Si è concluso il primo ciclo di appuntamento tra l'associazione antiracket etnea e i giovani che frequentano l'istituto scolastico cittadino. «Le parole dei ragazzi dovrebbero alimentare una seria riflessione in chi amministra», dichiara il presidente Nicola Grassi
Asaec incontra gli studenti del liceo Spedalieri «L’obiettivo è stimolare la cittadinanza attiva»
«Aiutare chi ha bisogno». «Valorizzare i quartieri perifici per ridurre la criminalità». Sono soltanto alcuni dei post-it lasciati dagli studenti del liceo classico Nicola Spedalieri a conclusione del ciclo di appuntamenti organizzato dall’istituto e da Asaec Associazione antiestorsione di Catania. L’incontro, che si è tenuto in contemporanea con le classi III e IV C, presso la nuova sede di Asaec e il bene confiscato Il Giardino di Scidà, è servito a riflettere sul tema della cittadinanza attiva.
I bisogni percepiti dai più giovani comprendono anche il loro coinvolgimento nella vita pubblica, ma anche maggiori controlli nella gestione dei rifiuti. «Le risposte degli studenti, per nulla scontate – ha commentato Nicola Grassi, il presidente di Asaec – dovrebbero indurre a una seria riflessione chi amministra la città, la politica e i rappresentanti delle varie istituzioni. L’amarezza e la delusione che si leggeva in quei foglietti gialli sono sintomi inequivocabili di dolore e rassegnazione che, alla fine del progetto, miriamo a trasformare in determinazione a cambiare le cose».
Il progetto tra il liceo Spedalieri e l’associazione antiestorsione proseguirà nelle prossime settimane. Già il 3 marzo, in collaborazione con la Fondazione Antonio Presti e l’Amt di Catania, studenti e studentesse andranno nel quartiere Librino, dove saranno visitate le opere monumentali (Porta della bellezza, Cantico delle Creature) e i laboratori di ceramica della scuola media Campanella-Sturzo. Il 19 marzo, invece, è previsto un incontro con Claudio Fava, presidente della commissione regionale Antimafia che analizzerà la relazione d’inchiesta sui beni confiscati, e il docente di Unict Maurizio Caserta che esporrà il valore economico-finanziario e sociale di un bene confiscato affidato alle associazioni. Ad aprile, invece, i giovani saranno coinvolti nell’elaborazione di un progetto di riutilizzo di un bene confiscato alla mafia.