Ars, Riccardo Savona: “Raccogliamo 46 firme, mandiamo a casa Crocetta e andiamo ad elezioni anticipate”

IL PARLAMENTARE REGIONALE, CHE HA ADERITO A FORZA ITALIA, PROPONE LO SCIOGLIMENTO ANTICIPATO DELL’ASSEMBLEA REGIONALE SICILIANA

Onorevole Savona, nella seduta di mercoledì scorso la Presidenza dell’Ars ha annunziato la sua adesione al Gruppo Parlamentare di Forza Italia. La notizia era nell’aria da tempo…

“E’ vero. avevo già deciso di aderire a Forza Italia, ma è stato necessario interpellare ogni amico, consigliere comunale, assessore, e sindaco che fa parte della mia squadra. Ci siamo presi il tempo necessario per far sì che la scelta venisse condivisa. Non si tratta dell’adesione a Forza Italia di Riccardo Savona, ma di un’intera comunità umana”.

Una comunità che ha condiviso questa scelta, quindi…

“Certo. Attorno a questa adesione si è creato un laboratorio politico non indifferente. L’entusiasmo della gente più comune, come delle persone più qualificate è alto. Siamo riusciti a calamitare una straordinaria classe dirigente oramai orfana di riferimenti. Penso ai tanti amici provenienti da Alleanza Nazionale che stanno condividendo con noi quest’avventura… quanto prima organizzeremo una grande manifestazione a Palermo che servirà a ‘presentarci al Partito”.

Partito nel quale si troverà in compagnia di suoi ex compagni di viaggio, come Saverio Romano e Gianfranco Miccichè…

“E’ vero. E la cosa mi fa piacere. Sia Romano che Miccichè rappresentano un valore, un enorme patrimonio politico. La loro presenza nel Partito determinerà una polarizzazione di consensi non indifferente, oltre a qualificarne l’ossatura”.

Ma né Romano né Miccichè oggi guidano Forza Italia in Sicilia, Berlusconi ha scelto Vincenzo Gibiino.

“Quando ho conosciuto Gibiino ne ho compreso le ragioni. Berlusconi è, come sempre, uno stratega insuperabile. La scelta del giovane Senatore catanese non è casuale: Gibiino è sveglio, abile, pulito ed intelligente. Lo ritengo all’altezza del compito ricevuto. Con lui Forza Italia, in Sicilia, è destinata a vincere”.

Avete già deciso chi sostenere alle elezioni europee?

“Le liste non sono ancora state presentate. Dai manifesti affissi in città si evince che il Vice Presidente dell’Ars, Salvo  Pogliese, e l’uscente Salvatore Iacolino siano candidati. Sono entrambi ottimi parlamentari, di grande esperienza. Non avremmo difficoltà a sostenerli entrambi. Ma ogni decisione verrà presa in sinergia con il Coordinatore regionale e con il capogruppo all’Ars. Io non rappresento una corrente di Forza Italia, sono un uomo di partito, pertanto mi atterrò alle indicazioni del Partito”.

Di recente, proprio sulla nostra testata ha commentato la crisi del Governo regionale ed il possibile rimpasto in Giunta, è cambiato qualcosa?

“Non mi pare, il Governo continua ad essere in crisi ed il rimpasto continua a non farsi… se la situazione non fosse drammatica per la Sicilia, sarebbe quasi comica… Il senso di irresponsabilità che attraversa i partiti che sostengono questo Governo è oramai giunto a livelli inaccettabili. Si assumeranno la responsabilità del dissesto della Sicilia, senza alibi”.

Crede sia il caso di staccare la spina?

“Alla prima riunione del Gruppo parlamentare proporrò, persistendo questo stato di cose, di farci promotori di una raccolta di dimissioni in bianco tra i parlamentari dell’Ars. Non sarà semplice raccogliere 46 firme, ma bisogna provarci. Ogni istante di immobilismo istituzionale provoca danni incalcolabili nel tessuto socio-economico della Sicilia”.

Quaranrasei firme di dimissioni, da parte dei deputati dell’Ars, per mandare a casa Governo e Assemblea regionale ed eleggere un nuovo presidente e un nuovo parlamento siciliano?

“Praticamente sì”.

Nei partiti della maggioranza sembra esserci molta fibrillazione, la tensione è alle stelle…

“Bisogna fare una distinzione tra le forze che sostengono il Governo. Ci sono i partiti come l’UDC ed il PD – che sin dal primo istante hanno sostenuto Crocetta – e che ogni giorno vengono violentati dallo stesso Crocetta con uno stillicidio di dichiarazioni al vetriolo che sfiorano l’offesa e la persecuzione. E poi ci sono alcuni gruppi parlamentari formati da vari deputati che, svestiti i panni della propria tradizione politica, hanno indossato le casacche della rivoluzione per ‘servire’ il popolo”.

Lei è presidente della Commissione Speciale per la Riforma dello Statuto, non è il caso di lavorarci su per rivedere il rapporto tra l’Assemblea regionale siciliana ed il Governo?

“In commissione stiamo lavorando su un testo, che dovrà essere il più possibile condiviso, che riequilibra il potere esecutivo con quello legislativo. E’ ora di mettere al riparo le istituzioni della Regione, ponendo rimedio a questa deriva populista”.

 


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