Caso Formosa, l’imputato chiede il quarto patteggiamento Madre: «Spero che il giudice lo rigetti, serve il processo»

Ha presentato la quarta richiesta di patteggiamento Santo Salerno, l’unico imputato per la morte di Renzo Formosa. Il 15enne siracusano è deceduto in seguito a un incidente stradale avvenuto nella tarda mattinata del 21 aprile 2017 nella zona di via Bartolomeo Cannizzo, a Siracusa. Sotto accusa è il 24enne, figlio di un vigile urbano di Siracusa, che guidava l’auto che avrebbe provocato l’incidente. Gli vengono contestati i reati di omicidio stradale e lesioni.

Le prime proposte di patteggiamento sono state respinte perché la pena era stata ritenuta sottostimata rispetto alla gravità e alle conseguenze delle condotte dell’imputato; mentre la terza richiesta era stata ritenuta inammissibile. Adesso, la quarta richiesta chiede tre anni e sei mesi e ha ottenuto il parere favorevole del pubblico ministero Gaetano Bono. Il giudice si è riservato di decidere. Nel conteggio della pena richiesta non è stata considerata l’aggravante dell’eccesso di velocità che, pur essendo superiore a quella consentita, non supererebbe la soglia per la contestazione. L’udienza è stata fissata per il 26 settembre. 

«Io spero che il giudice, presa visione di tutta la documentazione, decida di rigettare questa richiesta di patteggiamento». È questa la speranza di Lucia Di Franco, la mamma di Renzo. «Anche perché – si chiede – che cosa potrebbe essere cambiato rispetto a cinque mesi fa quando l’ultima è stata rigettata?». Dalla morte di Renzo sono passati quasi due anni e mezzo . «Io vorrei che si arrivasse a un processo – auspica la donna – perché è vero che mio figlio non ha più voce, ma noi genitori lo vogliamo difendere e pretendiamo giustizia». 

Secondo la ricostruzione dell’incidente fatta dagli investigatori, nella tarda mattinata del 21 aprile 2017, Salerno avrebbe perso il controllo del Fiat Panda vicino a una curva. L’auto avrebbe iniziato a sbandare, invadendo la corsia opposta lungo la quale procedevano tre scooter affiancati: quello guidato da Renzo Formosa e altri due con tre suoi coetanei. Per gli altri giovani solo lievi lesioni, mentre il 15enne, dopo un giorno di ricovero in prognosi riservata, è morto a causa delle gravi ferite riportate nello scontro.

All’epoca dell’incidente, i rilievi sono stati svolti dagli agenti della polizia municipale siracusana. La famiglia Formosa, tramite l’avvocato Gianluca Caruso, ha presentato le querele nei confronti dei due vigili intervenuti, Francesco Callea e Francesco Gualtieri. Il sindaco di Siracusa, Francesco Italia, l’anno scorso ha chiesto una relazione sul caso alla commissione disciplinare, da cui ha preso il via poi il procedimento amministrativo che ha portato alla sospensione dei due vigili urbani. La sanzione disciplinare, però, è stata applicata in ritardo

Lo scorso febbraio, inoltre, la procura ha chiesto l’archiviazione per i due agenti della pattuglia della polizia municipale. Erano stati i genitori di Renzo a presentare a presentare una denuncia perché nessuno dei soggetti coinvolti nel sinistro era stato sottoposto ad alcol test né agli esami del sangue e dei metabolici urinari. Inoltre, al guidatore dell’auto non era stata ritirata la patente né era stata sequestrata la vettura priva di assicurazione.


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