La tanto attesa comunicazione ufficiale è arrivata poco fa tramite pec. «Lo ha fatto ora - commenta il consigliere M5s Graziano Bonaccorsi - solo per andare alla ricerca di una poltrona più comoda». Quella che pare lo aspetti per le Politiche con Fratelli d'Italia
Arrivate le dimissioni di Salvo Pogliese Non è più sindaco (sospeso) di Catania
Un passo indietro e due avanti. Una dovuta modifica al modo di dire per indicare l’andatura dell’ormai ex sindaco di Catania Salvo Pogliese che, poco fa, ha ufficializzato le dimissioni dalla sua carica di primo cittadino del capoluogo etneo con l’invio di una pec. «Oggi ho presentato le mie dimissioni da sindaco di Catania», comincia così il testo di una mail che ha per oggetto «dichiarazioni dell’onorevole Salvo Pogliese» arrivata alle 17.25 di oggi pomeriggio. «È stata una scelta molto sofferta e a lungo ponderata e il momento era già stato individuato ben prima della crisi, imprevedibile, del governo Draghi». Adesso, Pogliese è libero di potersi candidare alle elezioni nazionali del 25 settembre e ambire a una poltrona in Parlamento in quota Fratelli d’Italia. Quella di Palazzo degli elefanti, in realtà, aveva già dovuto lasciarla da tempo per la sospensione dovuta alla legge Severino dopo la condanna in primo grado a quattro anni e tre mesi per peculato nella vicenda delle spese pazze all’Ars. La prima udienza del processo d’Appello, dopo il rinvio di giugno, è stata fissata per l’inizio di ottobre. Quello che in molti, cittadini e colleghi politici, gli rimproverano è di avere lasciato la città troppo tempo in sospeso, con conseguenze sia in giunta – che è stata dimezzata – che in Consiglio comunale – che ha visto i lavori bloccati. «Le mie dimissioni dalla carica di sindaco – legge ancora nella nota – hanno sempre aleggiato fra gli addetti ai lavori e sulla stampa, seppure chi le invocasse di giorno facesse di tutto per scongiurarle di notte».
«Si dimette ora solo per andare alla ricerca di una poltrona più comoda», ha attaccato il consigliere comunale del M5s Graziano Bonaccorsi. Insomma, i tempi di Una scelta d’amore per Catania sembrano lontani. «Sarei stato più soddisfatto se si fosse dimesso mesi fa – è il commento che fa a caldo a MeridioNews il consigliere comunale di Prima l’Italia-Lega Giuseppe Gelsomino – dandoci la possibilità di andare alle elezioni amministrative già a giugno. Invece, ha dimostrato di essere una persona che pensa solo ai propri interessi personali. Così – aggiunge – lascia ancora Catania in un limbo per i prossimi nove mesi con un commissario e senza un assessore. La sua scelta d’amore – conclude – alla fine si è rivelata non nei confronti della città ma soltanto personale». Adesso, infatti, come prevede la norma, la giunta resterà in carica per altri venti giorni ma a guidare l’amministrazione non sarà più il facente funzioni Roberto Bonaccorsi, che lo ha fatto finora, ma un commissario nominato dal presidente della Regione Nello Musumeci. Un tecnico che traghetterà la città fino alle Comunali che si terranno a giugno del 2023. Della stessa opinione è anche il consigliere del Gruppo misto Salvo Di Salvo: «Avrebbe dovuto dimettersi in tempo per andare al voto a giugno, invece di strumentalizzare la carica di sindaco per un seggio alle elezioni nazionali facendo commissariare la città per i prossimi mesi. Sicuramente – aggiunge – lui ne esce sconfitto perché ha perso la fiducia dei catanesi, ma le sue dimissioni sono un respiro di sollievo dopo un disastro durato quattro anni che ha portato Catania allo sfacelo» Un tono di rammarico c’è anche nelle parole del capogruppo di Grande Catania Sebastiano Anastasi. «Non chiudiamo nel migliore dei modi – dichiara al nostro giornale – Non era quello che immaginavamo al momento del sostegno leale e concreto al programma elettorale del sindaco Pogliese. Al di là di ogni considerazione politica e personale – conclude Anastasi – resta comunque un momento drammatico per la città».
«Dopo l’ingiusta e inaspettata sospensione del 24 gennaio – sottolinea l’ormai ex primo cittadino – ho valutato insieme alla mia giunta quale fosse la decisione migliore per la città. Le tante scadenze, dalla spesa dei fondi comunitari ai progetti del Pnrr, e la necessità di dare continuità al processo di risanamento del bilancio mi hanno convinto a non presentare le dimissioni. Le condizioni sono cambiate – aggiunge Pogliese – e adesso ho la serenità per fare quello che immaginavo già da mesi; la serenità di chi ha dato tutto se stesso per rispettare la propria città e il mandato ricevuto dai cittadini, con l’unico dispiacere di non avere concluso, mio malgrado, un percorso che ha già dato frutti importanti in termini di obiettivi raggiunti». Dopo i dovuti ringraziamenti al suo vice, alla giunta, al presidente del Consiglio comunale Giuseppe Castiglione e ai i consiglieri, i dirigenti e i dipendenti dell’ente e delle partecipate, Pogliese chiude la lettera con una speranza. «Di potere dimostrare come la mia vicenda giudiziaria si risolverà nell’unico modo possibile, dimostrando la mia totale e assoluta estraneità ai fatti contestati. Auguro alla mia Catania e ai miei concittadini ogni bene e di proseguire sulla strada della rinascita – conclude l’ex sindaco – dopo anni resi molto complicati anche dalla pandemia e dalla crisi internazionale».