Il presidente della Regione, questo pomeriggio a Catania, ha incontrato i referenti degli organismi che gestiscono Catania, Palermo, Trapani e Comiso. In ballo c'è il futuro del traffico aereo nell'Isola. A tenere banco anche la continuità territoriale: «Bisogna convincere l'Europa»
Aeroporti, Musumeci bacchetta gli egoismi delle società «Creare soggetti capace di trattare insieme per più scali»
Una riunione fiume, durata quasi quattro ore a dispetto delle due annunciate ai giornalisti. È quella che si è da poco conclusa a Catania, nel palazzo ex Esa, dove c’è la sede etnea della presidenza della Regione. A partecipare alla tavola rotonda è stata buona parte della giunta guidata dal presidente Nello Musumeci e i rappresentanti delle società che gestiscono gli aeroporti siciliani. A tenere banco un tema fondamentale: il futuro degli scali isolani, alcuni dei quali a rischio sopravvivenza – si pensi a Comiso e Trapani Birgi – per via della difficoltà di attirare le compagnie low cost.
«Un aeroporto con meno di un milione di passeggeri all’anno vive in crisi né si può pensare che sia il pubblico a sostenerlo», ha detto il governatore poco prima di entrare in sala. Per il presidente della Regione c’è necessità di attirare gli investimenti privati, ma per fare ciò bisogna che la Sicilia si presenti compatta. «Pensiamo all’organizzazione di un sistema capace di interfacciarsi con le compagnie aeree, le quali, se ci vedono divisi, è chiaro che riescono a imporre le proprie linee anche con spregiudicatezza», ha proseguito Musumeci. Che poi, entrato in sala e salutati i giornalisti, successivamente invitati a non sostare nel corridoio per desiderio dello stesso governatore, ha iniziato il proprio intervento ribadendo che «è impossibile avere sei aeroporti e sei società di gestione».
Quest’ultimo passaggio è nel pensiero di Musumeci il punto da cui partire per cambiare lo stato di cose. La volontà del presidente della Regione è infatti quella di riuscire a fare della Sicilia un sistema aeroportuale coeso. E se quella dell’unica società capace di gestire tutti gli scali isolani sembra più una provocazione, la speranza più concreta è che si riesca a creare concrete sinergie tanto a est quanto a ovest. Che tradotto significa una società capace di gestire Catania e Comiso, e un’altra a sovrintendere Palermo e Trapani. «Così facendo si diventa appetibili per i mercati», ha ripetuto a più riprese il governatore. Che non ha mancato di sottolineare come il punto da cui si parte non è dei migliori. «Quando mi sono insediato non ho trovato un sistema aeroportuale, ho trovato solo egoismi e individualismo esasperato. Ma non credo sia frutto di malafede, ma della mancanza dell’organismo di riferimento. Il presidente della Regione ha il dovere di richiamare le parti alle proprie capacità di produrre sviluppo», ha rimarcato Musumeci, senza citare il nome del suo predecessore.
Adesso, però, l’intento è quello di voltare pagina. Un auspicio condiviso anche da Giorgio Cappello, l’amministratore di Soaco, la società che gestisce l’aeroporto di Comiso. «L’incontro è stato proficuo e per questo ringrazio Musumeci – dichiara Cappello a MeridioNews -. L’idea di creare soggetti unici capaci di presentarsi alle compagnie con una maggiore forza è fondamentale per garantire un futuro ai piccoli scali. Così facendo si può contrattare in maniera migliore, coinvolgendo una realtà, come quella di Comiso, che è fondamentale per l’intera Sicilia orientale. Qui potrebbero arrivare molti più voli charter, senza dimenticare l’utilità di sostituire Catania quando l’Etna è in eruzione». Intanto nel Ragusano l’attenzione è alla manifestazione di interesse per capire se ci sono soggetti privati interessati a prendere in gestione lo scalo. Una mossa, quella di Soaco, che a molti ha fatto pensare alla possibilità di una chiusura, nel caso in cui nessuno si facesse avanti. «Vediamo cosa accadrà quando i termini per rispondere all’avviso saranno scaduti (domani, ndr), da parte mia sono fiducioso – commenta Cappello -. In ogni caso la manifestazione di interesse non è vincolante per nessuno. Se qualcuno avrà risposto si potrà pensare a un bando per l’affidamento, altrimenti faremo le valutazioni del caso».
Altro tema di interesse è quello della continuità territoriale. «Crediamo di arrivare il diritto a una continuità territoriale che vada oltre le isole minori – ha detto Musumeci -. Speriamo presto di concordare un incontro con il presidente del parlamento europeo Tajani e di avere anche il sostegno del governo nazionale, che dai contatti che finora abbiamo avuto ha mostrato interesse per questa causa».