Ars sempre più impantanata, Sicilia allo sbando totale

CROCETTA ANNUNCIA L’AZZERAMENTO DELLA GIUNTA, MA IL DECRETO CON LA REVOCA DEGLI ASSESSORI NON C’E’. LA PRESIDENZA DELL’ARS LAVORA PER IL GOVERNO. I PARTITI DEL CENTRODESTRA SI ACCAPIGLIANO PER LA POLTRONA DI VICE PRESIDENTE DEL PARLAMENTO. LE MOZIONI DI CENSURA SCOMPAIONO E SPUNTANO DUE MOZIONI DI SFIDUCIA. IN DISCUSSIONE VA LO SCIPPO DI 20 MILIONI DI EURO ALLA CRIAS

“Abbiamo anche proposto la sfiducia a Patrizia Monterosso: la pubblica amministrazione siciliana non funziona”, dice la parlamentare del Movimento 5 Stelle, Valentina Zafarana. Tutto sommato, è un giudizio ottimistico. Perché a non funzionare non è solo la segreteria generale della presidenza della Regione dove siede la dottoressa Monterosso: a non funzionare più sono l’intera Regione e la politica siciliana che ormai girano a vuoto, mentre la Sicilia precipita nel baratro.

Mentre stasera il Parlamento siciliano inscenava l’ennesima farsa (di cui vi diciamo qui), un sindacalista degli infermieri denuncia un fatto gravissimo, come riportiamo in questa parte del giornale: negli ospedali pubblici della Sicilia i pazienti sui quali incombe il dubbio che possano aver contratto il virus Ebola arrivano accompagnati da ambulanze ordinarie, con medici e personale medico privo di protezione.

Questi pazienti vengono portati nei Pronto Soccorso, a contatto con centinaia di persone. Così – Dio non lo voglia – se uno di loro è veramente malato – la diffusione dell’infezione è assicurata!

Insomma, denuncia il sindacalista degli infermieri, le scene che si vedono nei Tg, in Sicilia ce le sogniamo. Stando ai Tg, un sospettato di Ebola su un aereo prevede l’isolamento del mezzo, i controlli e, se è il caso, la quarantena per chi ha viaggiato sullo stesso aereo. E un ‘ambulanza dedicata, iper-isolata dal resto del mondo, con personale con tute e maschere. In Sicilia, a quanto pare, non si sa nemmeno se ci sono controlli negli aeroporti. Un delirio.

Cos’ha fatto, fino ad oggi, la politica siciliana per la prevenzione da questa terribile malattia? All’Ars nemmeno se ne parla. Quanto al Governo, una ventina di giorni fa è andata in scena una conferenza stampa surreale. Con il presidente Rosario Crocetta, novello infettivologo, che rassicurava tutti sull’impossibilità che gli immigrati che arrivano in Sicilia ogni giorno possano portare il virus Ebola, contraddicendo quanto affermato da organismi sanitari internazionali.

Ancora più incredibile l’assessore alla Salute, la signora Lucia Borsellino, che annunciava corsi per medici e paramedici e l’imminente arrivo di strumenti di protezione per il personale sanitario. Quale sia la situazione venti giorni dopo l’ha detto in una dichiarazione ufficiale questo sindacalista degli infermieri.

Del resto, cosa dovrebbe smentire l’assessore Borsellino se la verità denunciata dal sindacalista infermiere è sotto gli occhi di tutti?

Mentre la politica siciliana si avvita su se stessa, la Sicilia va alla deriva. La sanità pubblica siciliana – che sta in piedi solo per la professionalità dei medici, degli infermieri e del personale che vi lavora, vista dal punto di vista politico è uno sfascio totale: soldi che mancano, strutture carenti (a cominciare dai posti letto), personale carente e – come abbiamo visto nel caso del pericolo Ebola – prevenzione assente.

Questo Governo non ha pensato nemmeno a istituire aree isolate dove portare i casi sospetti – con ambulanze e personale specializzato e protetto – in luoghi isolati. Tutti negli ospedali pubblici. Siamo alla follia!

Come si può amministrare così la cosa pubblica? Come si può giocare con la sicurezza della popolazione? Possibile che a fine ottobre, con l’influenza in arrivo, a trionfare sia il nulla?

Ma non è solo la sanità a denunciare lo sfascio della Sicilia. Il bilancio ha un ‘buco’ di 3 miliardi di euro perché il Governo Renzi si è preso i nostri soldi e nessuno l’ha fermato. Noi lo scriviamo da mesi: adesso quello che scriviamo da mesi è stato certificato da un servizio del Tg2!

L’industria siciliana è boccheggiante. La reindustrializzazione di Termini Imerese è una nuova presa per i fondelli.

