Ars: quattro deputati dell’Udc passano all’opposizione del Governo Crocetta bis

SONO LILLO FIRETTO, NINO DINA, MIMMO TURANO E MARGHERITA LA ROCCA RUVOLO. CHE CRITICANO L’ESCLUSIONE DEGLI ASSESSORI NICOLO’ E DARIO CARTABELLOTTA

“Le dinamiche politiche che hanno accompagnato e poi certificato il rimpasto di Giunta del Presidente Crocetta non ci appartengono”.

Così comincia il comunicato stampa dei parlamentare regionali dell’Udc, Lillo Firetto (capogruppo), Nino Dina, Mimmo Turano e Margherita La Rocca Ruvolo.

Di fatto, quattro autorevoli esponenti dell’Udc a Sala d’Ercole smentiscono l’operato del coordinatore del Partito in Sicilia, Giampiero D’Alia, e del segretario regionale, Giovanni Pistorio.

“Abbiamo provato a mettere in atto un confronto costruttivo e nell’interesse dalla collettività siciliana – sottolineano i quattro parlamentari – ma non c’è mai stata una interlocuzione concreta e soprattutto pronta ad accogliere le nostre idee e proposte e di garantire la sintesi e l’unità all’interno dell’Udc. Ci siamo trovati di fronte a nomine e scelte che abbiamo dovuto subire come fatti compiuti e frutto di decisioni unilaterali e fuori dal nostro progetto politico”.

Il riferimento è ai due assessori scelti, rispettivamente, da D’Alia (Patrizia Valenti) e da Pistorio (Nico Torrisi). Nomi sui quali i quattro parlamentari dell’Udc a Sala d’Ercole dissentono.

“Non potevamo sentirci rappresentati da assessori indicati con criteri che non conosciamo e che non condividiamo – sottolineano i quattro parlamentari – e non potevamo accettare le esclusioni incomprensibili degli assessori Nicolò Marino e Dario Cartabellotta, quest’ultimo difeso e sostenuto dall’imprenditoria siciliana che vuole crescere e produrre”.

“Siamo stati pazienti e comprensivi fino all’ultimo – prosegue la nota dei quattro deputati dell’Udc all’Ars – cercando sempre il confronto ed una soluzione che avesse una strategia politica e che desse un reale contributo per rafforzare una compagine di Governo che aveva perso smalto e forza. E’ un rimpasto che non condividiamo e che non può appartenerci”.

Quindi il finale che non annuncia nulla di buono per il Governo regionale: “Prendiamo le distanze dal Governo Crocetta, scegliendo di proseguire la nostra azione politica e parlamentare all’interno dell’Udc, mortificata dal rimpasto, con un’opposizione responsabile e legata ad una proposta di reale cambiamento per la Sicilia”.

La notizia, per il Governo Crocetta bis, è ‘ferale’. Non tanto e non soltanto perché in Aula gli mancheranno quattro voti (in realtà, gliene mancheranno molti di più), ma perché uno dei questi parlamentari dissidenti – Nino Dina – guida la più importante Commissione legislativa dell’Ars: la Commissione Bilancio e Finanze.

Di fatto, avendo contro la presidenza di questa Commissione governare diventa difficile, se non impossibile. Perché è da questa Commissione che debbono passare tutti i provvedimenti legislativi per la copertura finanziaria.

 

 

 


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