Per programmare le risorse è necessario individuare il luogo in cui costruire. Da anni, però, va avanti una querelle che non permette all'iter di andare avanti. In realtà, su questo ci sarebbe una delibera del precedente consesso civico
Siracusa, la Regione attende la sede del nuovo ospedale Sindaco e presidente del consiglio non parlano di luoghi
«Siracusa avrà un nuovo ospedale». È un annuncio al quale i cittadini del capoluogo aretuseo fanno fatica ormai a credere. Questa volta a pronunciarlo è stato il presidente della Regione Nello Musumeci commentando la delibera per la programmazione delle risorse necessarie per la costruzione del nuovo nosocomio, con la previsione di invitare i soggetti istituzionali competenti a definire gli adempimenti per l’individuazione condivisa dell’area su cui far sorgere la struttura. «Non siamo più disponibili a fare finta di nulla: la situazione complessiva dell’ospedale di Siracusa è intollerabile – afferma Musumeci – e non si può più attendere». Una storia lunga fatta di annunci ai quali non sono seguiti atti amministrativi e di difficoltà nel reperimento del sito che hanno portato all’impossibilità di quantificare con certezza i costi e i tempi di realizzazione. Adesso la scelta del luogo in cui edificare sembra improcrastinabile per ottenere i fondi regionali.
La cronologia dettata dalla Regione prevede la convocazione del sindaco Francesco Italia, della presidente pentastellata del consiglio comunale Moena Scala e della commissaria del libero consorzio (ex provincia) Carmela Floreno per valutare la tempistica necessaria a individuare l’area in cui realizzare il nuovo ospedale. Solo in seguito sarà possibile programmare le risorse (il costo preventivato è di 140 milioni di euro). Il finanziamento è già sfumato una volta proprio per la mancata individuazione di un sito. Il consiglio comunale aretuseo, lo scorso marzo, ha deliberato per gli spazi accanto all’ex ospedale psichiatrico di contrada Pizzuta. Il Movimento 5 stelle, invece, ha proposto l’area destinata al demanio militare di Punta Santa Panagia, che ospita la stazione radiotelegrafica della Marina militare. Proposta ritenuta inaccettabile dall’ex deputato dell’Ars Vincenzo Vinciullo, che della questione si occupa da anni, perché l’area militare è sottoposta a un vincolo assoluto di inedificabilità e a un vincolo archeologico, «oltre al fatto che per arrivare in quella zona si dovrebbe attraversare tutta la città congestionata dal traffico», aggiunge Vinciullo.
Per il primo cittadino aretuseo la questione preminente sembra essere quella che la Regione tenga in considerazione gli obiettivi e la tipologia di prestazione che il nuovo ospedale (con 335 posti letto) dovrebbe offrire. «Ha senso interrogarsi e approfondire la questione relativa al luogo, secondo i criteri dell’economicità e dell’efficienza – risponde Italia a MeridioNews – ma non senza prima avere riflettuto su quali prospettive vengono offerte alla nostra provincia: un conto è costruire un ospedale che si rivolge al solo hinterland del capoluogo, altra cosa è uno con rilevanza territoriale più ampia, che sia un centro di riferimento ultra-specialistico per un territorio e una popolazione più vasta. A mio avviso, la nuova rete ospedaliera relega l’ospedale di Siracusa a svolgere il primo ruolo e non il secondo», conclude il sindaco.
È un cane che si morde la coda però, perché l’iter non avanza di un passo senza la definizione di un luogo. Il soggetto competente per identificare l’area è il consiglio comunale che, nella sua composizione precedente, in realtà ha già deciso per l’area dell’ex Opg di contrada Pizzuta. Adesso, spetterebbe all’Asp dire se il terreno individuato soddisfa i requisiti necessari, ovvero un’estensione di almeno 110mila metri quadrati di superficie libera e i collegamenti e i servizi relativi. «L’idea del precedente consiglio comunale – ribatte il deputato regionale pentastellato Stefano Zito, che già nel 2014 aveva presentato all’Ars un’interrogazione in merito alla scelta del terreno – costa più di 14 milioni e mezzo di euro e credo che, dal punto di vista logistico, gli spazi siano inadeguati».
Insomma, delibera del precedente consiglio comunale da una parte e M5s dall’altra, in mezzo l’attuale presidente pentastellata del civico consesso che riconosce come l’ospedale sia «un’esigenza primaria irrinunciabile per Siracusa e, pertanto, auspico tempi brevissimi e certi per la sua realizzazione». Sull scelta del luogo però è tra due fuochi. «Pur avendo una mia idea, il mio compito è rappresentare il consiglio comunale che, su questo, si è già espresso». Pare remota la possibilità che il civico consesso, che vede l’opposizione avere la maggioranza, torni a deliberare sul tema. La città, intanto, rimane con il solo ospedale Umberto I, costruito nel 1934, che non è antisismico e non è nemmeno dotato di un’area in cui possa atterrare l’elisoccorso. Va ricordato inoltre che, nel 2014, il progetto del nuovo nosocomio era tornato sotto i riflettori per alcune intercettazioni legate all’inchiesta Expo di Milano.