Antenna di Santo Stefano di Camastra: “Siamo stati i primi a capire il pericolo”

di Marila Re

Il nostro giornale è più volte intervenuto il ‘caso’ delle antenne installate nella zona Letto Santo, a Santo Stefano di Camastra. Abbiamo sollevato il caso del quale, in realtà, si era occupato, qualche anno fa l’amministrazione comunale.

In una Sicilia martoriata dal pericolo del Muos di Niscemi, dall’elettrodotto in costruzione nella Valle del Mela, in provincia di Messina, riteniamo sia un dovere tenere gli occhi aperti in ogni angolo della nostra Isola per deunciare la presenza di fonti di inquinamento, specie se abusive.

In effetti, l’antenna che è stata piazzata nella zona di Letto Santo, a Santo Stefano di Camastra, è abusiva.

Di questa storia abbiamo chiesto ‘lumi’ a Carmelo Colombo (nella foto, sotto), vice Sindaco di Santo tefano di Camastra nel 2008, quando il primo cittadino, Giuseppe Mastrandrea, firmò un’ordinanza che vietava alle persone di rimanere per più di quattro ore nei pressi dell’area delle antenne emittenti.

Professore Colombo, ricostruiamo la vicenda dall’inizio.

“Ricevemmo segnalazione da alcuni cittadini che avvertivano dei rumori, provenienti dalle antenne installate nei pressi del santuario del Letto Santo. Effettuammo subito un sopralluogo con il personale dell’ufficio tecnico, che rilevò dei rumori di alimentazione nelle antenne. Subito, inoltrammo una richiesta agli organi di controllo per avere il dato scientifico aggiornato”.

Vi siete, quindi, rivolti all’Agenzia regionale protezione ambientale?

“Sì, certo. L’Arpa eseguì dei rilievi indicando in una prima istanza che i valori di emissione di onde elettromagnetiche non superavano i limiti imposti dalla legge”.

E allora perché l’ordinanza del Sindaco?

“Perché non ci accontentammo e chiedemmo subito approfondimenti in materia, visto che nel sito del Letto Santo sono installate più antenne. Volevamo capire se il problema fosse legato a tutte o a qualcuna di esse”.

E cosa venne fuori?

“L’Arpa, dopo una serie di controlli, riscontrò che nel raggio dei 100 metri quadrati, nei pressi delle antenne emittenti, i valori di emissione erano superiori ai limiti di legge. Ma non individuò precisamente quale antenna rispetto all’altra, fosse la fonte di inquinamento”.

Non era stato individuato nessun soggetto responsabile, quindi.

“No, infatti. Ecco perché il Sindaco Mastrandrea emise un’ordinanza di cautela della salute pubblica, un provvedimento di natura cautelativa”

Nessun sospetto su Radio Maria?

“Le emissioni hanno caratteristiche diverse e facilmente individuabili. Informalmente e amichevolmente parlammo
delle questione con il parroco, il quale sollecitò un sopralluogo di Radio Maria, che mandò i suoi tecnici. Dalle loro rilevazioni, fatte senza comunicazione al Comune, non risultò nessun pericolo per la popolazione”.

La nuova amministrazione sta agendo per le rimozione delle antenne dal Santuario del Letto Santo. Qual è il suo punto di vista?

“Il Comune deve regolamentare la materia. La problematica investe anche siti cittadini. Credo sia obbligatorio dotarsi di un regolamento chiaro e netto che vieti la possibilità di installazioni di antenne questo tipo. Serve trovare un’altra strada che vada oltre la normativa vigente che disciplina solo livelli di emissione e non altro”.

 


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