Arena Argentina, a Roma con Allen Una commedia cinica sui difetti italiani

Dopo la Londra di Match point, Scoop, Sogni e delitti e Incontrerai l’uomo dei tuoi sogni, la Barcellona di Vicky Cristina Barcelona e la Parigi di Midnight in Paris è la volta della città eterna per Woody Allen, che torna in Europa con To Rome with love. Una commedia a episodi in cui l’ironico regista americano mostra l’Italia vista con gli occhi dello straniero. Proiettata prima sugli schermi italiani, ad aprile, e poi, a luglio, negli Stati Uniti, martedì 14 agosto sarà protagonista all’Arena Argentina di via Vanasco.

Il film con regia, soggetto e sceneggiatura di Allen racconta quattro storie che hanno luogo nella capitale italiana. Quella di Jack, studente di architettura, che cerca di non innamorarsi di un’amica della sua fidanzata, sotto la guida dell’esperto architetto americano. Una sorta di grillo parlante in perfetto stile Allen interpretato da Alec Baldwin. E poi ci sono Jerry, produttore discografico, e sua moglie Phyllis che arrivano a Roma per conoscere il fidanzato italiano della figlia e la sua famiglia. Interpretato dallo stesso Allen, Jarry scopre il talento del futuro consuocero come cantante d’opera, che farà arrivare al successo in modo molto originale, mettendo in scena uno dei colpi di genio del film. Leopoldo, invece, è un illustre sconosciuto, che si ritrova senza alcun motivo logico travolto dalla fama. Il suo personaggio segna il ritorno al cinema di Roberto Benigni, dopo quasi sette anni da La tigre e la neve. E infine la storia di Antonio e Milly, una coppia di provinciali che richiamano tanto i personaggi poveri ma belli del cinema italiano degli anni ‘50, anche se risultano a tratti caricaturali. Separati per un giorno, vengono travolti dalla vita della capitale, fatta anche di escort e divi del cinema. Una storia un po’ boccaccesca in cui brilla il personaggio di Penelope Cruz, completamente a suo agio nelle vesti della bella escort straniera piena di illustri clienti, e si fa notare Riccardo Scamarcio in un divertente cameo.

Le storie si alternano senza incrociarsi mai con un senso del ritmo e maestria cinematografica impeccabili. A prima vista forniscono un quadro della capitale pieno di luoghi comuni, ma solo gli spettatori con poca autocritica non coglieranno le verità ciniche che Allen mostra sul nostro Paese. È così che lo vedono all’estero. Il Paese della Volare di Domenico Modugno, della lirica, della fama facile e vuota, e delle escort. Una sintesi di cliché e verità che oscillano tra l’omaggio e la critica fatta attraverso l’ironia. È amore o disgusto quello di Allen? Forse tutti e due. Lascia nel dubbio anche il titolo della pellicola: A Roma con amore. Che può essere una dedica o indicare che la storia è a Roma con l’amore. Tutti gli episodi ambientati nella capitale hanno, infatti, a che fare con l’amore e le sue sfaccettature o interpretazioni.

Il film ha un ricco cast di attori italiani e stranieri, con diverse partecipazioni come quella di Antonio Albanese, Ornella Muti e Sergio Rubini. È anche la prima occasione per il pubblico italiano di ascoltare Leo Gullotta in veste di nuovo doppiatore del maestro di umorismo Allen, che ritorna dopo anni anche a recitare. Inevitabile lo strano effetto di non sentirlo parlare con la voce dello storico doppiatore italiano Oreste Lionello, di cui Gullotta è stato compagno al Bagaglino.

To Rome with love non è geniale come Match point, non ha il calore di Vicky Cristina Barcelona e non è una dichiarazione d’amore alla città che fa da sfondo come è invece Midnight in Paris. È una commedia comunque riuscita, che fa ridere e a tratti lascia riconoscere il genio del suo regista, con cui è comunque piacevole trascorrere una serata di cinema all’aperto.

[Foto di nouspique]


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Dopo Midnight in Paris, martedì 14 agosto torna sul grande schermo dell’arena Argentina Woody Allen. Stavolta a fare da sfondo alla sua ultima commedia To Rome with love è la capitale italiana in cui si alternano, senza incrociarsi mai, quattro storie. Il risultato è un quadro sui costumi della città e in fondo anche del Paese, visti attraverso lo sguardo cinico del grande regista americano, che diverte pur senza dare il meglio di sé

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