Sala d'Ercole rinvia la discussione delle trivelle, per l'assenza del Governatore Rosario Crocetta, e il voto sulla ammissibilità della censura nei confronti della segreteria generale della Presidenza. Non manca un intervento sul mancato trasferimento di risorse al Parlamento siciliano...
Trivelle, tutto rinviato al 2 Dicembre Assenza: «Ars senza soldi per la mozione Monterosso?»
Tutto rinviato al 2 Dicembre. L’Assemblea regionale siciliana, nella seduta che si è appena conclusa (quando scriviamo sono circa le 19) dopo un dibattito alquanto acceso, ha deciso di aspettare il Presidente della Regione siciliana, Rosario Crocetta, per discutere del tema delle trivellazioni.
Proprio la sua assenza ha suscitato non poche polemiche: «E’ stato Crocetta a firmare gli accordi con Eni e Assomineraria, accordi firmati sopra le teste di noi deputati. Serviva la sua presenza» ha detto la capogruppo dei grillini all’Ars, Valentina Zafarana.
Ha rincarato la dose Toto Cordaro (Pid): «Il presidente Crocetta ha tutto il diritto di farsi rappresentare dal suo vice. Ma per un tema delicato come quello delle trivelle, serviva un confronto diretto col governatore».
Al posto di Crocetta c’era, infatti, Mariella Lo Bello, che oltre ad essere assessore alla Formazione è anche vice presidente della Regione. La quale, ovviamente, ha difeso a spada tratta l’accordo con l’Eni e con Assomineraria:
«L’accordo con Eni ha salvato una realtà produttiva a Gela e ha posto paletti per evitare lo sfruttamento del territorio siciliano d’Orleans. Gli interventi off shore – ha dichiarato l’assessore- sono stati finora gestiti dallo Stato e alla Regione spettava solo un parere. Lo Sblocca Italia invece dispone di concordare gli interventi con le Regioni, che non vanno solo sentite».
Polemiche e parole a parte, l’Ars, come detto, non ha deciso nulla.
«Bisogna essere uniti nel far riconoscere la specialità del nostro Statuto- ha sottolineato il Presidente di Sala d’Ercole, Giovanni Ardizzone, nel comunicare il rinvio della seduta- le trivelle già ci sono e dobbiamo combattere la battaglia perché le imposte sulla produzione rimangano in Sicilia.
«O riusciamo a fare squadra su queste cose o dovremo piegarci al potere di chi ha i soldi e finanzia l’informazione nazionale sempre pronta a gettare fango su di noi. – ha aggiunto Ardizzone- Mi auguro che martedì ci sarà un dibattito esaustivo che ci faccia prendere atto del percorso avviato, noi possiamo dare al Governo regionale quella spinta in più per essere più forte con l’esecutivo nazionale».
Nulla di fatto anche sul fronte della mozione di censura per il segretario generale della presidenza della Regione, Patrizia Monterosso. Atto parlamentare che porta la firma dei parlamentari del Movimento 5 Stelle che gli uffici dell’Ars hanno dichiarato ammissibile, sul quale ora dovrà decidere l’Aula.
Pungente l’intervento di Giorgio Assenza (Forza Italia), che ha chiesto lumi su una notizia che vi ha anticipato Meridionews, ovvero che la Ragioneria dell’Amministrazione regionale non ha ancora corrisposto al Parlamento siciliano quasi 50 milioni di euro di quest’anno:
«Non vorrei che questo mancato trasferimento fosse dovuto proprio a questa mozione…I dipendenti di questa Assemblea hanno gli stessi diritti degli altri. Cerchi di vederci chiaro su questa storia- ha detto il deputato rivolgendosi ad Ardizzone.
Che ha confermato la notizia e ha cercato di rassicurarlo: «Vero che non sono state trasferite le risorse, ma sul resto non può essere così, non confondiamo le cose».
Rassicurazioni di circostanza?