Al centro delle polemiche ancora il bando per i 25 consulenti: la selezione ci sarà, ma non saranno i professionisti esterni a redigere il documento di programmazione. Per accelerare i tempi - l'obiettivo è il 31 dicembre - il compito per ora spetterà a Cocina e Angelini
Rifiuti, i funzionari lavorano a un mini-piano Musumeci: «Esperti? Saranno utili in futuro»
L’autunno è alle porte e il cronoprogramma di Nello Musumeci, che sulla gestione dei rifiuti in Sicilia punta molto per invertire il catastrofico corso siciliano, rischia di evaporare in una bolla di sapone. Già in campagna elettorale il governatore aveva tanto puntato su un nuovo corso nella gestione dei rifiuti e nei primi dieci mesi di legislatura è sempre tornato sull’argomento, a partire dall’accelerata sulla differenziata, che ha portato maggiori livelli di raccolta nei piccoli Comuni, pur mantenendo bassa la media regionale, a causa del sostanziale stallo nelle città metropolitane. A inizio legislatura Musumeci aveva assicurato che entro dicembre il piano rifiuti sarebbe stato pronto, ma al 22 settembre la situazione è tutt’altro che in discesa.
Ieri il deputato dem Anthony Barbagallo ha annunciato il ritiro del bando per selezionare 25 esperti in materia di rifiuti, sottolineando come l’annuncio fosse arrivato direttamente dall’assessore Alberto Pierobon in commissione Ambiente all’Ars. Secondo Barbagallo «nel dipartimento Rifiuti e nei Consorzi di bonifica abbiamo già il personale qualificato richiesto. Ora sarebbe il caso di chiedere scusa agli 831 aspiranti che hanno partecipato alla selezione, per le false speranze che il governo regionale ha regalato».
Ma se dal Pd si dicono certi che il bando sia stato ritirato, ecco che a tornare sull’argomento è stato il Movimento 5 Stelle, che smentisce il Pd e rende noto che «ufficialmente dalla Regione non è arrivato alcuno stop», come dichiarato dal pentastellato Giampiero Trizzino. Lo stesso chiede poi a Musumeci di chiarire sul bando della discordia, ma attacca anche l’esecutivo regionale, certo che sia «impossibile» arrivare ad approvare il piano rifiuti entro dicembre. Calendario alla mano, secondo Trizzino, ci vorranno «almeno due mesi» per stilare la graduatoria definitiva dei 25 esperti, posto che in assessorato sono arrivate oltre ottocento candidature. «Senza gli esperti incaricati di redigere materialmente il piano – aggiunge ancora l’ex presidente della commissione Ambiente all’Ars – il governo non sarà in condizione di avere un testo definitivo entro dicembre né di approvarlo. L’iter indicato dall’articolo 9 della legge regionale 9 del 2010 impone che a pronunciarsi, esprimendo un parere oltre alla commissione di merito dell’Ars, siano più di quattrocento enti: le 9 province dell’Isola, oggi Liberi consorzi, i 390 comuni siciliani, le società di regolamentazione per la gestione del sistema dei rifiuti (Srr). È praticamente impossibile che l’iter venga espletato entro i prossimi cento giorni».
Si tratta di una polemica destinata a gonfiare ancora nelle prossime settimane mentre, in effetti, sul fronte dei rifiuti si naviga ancora a vista. A intervenire è lo stesso Musumeci, che nel tentativo di fare chiarezza sottolinea come l’obiettivo del governo sia e resti quello «di presentare il piano regionale di gestione dei rifiuti entro il mese di dicembre di quest’anno». Il primo inquilino di Palazzo d’Orleans ammette che «l’articolata procedura per la selezione di tecnici esterni, che avrebbero dovuto collaborare sin dalla fase iniziale alla stesura del piano, non consentirebbe il rispetto dei tempi, a causa dell’elevato numero di domande». Insomma, sui tempi insufficienti, le critiche di Trizzino sarebbero evidentemente fondate. «Stiamo perciò valutando – sottolinea ancora Musumeci – l’opportunità di avvalerci, in questa fase, della collaborazione di Invitalia, se a titolo gratuito». Un’ipotesi che, però, non esclude la prosecuzione della selezione dei 25 esperti.
L’impressione, ancora una volta, è che si cerchino soluzioni tampone per non sforare i tempi. «Non escludiamo – ammette palesemente Musumeci – di andare avanti con la selezione, tenuto conto che gli esperti potrebbero essere impegnati in tutte le attività consequenziali all’approvazione del piano, oltre che nella redazione di quello per le bonifiche delle ben 511 discariche esistenti e a supporto delle nove istituende Ada (Autorità di ambito) nella stesura dei relativi piani d’ambito». Insomma, gli esperti saranno selezionati comunque, ma non saranno loro a scrivere il piano. Almeno, non in questa fase che non si fatica a definire d’emergenza.
Così ecco che a una versione ristretta del piano stanno lavorando i funzionari del Dipartimento, guidati dal dirigente Salvo Cocina, insieme all’esperto del presidente in materia di rifiuti, Aurelio Angelini, e a «qualche altro consulente» filtra da fonti interne. Un mini–piano la cui bozza già la prossima settimana potrebbe essere depositata per avviare le procedure per la valutazione ambientale strategica. Ma si tratterà della proverbiale pezza riparatrice per rispettare i tempi, sacrificando, o quantomeno posticipando, buona parte delle intenzioni reali. Per vedere il piano completo, che comprenda anche la bonifica delle discariche esistenti e il supporto al funzionamento delle Autorità d’ambito, bisognerà attendere la selezione dei 25 esperti e il nuovo anno. A voler essere ottimisti.