Tra le accuse corruzione, peculato, falso ideologico in atti pubblici, frode in pubbliche forniture, turbata libertà degli incanti e del procedimento di scelta del contraente, corruzione elettorale, abuso d’ufficio, smaltimento illecito di rifiuti pericolosi
Arrestato sindaco di Favignana: reati contro amministrazione Indagate 24 persone, danno erariale per due milioni di euro
È stato arrestato il sindaco del comune di Favignana Giuseppe Pagoto. C’è anche il primo cittadino, infatti, tra le persone interessate dalle undici misure cautelari personali per reati contro la pubblica amministrazione. Complessivamente 24 sono le persone indagate e circa due milioni di euro è il danno erariale accertato.
I militari del comando provinciale della guardia di finanza di Trapani, al termine di una complessa indagine di polizia giudiziaria – coordinata dai pubblici ministeri Rossana Penna e Matteo Delpini – hanno dato esecuzione, con l’ausilio di mezzi aerei e navali del reparto operativo aeronavale di Palermo, a un’ordinanza di applicazione di undici misure cautelari (di cui otto coercitive della libertà personale e tre interdittive) emessa dal gip di Trapani.
Le 24 persone sono indagate a vario titolo per reati di corruzione, peculato, falso ideologico in atti pubblici, frode in pubbliche forniture, turbata libertà degli incanti e turbata libertà del procedimento di scelta del contraente, corruzione elettorale, abuso d’ufficio, smaltimento illecito di rifiuti pericolosi. Nel complesso è stata disposta l’applicazione di quattro arresti domiciliari, tre divieti di dimora, un obbligo di dimora e tre misure interdittive dell’esercizio di un pubblico ufficio.
Gli arresti domiciliari sono stati disposti, oltre che nei confronti del primo cittadino di Favignana, anche a carico del comandante della locale polizia municipale Filippo Oliveri, dell’ex vicesindaco Vincenzo Bevilacqua nonché di una dipendente di una compagnia di navigazione con sede a Napoli. L’assessore Giovanni Sammartano è stato invece destinatario della misura del divieto di dimora.
Le indagini sono state compiute dalla tenenza di Favignana che, nel settembre del 2017, era stata delegata dalla procura di Trapani ad approfondire il contenuto di uno scritto anonimo in cui veniva segnalata una non trasparente gestione del Comune di Favignana nonché diversi presunti abusi di ufficio commessi dal sindaco e da altri amministratori e funzionari pubblici di quell’ente.