La lunga notte della Commissione Bilancio per trovare la quadra attorno alla manovrina di variazione, che precede l'approdo in Assemblea di Bilancio e la Legge di stabilità. Al Comune di Catania andranno 8 milioni, due alla ex Provincia di Siracusa
Ars, arriva l’accordo sulle variazioni di Bilancio Fondi per i Comuni in dissesto, i precari e i Pip
Una sessione fiume per trovare l’accordo in Commissione Bilancio con le opposizioni, ma soprattutto all’interno della coalizione di governo, lacerata da settimane di scontri, che si sono tradotti in continue bocciature dei provvedimenti del governo in Assemblea. La seduta della Commissione ha preso il via in serata per protrarsi fino alle 6.30 del mattino. Oggi, nel pomeriggio, il ddl sulle variazioni di bilancio approderà a Sala d’Ercole per essere incardinato e discusso, verosimilmente, all’inizio della prossima settimana.
Dopo le critiche mosse ieri da Pd e 5 stelle, ecco che nel ddl è stato previsto un fondo per i Comuni in dissesto, piuttosto che un singolo provvedimento per il Comune di Catania, che pure richiede un intervento specifico per pagare gli stipendi. Così i dieci milioni inizialmente stanziati per il Comune di Catania sono stati ridimensionati a otto, mentre due milioni serviranno a pagare gli stipendi dei dipendenti della ex Provincia di Siracusa. Gli ulteriori 10 milioni del fondo saranno ripartiti, in relazione al numero di abitanti, per il 20 per cento alle ex Province e per l’80 per cento ai Comuni in dissesto.
Secondo il capogruppo di Forza Italia, Giuseppe Milazzo, «non c’è stato nessun accordo in Commissione. Ci sono stati, forse per la prima volta nella storia di questo Parlamento, il capogruppo di maggioranza, il governo e il presidente della Commissione Bilancio che hanno ascoltato gli interventi di tutti, coalizione e opposizione». Una risposta, seppur indiretta, al mini-contratto di governo proposto da Giancarlo Cancelleri a Musumeci. Quasi a dire «ascoltiamo tutti, non firmiamo contratti con nessuno».
E a conferma del sotteso non troppo velato, Milazzo aggiunge che «abbiamo fatto tesoro delle cose che abbiamo sentito, dai lavoratori dell’Esa ai Consorzi di bonifica, fino ai Comuni in predissesto. Abbiamo raccolto queste cose e abbiamo dato mandato di reperire più risorse per rispondere quanto più possibile a tutte queste esigenze. C’è tanto da fare, c’è tanta disperazione e tanto bisogno. Non potevamo risolvere tutti i problemi in una variazione di bilancio che utilizza risorse non impegnate. Ben altra cosa è la prossima finanziaria che assume, proprio perché la faremo entro l’anno, carattere strategico per la pubblica amministrazione».
Uno dei maggiori terreni di scontro era quello legato ai 20 milioni che in un primo momento erano stati ricavati dai fondi per la disabilità e sui quali il governo ha poi fatto retromarcia. Tecnicamente, spiega adesso Milazzo, «non soltanto abbiamo verificato nel cosiddetto display della Ragioneria generale della Regione quali impegni erano depositati, ma la stessa Ragioneria ha chiamato personalmente i direttori generali per sapere dove c’erano già impegni di spesa e dove, invece, si potevano liberare economie. Così abbiamo liberato altri 20 milioni di euro e li abbiamo messi in circolo per coprire gli stipendi. Nessuno resta fuori ad eccezione dei lavoratori delle Ipab, per i quali il governo si è impegnato a portare in Aula un provvedimento tampone».
Certo, molto altro resta ancora da fare. «Ma abbiamo garantito – sottolinea ancora il capogruppo forzista – che perfezioneremo il nostro intervento in fase di finanziaria perché questa volta la legge di stabilità non sarà approvata a maggio, ma a fine anno». Insomma, l’Assemblea, almeno nelle intenzioni della coalizione, dovrebbe esaminare subito dopo le variazioni anche il Bilancio e la legge di stabilità «per definire e perfezionare i percorsi nelle variazioni, dal Comune di Catania al Libero Consorzio di Siracusa, fino ai consorzi di bonifica, i forestali, i Pip. Abbiamo mantenuto in vita norma sulla Rei (il reddito d’inclusione) e in legge di stabilità raddoppieremo lo stanziamento per garantire stabilità alle fasce più deboli».