L'assemblea regionale siciliana ha approvato ieri sera il disegno di legge sulla riforma dei consorzi per le aree di sviluppo industriale (asi). I provvedimento è passato a voto palese con 50 voti favorevoli e 9 astenuti. Dopo circa un trentennio, vengono soppresse le 11 asi presenti nella nostra isola. Al loro posto subentra l'istituto regionale per le attività produttive. A questo risultato si è arrivati dopo una lunga mediazione tra politica, confindustria sicilia (che ha sempre sponsorizzato il provvedimento) e alta burocrazia. In particolare, gli 11 alti dirigenti dei consorzi ormai sbaraccati restano 'in sella' salvando le loro retribuzioni che somigliano tanto a quelle dei dirigenti generali. E' anche questo, in sintesi, il 'messaggio' clientelare che la politica e l'alta burocrazia siciliana lanciano a roma dove il governo monti, al contrario, è impegnato a recuperare risorse e non certo a sprecarle per favorire alti burocrati che continueranno a mettersi in tasca retribuzioni elevatissime.
Ars, approvata la riforma dei Consorzi Asi
L’assemblea regionale siciliana ha approvato ieri sera il disegno di legge sulla riforma dei Consorzi per le aree di sviluppo industriale (Asi). I provvedimento è passato a voto palese con 50 voti favorevoli e 9 astenuti. Dopo circa un trentennio, vengono soppresse le 11 Asi presenti nella nostra Isola. Al loro posto subentra l’Istituto regionale per le attività produttive. A questo risultato si è arrivati dopo una lunga mediazione tra politica, Confindustria Sicilia (che ha sempre sponsorizzato il provvedimento) e alta burocrazia. In particolare, gli 11 alti dirigenti dei Consorzi ormai sbaraccati restano ‘in sella’ salvando le loro retribuzioni che somigliano tanto a quelle dei dirigenti generali. E’ anche questo, in sintesi, il ‘messaggio’ clientelare che la politica e l’alta burocrazia siciliana lanciano a Roma dove il governo Monti, al contrario, è impegnato a recuperare risorse e non certo a sprecarle per favorire alti burocrati che continueranno a mettersi in tasca retribuzioni elevatissime.
Soddisfatto l’assessore regionale alle Attività produttive, Marco Venturi: “L’Istituto regionale per lo sviluppo delle attività produttive – dice Venturi – è una realtà.Quella approvata dal parlamento dell’Isola è una riforma epocale, richiesta a gran voce dal mondo economico della Sicilia. Un passaggio fondamentale per lo sviluppo e la crescita del tessuto imprenditoriale e produttivo della Sicilia. Questa riforma, tra le altre cose, consentirà alle asfittiche ‘casse’ regionali di risparmiare circa 4 milioni di euro”.
“L’Istituto – aggiunge Venturi – sarà un organismo snello, rapido ed efficiente per dare alle imprese risposte celeri e in tempi certi. Tutto ciò – conclude Venturi – si otterrà attraverso la creazione di zone industriali a burocrazia zero”.
L’assessore parla di “soppressione di circa 800 posti di sottogoverno, tra consigli generali e direttivi”. Ma, forse a denti stretti, Venturi deve ammettere che c’è solo una “diminuzione dei direttori generali” e non la soppressione di queste figure che, un tanti anni, hanno assicurato all’amministazione regionale solo esosi esborsi.
Su questo punto, nei mesi scorsi, lo scontro tra Venturi e i vari potentati alto-burocratico-clientelari è stato durissimo. Alla fine, di fatto, hanno vinto i secondi, che hanno trovato ‘sponde’ importanti all’interno dello stesso governo e a Sala d’Ercole. Tant’è vero che il provvedimento, una prima volta, è stato ‘bocciato’ dall’Aula. Solo quando Venturi ha ceduto alla pretesa degli alti burocrati di restare ‘in sella’ (e anche ad altre richieste, sempre rigorosamente clientelari), il provvedimento ha ripreso il proprio ‘cammino’, sino all’approvazione di ieri sera da parte dell’Aula.
Un doveroso ringraziamento, dopo una travagliata gestazione dell’iter legislativo, Venturi lo ha rivolto “a tutti i deputati, ai tecnici, ai funzionari dell’ufficio di gabinetto, al presidente dell’Assemblea regionale siciliana, al relatore della legge, Giuseppe Apprendi, ai presidenti delle commissioni Bilancio e Attività produttive, Riccardo Savona e Salvino Caputo”.
Positivo il commento di Francesco Musotto, capogruppo dell’Mpa:E stata esitata una legge di valenza storica, che riordina il sistema delle Asi. Unaltra riforma del governo Lombardo per la Sicilia, in un contesto economico che richiede sostegno allimprenditoria anche con una razionalizzazione legislativa come quella di cui ci siamo dotati stasera (a parte, ovviamente, gli alti burocrati che rimangono, con mega stipendi, ai posti di comando: ma questo Musotto non lo dice).
“Questa legge gli fa eco il suo compagno di partito, Paolo Colianni, componente della Commissione Attività produttive dell’Ars – concentra la rete delle diverse aree in un organismo unitario che potrà cosi avere una visione più razionale. Ancora un segnale di attenzione del parlamento siciliano e del governo con una legge di sistema che riforma questo settore attraverso una struttura centralizzata che lavorerà con spirito di servizio per le imprese nellIsola.
Per Giuseppe Apprendi, vice presidente della commissione Attività produttive dell’Ars, la “riforma determinerà risultati importanti, a cominciare dai risparmi per la pubblica amministrazione e dallo snellimento delle procedure per lassegnazione delle aree industriali.
“Anche stavolta – è il commento del capogruppo del Pdl all’Ars, Innocenzo Leontini – è stato per senso di responsabilità dell’opposizione, del Pdl, se una legge importante è stata approvata. Abbiamo deciso di rimanre in Aula e di astenerci nello stesso tempo per due motivi basilari e contrapposti. Il primo sta nel fatto che questa legge contiene dei passaggi virtuosi quale quello dello snellimento delle procedure e, per questo, abbiamo mantenuto il numero legale. Il secondo motivo, sul quale non ci troviamo d’accordo, sta nell’intento di centralizzare il tutto, a partire dall’avocazione a sé, da parte della Regione, di procedure che dovrebbero essere invece decentralizzate sul territorio”.
Esprimo soddisfazione – precisa il parlamentare del Pdl, Marco Falcone – per lapprovazione, da parte del parlamento siciliano, del mio emendamento che introduce nella legge di riforma delle Asi il principio di decadenza per quei commissari liquidatori che non raggiungeranno gli obiettivi nel periodo prefissato.
Il riferimento di Falcone è alla gestione commissariale delle Asi. Lincapacità di un commissario straordinario aggiunge Falcone – di adempiere a quanto disposto dalla legge e soprattutto a quello che si definisce oggetto dellincarico deve essere, giustamente, sanzionato poiché produce agli enti gravi danni economici. Tutto questo va contro i principi di efficienza e efficacia.