Stromboli, il punto dell’Ingv dopo ultime tre esplosioni «Non si escludono repliche. Fase più attiva del secolo»

Altre due esplosioni si sono registrate a Stromboli. Il vulcano, la cui attività è ripresa con violenza ieri mattina, è tornato a farsi sentire nella tarda serata destando preoccupazione, ma senza causare danni a cose e persone. 

Le due esplosioni sono state registrate alle 22.43 e alle 23.29. «Si è verificata una sequenza esplosiva dall’area centro-meridionale – si legge in una nota dell’Ingv – Per quanto riguarda l’attività sismica contestualmente è stato osservato un aumento dell’ampiezza e della frequenza dei segnali sismici associati alla sequenza esplosiva. L’ampiezza del tremore ha mostrato un repentino incremento e attualmente oscilla su valori medio-alti».

Le esplosioni hanno causato la ricaduta di sabbia e altro materiale piroplastico sull’abitato di Ginostra. Lungo la Sciara del fuoco prosegue invece la colata lavica che arriva fino al mare. A Stromboli, in questo momento, ci sono circa tremila persone, molte delle quali turisti. Nella frazione di Ginostra, invece, gli ospiti sono meno di un centinaio.

Intanto, in attesa della riunione della Commissione nazionale grandi rischi, il sindaco di Lipari Marco Giorgianni ha rinnovato l’ordinanza che vieta l’approdo a Stromboli e Ginostra di tutti i mezzi nautici non di linea. Il divieto, deciso a scopo precauzionale e cautelativo, è stato prorogato fino a domattina alle 8. Nell’isola, quindi, potranno attraccare solo gli aliscafi e i traghetti che si occupano dei collegamenti marittimi.

«Il nostro livello di attenzione è alto, non possiamo prevedere nulla per il futuro, neanche escludere possibili nuove esplosioni. Lo Stromboli è un vulcano in attività da millenni. Quella di questi giorni sembra essere una delle sue fasi più vivaci degli ultimi cento anni». È quanto dichiara Eugenio Privitera, direttore dell’osservatore etneo dell’Ingv. Durante la giornata di oggi l’attività eruttiva con colate laviche incandescenti che scendono lungo la sciara del fuoco. La situazione non è mutata. Dopo le esplosioni, sui tetti e sulle strade di Ginostra – la minuscola frazione raggiungibile solo via mare – si è depositata una fitta coltre di cenere, sabbia e altro materiale piroplastico.


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