Pizza e vino, ecco gli accoppiamenti perfetti

Simbolo del Made In Italy per antonomasia e comfort food per eccellenza, la pizza è sinonimo di felicità. Avete mai provato ad abbinare un vino al lievitato più famoso al mondo? Oggi, in pochi passaggi, proverò ad analizzare gli elementi che possono essere utili alla scelta dei vini più adatti per accompagnare ogni gusto di pizza.

Il segreto è combinare il giusto equilibrio fra gli ingredienti della pizza e le caratteristiche del vino e, se possibile, seguire la strada della territorialità. Per rendere al meglio gli esempi relativi agli accostamenti, ho scelto la pizzeria Frumentovincitrice nel 2019 dei premi 50 Top Pizza e Best in Sicily

Iniziamo con le pizze rosse. Con chi maritiamo la Margherita? La più amata per la sua semplicità, è composta da due ingredienti: pomodoro e mozzarella. La gradevole acidità data dal pomodoro, e leggermente dalla mozzarella, sposa per contrasto vini bianchi sapidi ma non particolarmente acidi, rossi leggeri come un Frappato o una bollicina Rosé. Due etichette sicule consigliate sono il Frappato di Arianna Occhipinti e lo Spumante Brut Rosé di Murgo. Un’altra proposta potrebbe essere il giovane Greco di Tufo di Mastroberardino, un grande classico per abbinamento dal gusto partenopeo.

Per gli amanti delle pizze mare, c’è la Avocado: a base di salmone norvegese pescato ad amo e affumicato, stracciatella pugliese e avocado. Ingredienti grassi e con una spiccata tendenza dolce, esaltati dal sapore esotico dell’avocado, si sposano con vini profumati abbastanza freschi, sapidi, briosi e che lasciano fresco il palato. Freschezza e sapidità fanno rima con un vibrante Etna Bianco Doc Superiore, come Affiu, quello dell’azienda Eredi Di Maio. Se invece preferite viaggiare più in alto e siete affascinati dalla sinuosa mineralità dello Chardonnay, lo Champagne Brut Blanc des Blancs Perrier Jouet non può che mettere d’accordo tutti i palati.

Per i sapori che richiamano la campagna ci sono le pizze con le verdure. Legate al gusto del territorio siciliano, sono in grado di offrire insieme sapori unici che sintetizzano e mettono d’accordo chi segue la tradizione e chi cerca la novità. La Segale è una pizza con fior di latte ragusano, segale, pinoli, pomodoro secco, olive nere, grattugia di ragusano stagionato in grotta Dop. Tutti ingredienti dal gusto forte e deciso, che ha bisogno di un sostegno dato dal vino. Il consiglio è di abbinarla con un bianco macerato, uno di quelli profondi che si caratterizzano per la trama tannica sottile e dal corpo pieno tale da avvolgere e armonizzare i sapori.

Sempre restando in Sicilia, una menzione speciale al Grillo Integer di Marco De Bartoli o uno fra gli Orange wine per eccellenza e alla Ribolla Gialla di Gravner. Sul fronte dei vini rossi, invece, una pizza di questo tipo può essere ben abbinata a una delle più grandi espressioni figlie del Vulcano come Vigne Vecchie di Massimiliano Calabretta, un’Etna rosso di grande potenza con quasi dieci anni di esperienza e consapevolezza.

Se invece volete farvi trasportare dal sapore di formaggio proveniente dalle terre di Montalbano, potreste optare per il Cerasuolo di Vittoria Docg dell’azienda Cos. Per chi sulla pizza non rinuncia ai salumi c’è la Zucchine: una pizza con mozzarella di bufala, zucchine alla scapece, prosciutto cotto artigianale, grattugia di provolone del monaco Dop. Un compendio di ingredienti dove grassezza, tendenza dolce, aromaticità e leggera untuosità, richiedono un vino che in un solo sorso possa contrastare, in equilibrio, tutti questi elementi di freschezza, acidità e sapidità, e con una discreta morbidezza al palato come lo Spumante brut contadino di Ciro Picariello a base di uve Fiano di Avellino.

In alternativa, il profumato, salino, irruente e preciso Trebbiano d’Abbruzzo di Emidio Pepe, perla dell’enologia italiana, con le sue intriganti note di frutta bianca matura sposa con equilibrio questo genere di pizza. Per chi ha voglia di un bianco d’oltralpe, c’è lo Chablis. Il territorio della Borgogna al confine con la Champagne offre sfumature di Chardonnay che incontrano tutte le caratteristiche di una pizza come Zucchine. Etichetta suggerita Domaine de Chaude Ecuelle Chablis Premier Cru.

Continuiamo il viaggio restando nel Sud Italia, spostandoci dalla Campania ai sapori calabresi come quelli della Nduja con salsa di pomodoro di San Marzano Dop, nduja calabra, cipolla rossa, olive, stracciatella pugliese e prezzemolo. Una pizza per chi ama i gusti decisi, dal carattere piccante a cui occorre accoppiare un vino rock come il calabrese Cirò Rosso Doc Scala, prodotto da uve Gaglioppo. Vigoroso nel suo connubio di profumi, dalla frutta rossa matura alle sfumature erbacee, offre una persistenza tale da volare in alto fra le cime del gusto estremo. Una tappa al Nord Italia è doverosa, dove si trovano grandi rossi come lo Schioppettino di Bressan, speziato e vellutato che celebra uno dei vitigni meno noti ma più intriganti del panorama enologico.

Alessia Zuppelli, da social media manager a sommelier iscritta alla Fondazione Italiana Sommelier-Sicilia, la sua missione rimane sempre la stessa: comunicare, anche attraverso un calice di vino.

Alessia Zuppelli, da social media manager a sommelier iscritta alla Fondazione Italiana Sommelier-Sicilia, la sua missione rimane sempre la stessa: comunicare, anche attraverso un calice di vino.


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