Volevano costruire un rigassificatore a Melilli, in provincia di Siracusa, in una zona altamente sismica e già devastata dalla chimica pesante. Un impianto per la trasformazione del gas (da liquido a gassoso) che avrebbe fatto arricchire ulteriormente grandi gruppi industriali del Nord in cambio di una manciata di posti di lavoro ai siciliani.
Ora, grazie a Dio, il progetto è sfumato. Hanno gettato la spugna sia la Erg che la Shell. Il merito è della grande mobilitazione popolare che ha acceso i riflettori sui rischi di un impianto simile (non a caso inserito nella direttiva di Seveso, che classifica i siti industriali ad alto rischio incidente) a fronte di briciole vendute come vantaggi.
Finalmente, una bella notizia. Adesso ne aspettiamo un’altra. L’addio dell’Enel che ne sta, costruendo (molto a rilento, a dire il vero) uno, gigantesco, a Porto Empedocle, proprio alle spalle della Valle dei Templi.
Tutti d’accordo: governo regionale e opposizione che hanno autorizzato una follia come questa. Quanto ci avranno guadagnato? Una vergogna tutta siciliana. Un affare spregiudicato che mette a rischio un’area archeologica tra le più belle al mondo. Con il silenzio assordante delle metastasi siciliane del Fai e dell’Unesco, come vi abbiamo raccontato in questo articolo.
Sono gli affari come questi che uccidiono il territorio e l’Autonomia siciiana. E sono l’emblema dell’ascarismo più bieco.
I sepolcri imbiancati del Fai e dellUnesco
Laperitivo/ Le rondini del Fai voleranno anche sul rigassificatore della Valle dei Templi?
Mi sono dimesso dal Fai per la triste storia del rigassifficatore della Valle dei Templi
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