Le commissioni operative all'Ars sono solo sei e tra queste le più appetibili Bilancio e Affari istituzionali. Intanto nel Partito democratico, nonostante le profonde spaccature, tutti i deputati eletti tra i dem si sono iscritti al gruppo. Ma non è escluso che cinque di loro possano cambiare in futuro
Ars: si definiscono i gruppi, non le commissioni Cateno De Luca presidente del Misto, Pd diviso
Si chiude con un nulla di fatto, dopo un rinvio di due ore, la seduta d’Aula dell’Ars. Il risiko delle commissioni parlamentari resta in sospeso, in attesa che si definiscano le caselle delle appartenenze di ogni singolo deputato a ciascuna delle sette commissioni e si nominino in un secondo momento gli uffici di presidenza. Le commissioni operative all’Ars sono solo sei e tra queste le più appetibili Bilancio e Affari istituzionali. La meno ambita è la commissione per i rapporti con l’Ue per l’assenza effettiva di poteri.
Nessuna intesa è stata raggiunta sulla loro composizione, né nella maggioranza né da parte delle opposizioni. I partiti del centrodestra si sono riuniti solo in tarda mattinata, per aspettare il coordinatore di Diventeràbellissima Raffaele Stancanelli arrivato da Catania, ma le trattative sono ancora in corso. Il nome più gettonato per la guida della commissione bilancio è quello di Riccardo Savona (Forza Italia), mentre il Movimento 5 stelle sta in guardia per ottenere una vicepresidenza all’interno dell’organismo che definisce la spesa regionale.
Tensioni anche nel Pd: dopo l’elezione ieri del capogruppo Giuseppe Lupo, i cinque parlamentari che non hanno preso parte al voto (Antonello Cracolici, Luisa Lantieri, Giovanni Cafeo, Anthony Barbagallo e Giuseppe Arancio) chiedono rappresentanza adeguata nelle commissioni. «Lupo faccia ora il capogruppo di tutti, non solo dei sei che lo hanno votato», è la richiesta di esponenti dell’area vicina ad Antonello Cracolici, con la quale è in atto una profonda spaccatura, tanto da non fare ancora escludere l’ipotesi che i cinque scontenti approdino più avanti in un gruppo a parte. È questa la prima prova di equilibrio da superare per Lupo che ha già un’esperienza da mediatore tra le anime Pd, come segretario regionale, prima di Fausto Raciti.
Il presidente vicario dell’Ars Roberto Di Mauro, dopo aver preso atto che le intese sulle commissioni sono lontane, ha rinviato la seduta d’Aula al 27 alle 12, dopo la pausa natalizia. Conclusa invece la partita della definizione dei gruppi parlamentari e l’elezione dei loro presidenti: l’Ars ha concesso una deroga per la formazione del gruppo parlamentare di Sicilia Futura, chiesta dai due deputati iscritti provvisoriamente al gruppo Misto, Nicola D’Agostino ed Edy Tamajo, che ne faranno parte.
Intanto il gruppo Misto ha eletto il suo presidente, si tratta di Cateno De Luca, il deputato che ha lasciato l’Udc nei giorni scorsi, coinvolto in un’ inchiesta giudiziaria per presunta evasione fiscale. Il capogruppo di Fratelli d’Italia è invece Antonio Catalfamo, gli altri componenti Elvira Amata, Antonio Galvagno e Giuseppe Zitelli. Anche i popolari e autonomisti hanno eletto Carmelo Pullara.