Una coalizione più che inedita, che lascia fuori solo Fratelli d'Italia, Diventerà bellissima, parte dell'Udc e gli ortodossi di Forza Italia, organizza il proprio correttivo. Armao chiede che i testi vengano unificati, ma la proposta viene bruscamente respinta
Ars, scontro a colpi di maxiemendamenti: saranno due Nuova maggioranza trasversale incombe su Finanziaria
Giornata all’insegna del silenzio all’Ars, ma anche quella dagli esiti più rumorosi di questa lunga maratona per giungere all’approvazione della legge di Stabilità regionale. Si attendeva oggi il maxiemendamento del governo, un documento che sarebbe andato a cambiare radicalmente la Finanziaria con capitoli di spesa aggiuntivi e altre modifiche. In realtà non è arrivato. La seduta, aperta attorno alle 11 è stata subito sospesa per poi, di fatto, non riprendere più, con i capigruppo impegnati in infinite riunioni e gli altri deputati in giro quasi smarriti per palazzo dei Normanni, in attesa di capire cosa ci fosse in serbo per l’immediato futuro.
Alla fine, non solo il maxiemendamento non è arrivato sui banchi di una sala d’Ercole rimasta appunto chiusa, ma non c’è più la certezza che quello del governo arrivi a vedere effettivamente la luce. Potrebbero essere infatti due i correttivi, uno presentato dall’esecutivo, con dentro le proposte di quel che resta di una maggioranza ormai disintegrata e l’altro prodotto dalla vera maggioranza, una formazione del tutto inedita, che attraversa tutto l’arco parlamentare.
Prima l’italia, Popolari e autonomisti, M5s, Pd, parte del gruppo misto, parte dell’Udc e i ribelli di Forza Italia, quelli rimasti al fianco del coordinatore regionale e presidente dell’Ars Gianfranco Miccichè pare abbiano redatto il loro di maxiemendamento, una manovrina da una ventina di milioni di euro – tanti sono più o meno i fondi a disposizione da spostare sui vari capitoli – in contrasto aperto con quello su cui da giorni lavora l’assessore al Bilancio Gaetano Armao. «In questo momento abbiamo un maxiemendamento preparato da alcuni gruppi parlamentari ma non conosciamo quello del governo» conferma Miccichè prima di chiudere la seduta che di fatto non si è mai veramente aperta.
Fa buon viso a cattivo gioco ancora una volta Armao, che si è detto «disponibile a lavorare tutta la notte per uniformare i due testi», ma dall’altro lato la risposta è stata più che risoluta: «Non parteciperemo a nessuna trattativa per raggiungere l’accordo di un unico maxiemendamento alla manovra Finanziaria – dicono in una nota congiunta Pd e Movimento 5 Stelle – Non conosciamo i contenuti delle proposte del governo né di altri. Il Partito democratico e il Movimento cinque stelle presenteranno la propria proposta con un maxi emendamento e domani deciderà l’aula». E l’approvazione finale della legge di Stabilità sembra ancora più lontana.