Giambattista Ventura, già condannato per associazione a delinquere e omicidio, ha ricevuto un nuovo ordine di arresto. La polizia ha accertato che era lui a minacciare il cronista ragusano
Arrestato dopo minacce al giornalista Borrometi Su Facebook: «Ti daremo in bocca ciò che meriti»
«Ti scippu a testa». «D’ora in avanti sarò il tuo peggiore incubo e poi ci incontreremo nell’aldilà». «Se vuoi ci incontriamo anche negli uffici della polizia, tanto la testa te la scippu u stissu». «Tu ci morirai con il gas». «Ti daremo in bocca ciò che meriti». «Durerai poco cesso di merda, tutti avete figli, mai dire questa acqua non ne bevo». Una pioggia di minacce addosso al giornalista ragusano Paolo Borrometi. La squadra mobile ha accertato che dietro gli insulti su Facebook ci fosse Giambattista Ventura, per cui è scattato un ordine di arresto emesso dalla Direzione distrettuale antimafia di Catania.
Ventura, 57 anni, è fratello di Filippo Ventura, ritenuto il capomafia di Vittoria, è stato in passato condannato per omicidio, associazione per delinquere, traffico di droga, porto illegale di armi. Per Giambattista Ventura adesso si aggiunge l’accusa di minacce aggravate dal metodo mafioso.
Quando Borrometi citava la famiglia Ventura, veniva insultato e minacciato sia da lui che dai suoi familiari e amici. Lo stesso Ventura ha ammesso agli agenti della Mobile di Ragusa di aver utilizzato Facebook perché quello che diceva Borrometi non era vero e quindi lo aveva minacciato per farlo smettere. ll Gip del Tribunale di Catania aveva in un primo momento rigettato la richiesta di misura cautelare, ma la Procura distrettuale ha presentato ricorso in appello e il tribunale ha accolto le motivazioni, applicando la misura della custodia in carcere.
Borrometi era stato minacciato anche da Venerando Lauretta, secondo i carabinieri esponente di spicco del clan mafioso Dominante attivo nel Ragusano e affiliato alla Stidda. «Anche se mi arrestano c’è che viene a cercarti. Tu morirai». «Io ho preso la mia decisione, di giocarmi la mia libertà… Ti farò passare la voglia di vivere». «Il tuo cuore verrà messo della padella e dopo me lo mangierò». In questo caso erano scattati a ottobre perquisizioni e sequestri a casa dei Lauretta.