L’agricoltura è allo sbando. I produttori siciliani o sono strozzati dai commercianti, o sono massacrati da ortofrutta che arriva da chissà dove a prezzi stracciati. Lo stesso vino – una delle poche cose che, bene o male, dava qualche raggio di luce – è in crisi. Aspettiamo di capire tra qualche giorno che cosa succederà con l’olio di oliva.

Sempre per l’agricoltura segnaliamo la legge – che l’Ars approverà domani – che scippa 20 milioni di euro al fondi di rotazione Crias, penalizzando artigiani e agricoltori siciliani. Una legge immorale e incostituzionale. Immorale perché impoverisce due categorie produttive già in crisi. Incostituzionale perché non si possono togliere fondi agli investimenti per gettarli nella spesa corrente.

Ma assicurano che l’Ufficio del Commissario dello Stato farà passare quest’ennesima sconcezza, perché della Costituzione italiana, dal Fiscal Compact in poi, non gliene frega più niente a nessuno.

Renzi, dicevamo, si è preso i soldi della Sicilia. E ha lasciato intere categorie sociali senza risorse.E senza risorse finanziarie sono anche interi settori dell’Amministrazione regionale. Sfascio, sfascio e ancora sfascio.

Tutto è fermo. I lavori pubblici, in Sicilia, non esistono più. La formazione professionale ormai è un’aporia. I Servizi per il Lavoro sono bloccati. I due settori aspettano la privatizzazione. In barba a oltre 8 mila lavoratori di questi settori.

La gestione dell’acqua è un delirio. Tutto nelle mani dei privati. Il disegno di legge d’iniziativa popolare per la pubblicizzazione dell’acqua è scomparso, nel silenzio generale, nelle sabbie mobili della Commissione legislativa Ambiente.

La gestione dei rifiuti è una follia. La raccolta differenziata, invece di andare avanti, va indietro. Avanzano le discariche. E i ‘malandrini vestiti puliti’.

Non parliamo dei Comuni, quasi tutti in deficit. Sui quali il ministero degli Interni del solito Angelino Alfano vorrebbe scaricare i costi di quest’anno delle comunità siciliane dove alloggiano i minori immigrati. Sono circa 70-80 milioni di euro che dovrebbero essere pagati dallo Stato e dall’Unione europea. Ma li vogliono fare pagare ai Comuni siciliani. Cioè agli ignari cittadini siciliani con nuove tasse comunali.

Grandiosi gli esponenti politici del Nuovo centrodestra democratico, no? E’ bene che i cittadini siciliani sappiano queste cose. Perché i soldi per pagare questi 80 milioni, in tempi brevi – cioè il prossimo anno – li pagheranno loro – ribadiamo – con nuove tasse comunali.  

Non parliamo delle Province regionali commissariate. Dove il Governo, con una proroga non prevista dalla legge, ha addirittura nominato quattro commissari illegittimi! Illegittima la proroga, illegittimi i commissari.

Ripetiamo: lo sfascio è totale. Ieri, a Sala d’Ercole, un deputato trapanese ha denunciato un fatto gravissimo: e cioè che il Comune di Castelvetrano è bloccato da un anno da autorizzazioni (Via e Vas) presso l’assessorato al Territorio e Ambiente. E a quanto pare i casi sono tanti.

Guarda caso, è lo stesso assessorato che, in meno di due mesi, ha dato tutte le autorizzazioni per il centro agro-fotovoltaico di Gela-Butera che interessava a personaggi celebrati al presidente della Regione.

Questa è la Sicilia politica e amministrativa di oggi: un delirio a ventiquattro carati.

 

In questa Sicilia cosa fa la politica? Nulla. Con la sola eccezione dei grillini, che si salvano dal marasma generale, tutti gli altri, nessuno escluso, recitano.

Oggi, in Aula, i partiti del centrodestra non hanno raggiunto l’accordo sulla vice presidenza dell’Ars. Così hanno inscenato una recita per perdere altro tempo.

Hanno presentato pure una mozione di sfiducia al presidente Crocetta. Litigano per la poltrona di vice presidente, ma dovrebbero mandare a casa Crocetta. Che se ne fanno di una poltrona di vice presidente se poi vogliono mandare a casa il governatore dell’Isola andando a casa anche loro?

E’ evidente che non hanno alcuna intenzione di votare la sfiducia al presidente della Regione. La sfiducia andrà in Aula solo se il PD avrà trovato l’accordo con Crocetta.

Andranno avanti così per altri tre anni. Finendo di distruggere quello che resta delle famiglie e delle imprese siciliane.

Il resto sono chiacchiere.

 


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