Andrea di Marco ci ha lasciati, troppo presto

Nel mondo contemporaneo dove la fotografia ha cambiato per sempre la pittura, Andrea Di Marco fissava le immagini nell’attimo in cui sono avvolte dalla luce pura. Di più, molto di più di un qualsiasi scatto fotografico le sue opere comunicano l’attimo fuggente del presente. Oggetti inanimati, soggetti inconsueti, nature morte, financo muri di cinta e cancelli arrugginiti prendevano vita dalle sue mani con una potenza materica difficilmente raggiungibile, straordinaria, unica. Quando vedi un quadro di Andrea Di Marco dici “Luce!”.
E’ andato via ieri, la notte prima di una giornata palermitana che aveva quasi la stessa luce delle sue opere. Quasi, non tutta: perché in tutti coloro i quali amano l’arte, si è formato un vuoto e un buio interno che nessuna lacrima e nessun raggio di sole potrà mai colmare.
Ci ha lasciato vittima di uno shock anafilattico: in pochi istanti. Ci ha lasciato proprio come l’istante del presente fotografato dal suo pennello e dalla sua tecnica difficilmente arrivabile nel nostro panorama artistico.
Andrea aveva la capacità di trasformare in arte soggetti che apparentemente sono privi d’interesse e di esistenza. Solo con la sua capacità di cogliere la luce, dava vita anche a un oggetto qualsiasi, anche a una saracinesca chiusa. E raccoglieva colori e luce in opere figurative che rappresentano la Palermo di ogni giorno: la “lapa” di profilo, strabordante di cassette vuote di frutta oppure oppressa da blocchi di cemento enormi, l’albero malato davanti l’asfalto con lo sfondo di una lussureggiante flora nei giardini palermitani, un angolo della città con edifici, cancelli e muri qualsiasi, diventavano opere figurative viventi e straordinarie. E ancora le impalcature metalliche di un cantiere edile, come bruni muri di cinta, e sedie e porte, si animano nella pittura di Andrea Di Marco come se dovessero uscire fuori dalla tela da un momento all’altro, e attivarsi e muoversi da soli. 
Quelle tessiture di colori e luce che vediamo ogni giorno a Palermo potevano essere rappresentate così dirompenti solo da Andrea. E’ stato un figlio di Palermo, di un’intera città, di un’intera isola: cantore della luce mediterranea e della carica inesauribile che essa ci regala ogni giorno senza che noi ce ne accorgiamo.
Ma lui ce ne faceva accorgere e ce ne ricorderà ancora, ogni volta che vedremo una sua opera.

Le sue tele ci dicono: guardate in che mondo straordinario viviamo! Un mondo dove anche nell’angolo più misero e squallido della periferia o della borgata tradita e abbandonata dai suoi residenti, tutto è avvolto dalla solarità. La stessa solarità del suo carattere che colleghi e amici testimoniano in questo triste giorno.
Palermo ha perso uno dei suoi più grandi artisti, uno dei suoi più grandi figli, troppo presto.
Se si cercasse un genio di Palermo della luce e del colore, se un giorno i nostri figli lo cercheranno, lo troveranno osservando le opere di Andrea Di Marco. Questo genio era qui, solo fino a poche ore fa. Purtroppo per noi ci ha lasciato per colorare di luce anche il cielo.
L’ultimo addio ad Andrea Di Marco sarà domani, Sabato 3 Novembre, alle 11.00.


Dalla stessa categoria

Ricevi le notizie di MeridioNews su Whatsapp: iscriviti al canale

I più letti

Nel mondo contemporaneo dove la fotografia ha cambiato per sempre la pittura, andrea di marco fissava le immagini nell’attimo in cui sono avvolte dalla luce pura. Di più, molto di più di un qualsiasi scatto fotografico le sue opere comunicano l’attimo fuggente del presente. Oggetti inanimati, soggetti inconsueti, nature morte, financo muri di cinta e cancelli arrugginiti prendevano vita dalle sue mani con una potenza materica difficilmente raggiungibile, straordinaria, unica. Quando vedi un quadro di andrea di marco dici “luce!”.

Nel mondo contemporaneo dove la fotografia ha cambiato per sempre la pittura, andrea di marco fissava le immagini nell’attimo in cui sono avvolte dalla luce pura. Di più, molto di più di un qualsiasi scatto fotografico le sue opere comunicano l’attimo fuggente del presente. Oggetti inanimati, soggetti inconsueti, nature morte, financo muri di cinta e cancelli arrugginiti prendevano vita dalle sue mani con una potenza materica difficilmente raggiungibile, straordinaria, unica. Quando vedi un quadro di andrea di marco dici “luce!”.

Nel mondo contemporaneo dove la fotografia ha cambiato per sempre la pittura, andrea di marco fissava le immagini nell’attimo in cui sono avvolte dalla luce pura. Di più, molto di più di un qualsiasi scatto fotografico le sue opere comunicano l’attimo fuggente del presente. Oggetti inanimati, soggetti inconsueti, nature morte, financo muri di cinta e cancelli arrugginiti prendevano vita dalle sue mani con una potenza materica difficilmente raggiungibile, straordinaria, unica. Quando vedi un quadro di andrea di marco dici “luce!”.

