Ars, ok all’esercizio provvisorio fino ad aprile Coalizione tiene, opposizione fa passo indietro

L’unico siparietto reale, in un pomeriggio particolarmente lento e noioso a sala d’Ercole, lo offrono alcuni funzionari dell’Assemblea che, nello stesso momento in cui a Sala d’Ercole si vota, verificano che nessuno dei deputati sia in bagno. Onde evitare di ripetere la debacle di ieri. Per il resto, ok all’esercizio provvisorio per i prossimi cento giorni, fino al termine ultimo del 30 aprile, per «dare tempo all’Assemblea di esaminare con attenzione il bilancio». Che sarà trasmesso a Palazzo dei Normanni, ha assicurato il vicepresidente della Regione Gaetano Armao, il 3 febbraio.

L’opposizione si oppone, ma neanche troppo. La maggioranza tiene, ma senza entusiasmo. Le facce stanche dopo la nottata di confronto interno alla coalizione sono visibili. E alla fine il parlamento regionale approva la spesa in dodicesimi per i primi quattro mesi dell’anno, in attesa della seria battaglia che molti prevedono in occasione della prossima sessione di bilancio.

In ogni caso il ddl diventa legge con 35 voti favorevoli e 17 contrari. E se la maggioranza oggi ha tenuto, a saltare agli occhi sono stati i movimenti delle opposizioni. A cominciare da assenze e congedi. Tra i dem, gli assenti erano Giuseppe Arancio, Anthony Barbagallo, Antonello Cracolici, Franco De Domenico; tra i renziani, Luca Sammartino e Nicola D’Agostino, nel Movimento 5 stelle i due neoeletti facilitatori Antonio De Luca e Roberta Schillaci, e Claudio Fava del gruppo Misto. Uniche assenze nella maggioranza, quelle di Stefano Pellegrino e del governatore Musumeci.

Ma è stato proprio al momento del voto che l’opposizione non ha tenuto: a mancare all’appello sono stati infatti i voti dei sei deputati pentastellati Angela Foti, Matteo Mangiacavallo, Elena Pagana, Valentina Palmeri, Sergio Tancredi, Giampiero Trizzino, insieme al renziano Edy Tamajo.

«La coalizione di governo – dice Alessandro Aricò, capogruppo di Diventerà Bellissima – ha dimostrato compattezza, consentendo con 35 voti a favore il fondamentale sblocco della spesa. Inoltre i più importanti enti culturali siciliani potranno programmare la propria attività, così come una boccata di ossigeno è quella garantita ai consorzi di bonifica in attesa dell’imminente riforma. Importante anche il sostegno al settore dei parchi e delle riserve e agli operai dell’Esa».

Secondo il capogruppo del Partito Democratico Giuseppe Lupo, invece, il voto contrario è stato per un «finto esercizio provvisorio che alla Sicilia non serviva. La Regione aveva bisogno di un bilancio vero che potesse riaccendere l’economia e lo sviluppo produttivo dell’Isola e invece ci siamo trovati di fronte un testo di legge che nascondeva una riedizione peggiorativa della tabella H». Secondo Lupo, «il governo ha scelto di partire con il piede sbagliato, dimenticando quanto è avvenuto lo scorso anno con la stagione dei collegati. La Sicilia pagherà ancora una volta il conto di un governo che continua a improvvisare senza alcuna programmazione economico-finanziaria su un tema – conclude Lupo – di vitale importanza».


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