Sei minuti e 53 secondi. Tanto ci ha messo l’Assemblea regionale siciliana (Ars) a incardinare l’articolato della nuova Finanziaria presentata dal governo regionale. Neanche il tempo della relazione del presidente della commissione Bilancio, Dario Daidone, che potrà presentarla martedì prossimo in apertura dei lavori. Nessuno scontro, nessuna polemica, tutto secondo copione. Non ci si aspettava altro. D’altra parte si tratta di una legge di stabilità, quella finita sui banchi di sala d’Ercole, che da dire ha ben poco, visto che si tratta dell’impianto generale. Tutto il resto – la ciccia, il sale, gli argomenti meno tecnici, quelli anche più scabrosi – saranno tutti nel maxiemendamento o nei maxiemendamenti, visto che è possibile che le opposizioni vogliano presentare a loro volta un testo con tutte le proposte incasellate da votare in unica soluzione e sul quale aprire una mediazione con la maggioranza a colpi di reciproche concessioni.
Concessioni che potrebbero riguardare anche le cosiddette mancette, gli aiuti – sotto forma di finanziamento – richiesti dai singoli deputati per i territori di competenza. Una questione che sembrava chiusa, ma che al contrario è ancora aperta eccome, visto che voci provenienti dalla maggioranza parlano di alcuni deputati ostinati nell’avanzare richieste per muovere piccole somme a specifici enti. Intanto sono iniziati i punzecchiamenti tra fazioni. Sul banco dei deputati una nota del capogruppo della Lega, Salvo Geraci, che confida nell’approvazione di tutti i documenti entro il 22 dicembre e parla di un’apertura del maxiemendamento anche alle opposizioni, al punto che «non ci sarà un maxiemendamento del governo in senso stretto».
Dichiarazioni che hanno mosso la reazione del Partito democratico, che ha replicato in tarda serata: «La Finanziaria non ha ancora iniziato l’esame dell’Aula, eppure l’onorevole Geraci parla già di un maxiemendamento. E tenta anche di tirare in mezzo l’opposizione, probabilmente per distogliere l’attenzione da questioni interne alla maggioranza, o al gruppo della Lega. A ogni modo il gruppo del Pd presenterà i propri emendamenti in Aula come ha già fatto in Commissione: se l’onorevole Geraci sta seguendo percorsi differenti, eviti di parlare di altri gruppi parlamentari». Ma secondo l’opposizione, da cosa vorrebbe distogliere lo sguardo Geraci?
Forse dal fatto che si sta lavorando a una manovra che si sta provando a schermare in ogni modo; non tanto dagli attacchi della minoranza, ma dal fuoco amico dei franchi tiratori. «È evidente che quella che hanno trasmesso all’Assemblea regionale non è una Finanziaria – dice a MeridioNews Antonio De Luca, capogruppo del Movimento 5 stelle all’Ars – È un contenitore vuoto, a cui hanno assegnato un valore ideale. Questo maxiemendamento – continua De Luca – è la prova della debolezza del governo Schifani: è evidente che si è aperta la corsa per la successione del presidente, che ha paura di portare le proposte del governo in Aula, quindi le sottrae al dibattito parlamentare e le inserisce nel maxiemendamento, in modo da non sottoporle al tiro dei franchi tiratori della sua maggioranza». La discussione generale congiunta su Bilancio di previsione e legge di stabilità 2025-2027 partirà nella seduta di martedì 17 dicembre, alle 15. Le votazioni degli articoli partiranno dal giorno successivo, mentre i partiti avranno tempo fino alle 18:30 di questo sabato per presentare gli emendamenti.
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