Nel mondo contemporaneo dove la fotografia ha cambiato per sempre la pittura, andrea di marco fissava le immagini nell’attimo in cui sono avvolte dalla luce pura. Di più, molto di più di un qualsiasi scatto fotografico le sue opere comunicano l’attimo fuggente del presente. Oggetti inanimati, soggetti inconsueti, nature morte, financo muri di cinta e cancelli arrugginiti prendevano vita dalle sue mani con una potenza materica difficilmente raggiungibile, straordinaria, unica. Quando vedi un quadro di andrea di marco dici “luce!”.

Dal controllo della velocità alla segnalazione di un imminente pericolo. Sono gli Adas, i sistemi avanzati di assistenza alla guida che aumentano non solo la sicurezza, ma anche il comfort durante i viaggi in auto. Più o meno sofisticati, i principali strumenti Adas sono ormai di serie nelle auto più nuove, come quelle a noleggio. […]

Un aiuto concreto ai lavoratori per affrontare il carovita. Ma anche un modo per rendere più leggero il contributo fiscale delle aziende. Sono le novità introdotte dalla conversione in legge del cosiddetto decreto lavoro, tra cui figura una nuova soglia dell’esenzione fiscale dei fringe benefit per il 2023, portata fino a un massimo di 3mila euro. […]

Una festa di colori ha animato la mattinata della piazza centrale di Grammichele, in provincia di Catania. «Fai super la raccolta differenziata» è la frase sulle magliette – blu, rosse, verdi e gialle – di migliaia di studenti e studentesse delle scuole primarie e secondarie di primo e secondo grado del territorio del Calatino. Tutti […]

«Era come avere la zip del giubbotto chiusa sopra e aperta sotto: ecco, noi abbiamo voluto chiudere la zip di questo giubbotto». Indispensabile se si parla di Etna, dove fa sempre fresco. È nato così CraterExpress, la nuova proposta che permette di raggiungere la vetta del vulcano a partire dal centro di Catania, con quattro […]

Quannu è a siccu e quannu è a sacco (quando è troppo poco e quando è troppo). La Sicilia non ha moderazione. Si passa agevolemente, piroettando come ginnasti artistici sul cavallo con maniglie (dell’ammore), dalle mostre monstre di Manlio Messina a Cannes allo stand dell’assessorato ai Beni Culturali e all’Identità Siciliana al Salone del Libro […]

Dodici mesi, 52 settimane e 365 giorni (attenzione, il 2024 è bisestile e quindi avremo un giorno in più di cui lamentarci). Un tempo legato da un unico filo: l’inadeguatezza. Culturale, innanzitutto, ma anche materiale, davanti ai temi complessi, vecchi e nuovi. Difficoltà resa evidente dagli argomenti che hanno dominato il 2023 siciliano; su tutti, […]

Il seme del cambiamento. Timido, fragile e parecchio sporco di terra, ma è quello che pare stia attecchendo in questi ultimi mesi, dopo i più recenti episodi di violenza sulle donne. In principio, quest’estate, fu lo stupro di gruppo a Palermo. In questi giorni, il femminicidio di Giulia Cecchettin in Veneto. Due storie diverse – […]

Mai come in campagna elettorale si parla di turismo. Tornando da Palermo con gli occhi pieni dei metri di coda – moltiplicata per varie file di serpentina – per visitare la cappella Palatina e qualunque mostra appena un piano sotto, lo stato di musei e beni archeologici di Catania non può che suscitare una domanda: […]

Riforme che potrebbero essere epocali, in termini di ricaduta sulla gestione dei territori e nella vita dei cittadini, ma che sembrano frenate dalla passività della politica. Sembra serena ma pratica- e soprattutto, attendista – la posizione di Ignazio Abbate, parlamentare della Democrazia Cristiana Nuova chiamato a presiedere la commissione Affari istituzionali dell’Assemblea regionale siciliana. Quella […]

Dai rifiuti alla mobilità interna della Sicilia, che avrà una spinta grazie al ponte sullo Stretto. Ne è convinto Giuseppe Carta, deputato regionale in quota autonomisti, presidente della commissione Ambiente, territorio e mobilità all’Assemblea regionale siciliana. Tavolo di lavoro che ha in mano anche due leggi su temi particolarmente delicati: urbanistica e appalti. Con in […]

Dall’agricoltura alle soluzioni per il caro energia; dalle rinnovabili di difficile gestione pubblica allo sviluppo delle imprese bandiera del governo di Renato Schifani. Sono tanti, vari e non semplici i temi affidati alla commissione Attività produttive presieduta da Gaspare Vitrano. Deputato passato dal Pd a Forza Italia, tornato in questa legislatura dopo un lungo processo […]