con l’andare del tempo. «Le persone aumentano giorno dopo giorno. Non trovano il biglietto e sono costrette a tornare – spiega il vigilante – Per riuscire a prendere il ticket bisogna arrivare più presto ancora la mattina». Dall’azienda – diretta da Agata Lanteri – ammettono «momentanee criticità dovute alla malaugurata coincidenza di due impiegati su quattro assenti per ricovero». I rimanenti si dividono giorni e turni. Non sarebbe possibile integrare nuovi addetti – «Servono competenze specifiche per lavorare col software di gestione», spiegano dall’Asp di Catania – perciò il disagio proseguirà «fino al ritorno a lavoro di almeno uno dei due assenti, che dovrebbe avvenire a breve». Ma sui tempi non c’è alcuna data certa.